martedì 19 febbraio 2013

FEDERICO GORBI RISPONDE ALLE DOMANDE DI QUARRATANEWS


PISTOIA. A questo link leggiamo:

Questa mattina [18 febbraio – n.d.r.], sul noto blog d’informazione Quarratanews è stato pubblicato un articolo di Lorenzo Cristofani nel sono state fatte 11 domande “scomode” ai candidati pistoiesi alle prossime elezioni politiche. Federico Gorbi ha raccolto la “sfida” lanciata dall’autore ed ha deciso di rispondere a tali domande:

QN 1: Dopo la sentenza della Corte Costituzionale anche il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima la nuova tariffazione del servizio idrico integrato, che intende clamorosamente aggirare l’esito del referendum del giugno 2011 dove votarono 27 milioni di italiani per sostenere la ripubblicizzazione del servizio. Quale è la posizione e l’impegno che intende assumere per affrontare questa fondamentale questione di democrazia, politica e legalità?

FG: L’Udc non è fra i partiti che si schierano a priori a favore di una gestione pubblica dei servizi o contro una gestione privata ma in questo caso la volontà della cittadinanza è palese: non è possibile che gli Amministratori chiudano gli occhi. Chi si candida a gestire la cosa pubblica dovrebbe vigilare e garantire i servizi essenziali con trasparenza e con partecipazione. La questione dell’acqua è vitale e per questo intendo affrontarla senza piegarmi a giochi di potere o ad interessi di qualunque natura, nel pieno rispetto della volontà popolare.

QN 2: Cosa pensa della tassazione della prostituzione, pratica comune in quasi tutti i paesi europei più sviluppati socialmente e democraticamente? Autorevoli studiosi hanno dimostrato che le regolamentazione di questa figura professionale, e dei relativi obblighi ed adempimenti sia fiscali che sanitari, permetterebbe entrate di 30 miliardi annui nelle casse dello Stato, oltre ovviamente a debellare lo sfruttamento e la schiavitù di migliaia di donne deboli e sotto ricatto. Le sembra una proposta di progresso e perché?

FG: Si sente spesso dire che la prostituzione c’è sempre stata e sempre ci sarà, essendo il mestiere più antico del mondo. Forse si potrebbe ribaltare questo concetto dicendo che la prostituzione è lo sfruttamento più antico del mondo. Ma qualunque sia il pensiero su questo argomento, prima di cedere a logiche di legalizzazione del fenomeno, che rischiano di spostare il problema dall’aperto delle strade al chiuso di appartamenti e night, credo sia opportuno combattere veramente questa battaglia per la dignità della persona, contro il traffico e la riduzione in schiavitù di molte delle ragazze che oggi si prostituiscono in Italia. Gli eventuali introiti derivanti dalla tassazione della prostituzione, ammesso poi che le cifre siano davvero quelle che si dicono e che possano davvero essere incassate, non giustificherebbero la schiavitù di tante donne.

QN 3: Una classe dirigente che ha studiato la storia, anche en passant, sa che il Senato della Repubblica è un relitto del costituzionalismo ottocentesco che, accanto alla rappresentanza eletta dal popolo aveva posto un organo legislativo nominato dal re per controllare cosa si decideva nell’altra Camera. I costituenti avevano infatti guardato al passato, forse alla rappresentanza delle classi – camera dei Lord e dei comuni – non al futuro quando previdero le due assemblee legislative; si può pertanto sintetizzare, per dirla alla Umberto Nobile, che “se le due camere sono d’accordo, la seconda è superflua, se sono in disaccordo la bicameralità è dannosa”. Quale è in merito la sua eventuale proposta di riforma e l’esame storico-prospettico che la sorregge?

FG: Sono assolutamente d’accordo a superare il bicameralismo perfetto che caratterizza il sistema istituzionale italiano. Le due Camere, perfettamente identiche, sono un doppione non più adeguato al momento storico e un lusso che non possiamo più permetterci. Propongo invece che al Senato venga attribuita anzitutto la funzione normativa legata al territorio. Aggiungo che in Italia abbiamo troppi livelli istituzionali (Comuni, Province, Regioni e Stato), mentre in altri Paesi (vedi la Francia) i livelli istituzionali sono solamente tre. Questo comporta frazionamento e conflitto di interessi tra Enti, con costi diretti ed indiretti insopportabili. L’Udc, per questo motivo, è stata ed è ancora fortemente convinta della necessità di abolire tutte le Province.

QN 4: Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori, il forum italiano dei movimenti per la terra, ha sottoposto ai candidati il proprio manifesto programmatico (vedi qui). Alla luce dell’ emergenza data dal consumo di suolo agricolo in Italia, accompagnato però dalla presenza di migliaia e migliaia di capannoni industriali e civili abbandonati ed inutilizzati, cosa ritiene prioritario sottoscrivere e perché del manifesto qui in oggetto?

