«Con la
nostra fermezza abbiamo bloccato l’impossibilità di sviluppare la città e di
farle adeguatamente interpretare il suo ruolo nel terzo millennio»
PISTOIA. In merito a quanto accaduto ieri pomeriggio
in Consiglio Comunale e a seguito di quanto apparso sulla stampa oggi, vorrei
sottolineare quanto segue.
La battaglia sul
regolamento urbanistico non è stata certo una battaglia politica, ma nel merito
dei contenuti, non condivisi né da noi, né dalla stragrande maggioranza della
città.
Sin dall’inizio
abbiamo sostenuto che questo documento andava contro la città e tutti i
cittadini. Chi, oggi, punta l’attenzione su quanto è stato speso in termini di
commissioni, consulenti esterni o gettoni di presenza in consiglio comunale,
dovrebbe farsi una severa autocritica: sono gli stessi che hanno i cordoni
della borsa e che decidono dove e quanto spendere.
Noi crediamo,
invece, di aver evitato che a seguito dell’approvazione di questo regolamento
sbagliato, la città fosse permanentemente paralizzata dall’impossibilità di
intervenire agilmente sui recuperi del vecchio e sulle ristrutturazioni , oltreché
sull’impraticabilità di realizzare nuovo edificato a causa di calcoli del tutto
sbagliati sui costi degli extrastandard richiesti per gli interventi nelle aree
Act.
Questo è tanto
vero che avevamo dalla nostra parte la stragrande maggioranza dei tecnici del
settore che in un modo o nell’altro hanno sempre posto fortissimi dubbi su questo
piano.
Ai cittadini
chiediamo, quindi, una riflessione in questo senso: con la nostra fermezza abbiamo
bloccato l’impossibilità di sviluppare la città e di farle adeguatamente
interpretare il suo ruolo nel terzo millennio.
Adesso dobbiamo
rapidissimamente, comunque entro la scadenza delle attuali salvaguardie,
prevista per marzo 2013, adottare un nuovo strumento sui seguenti cardini di
indirizzo:
- maggiore omogenea distribuzione degli extrastandard sul territorio, adesso concentrati in poche Act, con la reintroduzione di alcune zone di completamento
- forte limitazione al consumo di nuovo territorio
- completa libertà nel recupero delle aree già urbanizzate, al netto delle aree storiche e vincolate, con un premio edificatorio per chiunque ristrutturi immobili secondo criteri di alta efficienza ed autosufficienza energetica.
Sarebbe anche
opportuno procedere ad una variante all’ormai vecchio e inidoneo piano
strutturale.
Aspettiamo le
proposte degli altri candidati per confrontarci nel merito: vediamo se ce ne
sono.
Alessio Bartolomei
[comunicato]
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[Mercoledì 29
febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]
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