Una lettera indirizzata al Presidente della Regione Enrico Rossi che affronta il tema di quanto sia inutile rivolgersi alle Procure – Dalla vendita illegittima della ‘Casa del Combattente’ alla grottesca vicenda dell’Apr/ex-Aias-Bardelli che riceve fiumi denaro pubblico pur in presenza di un’ordinanza del Tribunale di Roma che delegittima l’associazione di via San Biagio e il suo Presidente
PISTOIA. Giampaolo Pagliai ci ha inviato la seguente lettera che
affronta gli inceppamenti della macchina giudiziaria in numerosi casi da lui denunciati
e universalmente noti, ma – come sembra – apparentemente ignorati da tutti.
Il consigliere comunale dell’Udc chiede
coerenza e aiuto al Presidente Enrico Rossi: e leggendo capirete perché.
Ecco il testo.
Al
Presidente della Regione Toscana
Al
Sindaco del Comune di Pistoia
Agli
Organi di Stampa
Caro Presidente,
la sua partecipazione alla trasmissione
denominata “In Onda”, trasmessa nei giorni scorsi dalla rete 7 e condotta da
Luca Telese e Nicola Porro, è stata per me motivo di orgoglio; infatti, sentire
lei, il Presidente della mia Regione Toscana, con una faccia pulita ed
intelligente, a capo di un gruppo di giovani dalle idee chiare e dalle mani
pulite, in diretta dalla Casa del Popolo di San Casciano (vicino all’Albergaccio
di Sant’Andrea in Percussina dove Niccolò Machiavelli scrisse “Il Principe”),
affermare che: “un uomo politico onesto quando dubita qualcosa di sporco deve
salire le scale della Procura della Repubblica” mi ha fatto un grande piacere. Io
quelle scale le ho salite tante volte ma con esiti scarsi, ora continuerò con
più lena, sperando che la tesi dell’Onorevole Violante quando afferma che: “non
sempre l’azione penale risulta essere obbligatoria” sia del tutto infondata. Mi
aiuti lei a ritrovare fiducia in me, “piccolo uomo politico onesto” che in
realtà si sente un Don Chisciotte del XXI° secolo. Le farò un breve elenco di
alcune vicende poco edificanti, che riguardano anche lei o quanto meno la
Regione che lei governa. Se scrivessi tutto verrebbe fuori un poema, voglio
evitarlo, però, se vuole, può chiedermi lei specificazioni sui singoli capi.
- “Vendita” illegittima, fatta nell’anno 2000, ad un privato della “Casa del Combattente” di Pistoia con atto nullo, perché basato su una dichiarazione falsa e non verificata da chi di dovere, e perché la decisione di rinunciare al diritto di prelazione spettante al Comune fu presa da un organo che non ne aveva la competenza: due milioni di euro di danno erariale. (Abbiamo salito le scale da molto tempo).
- Affitti pagati, per circa un milione di euro, alla solita società privata da parte del Comune di Pistoia e da parte dei Consorzio Regionale Trasporti, che lei ben conosce, per locali o mai usati, o dei quali non vi era assoluto bisogno (ho salito le scale da poco).
- Manomissione di documenti protocollati presso l’archivio del Comune di Pistoia al fine di nominare, illecitamente, il presidente dell’azienda di trasporto pubblico del Comune di Pistoia (ho salito le scale ed attendo l’esito del procedimento).
- Buco di circa 400 milioni di euro, “scavato” presso l’ASL di Massa: in questo caso risulta da molte sue dichiarazioni pubbliche che lei ha salito le scale della Procura ed ha perfino intimato ai due ex direttori di quella ASL di rifondere centinaia di milioni di euro alle casse regionali, fra i due il Dott. Alessandro Scarafuggi ha avuto da lei l’intimazione di restituire, entro il 31 marzo 2011, 38 milioni di euro; però, mentre a Massa è stato diffidato e intimato oltre un anno fa, a Pistoia continua ad essere affidabile e a dirigere l’ASL 3 ed inoltre ha avuto puntualmente ogni anno il premio “di buona condotta” e di produttività. Lei doveva sapere perché in Toscana negli ultimi dieci anni è stato l’assessore regionale alla Sanità.
- Recentemente ho salito le scale delle Poste per inviare due raccomandate alla Corte dei Conti (Sezione Toscana) ed alla Procura della Repubblica di Pistoia per segnalare un presunto fatto di favoritismo verso un imprenditore locale denunciato sulla stampa da un ex assessore Regionale e Comunale esperto in Urbanistica ed appartenente dall’ormai scomparso PCI.
- Ho segnalato alla Sezione Toscana della Corte dei Conti una brutta vicenda, fatta sicuramente di pasticci e, forse, di danni erariali (di alcune centinaia di migliaia di euro) al Comune di Pistoia per la gestione un po’ allegra dell’impianto sportivo Legno Rosso di proprietà comunale.
Caro Presidente,
mi fermo qua per non tediarla e per non
apparire un grafomane che ama salire le scale dei palazzi dove si amministra la
giustizia. Però deve perdonarmi se voglio segnalarle un ultimo caso che
riguarda in prima persona lei ed anche il Dott. Alessandro Scarafuggi direttore
dell’ASL 3. A Pistoia da circa 40 anni una persona brava e generosa, ha
amministrato in prima persona l’emittente televisiva locale TVL e l’AIAS, ora
dicono APR, una meravigliosa Onlus in prima linea per la riabilitazione dei disabili
che amministra ogni anno circa sei milioni di euro di denaro che proviene dalle
casse pubbliche. La vicenda è lunga e a lei dovrebbe essere nota. Recentemente
il Tribunale di Roma, con “un’ordinanza non più reclamabile” ha illuminato un
buio profondo. Ora la Regione Toscana, il Comune di Pistoia e l’ASL 3 in
persona del suo direttore Dott. Alessandro Scarafuggi continuano a
disattendere, o a far finta di non capire, un’ordinanza chiara di un Tribunale
della Repubblica Italiana. Infatti i suddetti continuano ad erogare centinaia
di migliaia di euro di denaro pubblico ad un soggetto che il Tribunale di Roma
ha dichiarato non più legittimato a ricevere e gestire denaro pubblico e ciò da
quasi un anno a questa parte. Caro Presidente, a presto, veda un po’ lei, con
stima.
Giampaolo Pagliai
[Martedì 14 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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