FG: Nel mio programma elettorale, come candidato sindaco del Comune di Serravalle Pistoiese, avevo già scritto che sono assolutamente contrario a nuove edificazioni, quando sia possibile recuperare l’edilizia esistente in stato di abbandono. Confermo questa mia idea che comporterebbe non solo un minor uso del suolo ma anche una più razionale riorganizzazione degli spazi urbani.

QN 5: Tav. Servizi essenziali come il trasporto pubblico subiscono tagli indiscriminati e spesso non sono efficienti; i treni dei pendolari sono sempre in ritardo e le tariffe diventano insostenibili: servono ad esempio 5 euro per fare Pistoia-Prato, 20 km, andata e ritorno. Alla luce allora della situazione attuale in Valsusa, studi scientifici di singoli docenti (vedi l’appello a Monti) e di Università italiane, francesi, americane che dimostrano la non sostenibilità tecnico-economica dell’opera, la mozione di contrarietà di 24 amministrazioni comunali della zona, le irregolarità emerse nelle procedure, il fatto che si sia solo ad un progetto preliminare e che l’UE non abbia ancora promesso un euro – confermando l’inessenzialità dell’opera! –, cosa ritiene doveroso dire ai cittadini di un paese gravato da esigenze vere e prioritarie e da 2mila miliardi di debito pubblico? E ancora, come imposteresti il ragionamento, sulla necessità di rivedere, per valutare, seriamente quest’operazione che ad oggi è ancora ad un livello molto preliminare e reversibile?

FG: Son favorevole alla Tav. Governare significa assumersi la responsabilità di compiere anche scelte impopolari e bloccare la Tav significherebbe tagliare fuori l’Italia dalle grandi reti infrastrutturali europee. E’ evidente che le grandi reti devono poi essere supportate dai “rami minori” del trasporto pubblico locale che, non bisogna mai dimenticarlo, è però affidato alle Regioni. Ci vogliono maggiori risorse per il trasporto locale ma è necessario che anche le Regioni comincino a spendere meglio le risorse che hanno a disposizione.

QN 6: Molti economisti sono convinti che si debba pensare alla nazionalizzazione di alcune banche per farle diventare infrastrutture a servizio dell’economia del Paese, come erano in origine. Le ipotesi, molte anche di autorevoli studiosi, sono diversificate (eccone una) ma interessanti. Cosa sostiene al riguardo?

FG: Non sono contrario a priori a nessun tipo di nazionalizzazione. Tutto però deve dipendere dalla strategia di politica industriale della quale vuole dotarsi il nostro Paese. Purtroppo in Italia da almeno 20 anni non si parla più di politica industriale ma in un Paese serio prima si individuano i settori strategici e poi si investe in essi, anche attraverso un efficiente sistema bancario. Lo Stato non deve essere per forza imprenditore ma non è nemmeno proibito che lo possa fare per sostenere l’economia del Paese.

QN 7: Il territorio pistoiese è in caduta libera, dalla Montagna alla Piana, tra tagli ai servizi (ferroviari, postali, sanitari…) ed episodi anomali a danno del denaro pubblico (scandalo della Comunità Montana, vicenda dell’APR/Aias/Bardelli, Untouchables…) . Sicuramente anche il bassissimo spessore dei politici degli ultimi trent’anni ha favorito la chiusura di piccole realtà manifatturiere che, invece, in altre province toscane sono state mantenute e consolidate. Basti pensare in proposito che ultimamente i politici locali non sono riusciti a far fiorire, tutelando così anche l’occupazione, un settore industriale – peraltro della green economy – in crescita in tutta Italia come il trattamento e riciclo delle plastiche (LG Plast di Agliana) mentre invece sembra quasi si siano fatti in quattro per iniziative di utilità e beneficio ancora da dimostrare – Repower, inceneritore. Quale sarà il tuo impegno per invertire la tendenza?

FG: Per rispondere questa domanda basterebbe dire che è necessario cambiare la classe politica che dirige le nostre Amministrazioni Locali. Poiché credo che non possa arrivare un colpo di spugna complessivo, almeno in tempi brevi, continuerò a fare quello che ho sempre fatto, parlando con il linguaggio della verità, magari scomoda, ma leale verso i cittadini. Sono assolutamente contrario alla realizzazione dell’impianto Repower, che avrebbe ricadute devastanti per la nostra salute e per il vivaismo pistoiese. Sono invece favorevole da sempre allo sviluppo di quelle imprese che lavorano nella cosiddetta green economy, settore strategico per lo sviluppo economico dei prossimi anni.

