giovedì 1 marzo 2012

INCENERITORE. NON È PIÙ IL TEMPO DEI ‘BASSI PROFILI’


I fatti stanno dimostrando
che ogni intervento è in estremo ritardo

MONTALE-PIANA. Ben venga la giustizia, anche se arriva a scoppio ritardato.
Dai fatti del 2007 ad oggi corrono 5 anni: un periodo breve, se si conta il tempo con le clessidre dell’impero romano, un periodo enormemente lungo se lo si fa con i cronografi atomici del nostro inglorioso terzo millennio.
Ora tutti esultano: ma su quanto dolore e preoccupazione e silenzi e non-ascolto si basa questa vittoria che è ancora tutta da verificare, perché – c’è da aspettarselo – ci sarà tutta la trafila per l’appello e il dopo-appello?
Le popolazioni della zona, nel frattempo, hanno dovuto subire e chinare il capo dinanzi alle inefficienze dell’amministrazione e ai silenzi dei responsabili del Cis e dell’inceneritore.

Ed è qui che nascono i nostri dubbi, le nostre riserve.
Nell’ambiente politico di Quarrata è sempre stato detto e sostenuto che, tutto questo silenzio servì solo a non turbare il ballottaggio Niccolai-Sergio Gori.
Si aspettò a prendere le decisioni dovute solo dopo che tutto era concluso: e questo, o bene o male, è un dato di fatto. La politica, dunque, avrebbe prevalso sulla giustizia e sulla sicurezza.
Ma questi aspetti e questi torti, sono effettivamente risarcibili con una sentenza che arriva a distanza di tanto?
E nonostante tutto il giudice, la dottoressa Patrizia Martucci, merita un elogio perché, a tamburo battente, è comunque riuscita a giungere in fondo a un procedimento che, se gestito altrimenti, poteva finire, come al solito, nel bidone della prescrizione.
Ma il problema, al di là di ogni altra considerazione, resta un  altro: la scarsa attenzione a certi temi e a certi reali pericoli o quello che il Procuratore Capo, dottor Dell’Anno, dichiarò a Romiti stesso, portavoce degli antinceneritoristi, in un incontro che si svolse a Montale nella canonica di don Firindelli: il mantenimento di un basso profilo da parte della Procura sugli aspetti e i problemi caldi dell’inceneritore (vedi 1 e 2).
Con tutta la confusione che c’è ancora oggi sull’inceneritore, con tutte le notizie che si susseguono, si accavallano e si rincorrono (da una parte si grida agli sforamenti e dall’altra si risponde che, anche nell’ultimo caso di questi ultimi giorni, le notizie di disastro si basano solo su un errore di trascrizione delle quantità di carbone sui registri di carico dei forni: ma è una scusa questa? Può obiettivamente bastare?), con la presa di posizione dell’Ordine dei Medici di Pistoia circa il nesso emissioni-salute in relazione al camino dell’inceneritore di Montale, occorrerebbe più attenzione – ed è davvero un dir poco – sia da parte degli enti preposti come la Provincia, i Comuni e la Regione, sia da parte della stessa Procura di Pistoia.
e.b. blogger
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[Giovedì 1° marzo 2012 – © Quarrata/news 2011]

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