di Luigi Scardigli
I pensieri delle donne, come quelli
degli uomini, del resto, sono i soliti di sempre, da sempre, con una piccola,
grande, incommensurabile differenza: loro sanno soffrire e tacere, cambiare e rivoluzionare,
partire e tornare; noi, no.
E la sofferenza, quella vera, che non a
caso è sostantivo di genere femminile, scatena, a sua volta, per diritto di
conservazione, fino a rasentare la sindrome, una serie di molteplici effetti
collaterali che sono difese e strategie, attacchi e mimetizzazioni, con una
precedenza assoluta, incontrovertibile: i figli.
Dora Donarelli e Tania Ferri, venerdì
sera (ore 21), al Funaro di Pistoia, (ri)leggeranno per l’ennesima volta
Libere, una confidenza generazionale tra due donne che l’ideatrice dello
spettacolo, Comencini, volle, originariamente, che si consumasse in una sala d’aspetto
medica.
E al di là delle doti recitative dell’una
e dell’altra – che ho avuto modo di poter teatralmente sperimentare a mio
guadagno, più che a mie spese, con entrambe – Dora e Tania rappresentano
veramente due apici femminili generazionali: la prima è stata una delle donne
più interessanti e belle che questa città abbia avuto la fortuna di poter
ospitare; ora è nonna, ma conserva, nello sguardo, tutto l’imbarazzante
dolcissimo fascino che ne ha contraddistinto l’esistenza; la seconda, che
potrebbe esserle cronologicamente figlia, sembra possedere tutti i requisiti
per duplicarne lo charme, riveduto e corretto in funzione della velocità
informatica di questo terzo millennio.
Sul palco del Funaro, Dora e
Tania, dove si incontreranno per la prima volta, si confideranno le loro
aspirazioni, costellate nel tempo, dalle paure, rinunce, frustrazioni,
imbarazzi, sogni, coraggi, timori, particolari quotidiani che spesso
trasformano le donne che abbiamo conosciuto in altro, un continuo sommergere e
riemergere che muta le nostre compagne, nonne, madri, mogli, figlie e, quasi
sempre, amanti, in tutto quello di cui noi uomini, di volta in volta, abbiamo
bisogno, un camaleontismo tipicamente e unicamente femminile che le rende buone
e allo stesso tempo vecchie per ogni circostanza.
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[Giovedì 23 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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