QN 8: L’industria delle armi a livello mondiale è considerata un settore strategico e di alta innovazione tecnologica. Anche in Italia le esportazioni sono una voce importante ed irrinunciabile per il Pil e per l’occupazione. Ovviamente le vittime di conflitti armati aumentano di continuo nel globo: come parlare di questi argomenti, senza tabù, reticenze ed ipocrisia con tanti giovani che, seppur pacifisti ed idealisti, avrebbero l’intelligenza di capire le complessità storiche e geopolitiche del nostro mondo?

FG: Ho sempre avuto una naturale ed istintiva avversione verso le armi. Al di là dell’aspetto personale però riconosco che la produzione di armi in Italia è un settore importante che offre molti posti di lavoro. In passato alcune scelte legislative hanno penalizzato le nostre industrie nazionali in confronto agli altri competitors. Non sono favorevole comunque a particolari sostegni a questo tipo di produzione industriale, pur riconoscendo che purtroppo le guerre nel mondo ci saranno sempre e facendo comunque salva l’esigenza di difesa nazionale.

QN 9: In Germania un partito, nella sua proposta di governo (appoggiata dal Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung uno dei più importanti enti tedeschi di ricerca economica), ha inserito il progetto di proibire alle banche «le transazioni di materie prime ed energia». Un’idea di ecologismo, visto come pragmatica politica di governo. Condivide una proposta del genere? Pensa che il suo partito possa appoggiarla?

FG: Non sono particolarmente favorevole. Il settore energetico e quello delle materie prime hanno bisogno di ingenti investimenti che non possono che provenire dagli interessi convogliati dal sistema bancario. E’ comunque indispensabile che lo Stato vigili con attenzione sull’uso delle risorse, facendo anche importanti investimenti, in particolar modo nel settore energetico, con un vero e proprio Piano Nazionale che dia occasioni di sviluppo alla nostra economia.

QN 10: Lavoro e priorità nella destinazione delle risorse pubbliche. Non è vero che i giovani, gli italiani in generale, non siano più disposti a svolgere i mestieri di una volta, è assolutamente vero che non sono disposti a fare quelle cose con gli stipendi da miseria, in un contesto di sperequazione dei redditi che ha il primato europeo. Come lo declina questo aspetto? La politica dovrebbe operare una rivalutazione dei beni utili e disincentivare quelli futili che alla lunga aggravano situazioni già precarie?

FG: Per anni siamo stati diseducati al consumo. Siamo stati spinti sempre più verso un consumo dei beni futili. Per invertire questa tendenza è necessaria una forte azione educativa che però non può essere attribuita solo allo Stato. In generale, per quanto riguarda i temi del lavoro e dell’occupazione il mio programma è fatto di tre parole: semplificazione, sperimentazione e flessibilità. Semplificazione della legislazione del lavoro, sostituendo le duemila pagine della legislazione in materia con un Codice del lavoro semplificato di 60 articoli. Superamento del dualismo fra protetti e non protetti nel mercato del lavoro, consentendo di sperimentare un contratto di lavoro a tempo indeterminato meno costoso (attraverso la riduzione del cuneo fiscale e previdenziale) e più flessibile, anche per rendere possibile l’assorbimento nell’area del lavoro dipendente regolare di collaborazioni irregolari, senza perdite di occupazione dovute ad aumenti di costi e di rigidità. Due poi i segmenti da promuovere in maniera particolare: i giovani e le donne. Per i primi l’UDC punta a un piano straordinario per l’occupazione, attuando le linee d’azione dell’Unione Europea , perché a ciascun giovane sia offerto un servizio di orientamento e un’opportunità di lavoro, apprendistato, o formazione. Quanto alle donne, è prevista la detassazione selettiva e un piano straordinario per i servizi alla famiglia, che rendano effettiva la libertà di scelta tra lavoro domestico e lavoro professionale retribuito.

QN 11: Più nel dettaglio e nel concreto, relativamente a lavoro e Toscana, come giudica il fatto, analizzato anche da Report e qui accennato, che nelle cave di Carrara il marmo viene tagliato per essere lavorato nei paesi asiatici dove la manodopera non ha praticamente costo? Quanto ancora si può fondare la competitività retrocedendo sul piano di diritti e del costo del lavoro? Come pensa che il “sistema Toscana” debba impostare la questione del marmo che espatria per esser lavorato e cercare di favorire una filiera lavorativa integrata locale, con tutti i benefici che comporterebbe?

FG: Senza flessibilità, senza semplificazione e con un cuneo fiscale così alto non si può essere competitivi sul piano internazionale in nessun settore dell’economia Toscana. In più deve essere rafforzato il sistema della tracciabilità dei prodotti perché quello che viene interamente prodotto e lavorato in Toscana, una regione conosciuta in ogni parte del mondo, sia facilmente riconoscibile dal consumatore, che si tratti di marmo, di vino, di olio o di un prodotto tessile o del calzaturiero.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 19 febbraio 2013 | 11:43 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.