«Mazzieri,
torni a bordo!»
PISTOIA. E siamo sempre punto e a capo.
Si torna a
domandarsi se e come questa ‘patria della legalità’, che è
Pistoia (Repubblica platonica in cui il Sindaco Berti firma l’accredito di
Bardelli presso Regione e Asl, non perché spetti a lui apporre la firma, ma
perché, eccedendo i suoi poteri – da quello che si è capito – firma al posto
del Dirigente a cui competerebbe in forza di uno dei decreti Bassanini), se
e come questa ‘patria della legalità’, dicevamo, deciderà in quello che
viene definito stamattina da La Nazione il «lodo Mazzieri» (ma che ci
sarà mai da lodare, in questo caso?), per approvare, con un colpo di
mano e di spugna, il Regolamento Urbanistico – odiatissimo da tutti, tranne che
dai Pd: e non tutti –,
e per togliere le castagne dal fuoco al futuro sindaco
Bertinelli, che, fra l’altro, in tutto il puzzo di legalità sollevato da
Tiziano Carradori, non ha avuto neppure il coraggio di ammettere pubblicamente che
gli ‘incidenti’ del Ponte alle Tavole, Seggio 11, gli facevano schifo, almeno
un po’. E se tanto ci dà tanto… stiamo freschi, cari compagni!
Ma… that’s
Pistoia.
Vediamo, dunque,
di orientarci in questa selva da Repubblica delle Banane.
Avevamo già
parlato della posizione di Giampaolo Pagliai (Udc) per una sua pubblica
assemblea al circolo Mcl della zona Inps (vedi).
A quell’incontro
erano presenti e intervennero anche Margherita Semplici e Alessio Bartolomei,
concordando con Pagliai. In quell’occasione fu messo sufficientemente in
risalto il fatto che, con l’approvazione del R.U. come voluto dal Pd con un ritardo
di ben 8 anni (anni, non giorni o mesi!) e con i marchingegni ivi previsti, le
conseguenze sarebbero state sostanzialmente due:
- non si sarebbero più potute ristrutturare le costruzioni ante-1953, perché considerate patrimonio storico e quindi protetto (e immaginate le case del ‘Piano Fanfani’ che diventano come la cupola di Santa Maria del Fiore o il Campanile di Giotto)
- con il blocco edifici ante-1953 e l’eliminazione delle zone di completamento B1, si sarebbe favorito, attraverso l’individuazione di un’area di 20 ettari a ciò destinata, la costruzione di 250 nuovi appartamenti.
Tutto questo (fu
detto) sarebbe stato un bubbone per la città, se si tiene presente – come
alcuni dei tecnici sottolinearono – che l’invenduto di Pistoia (di cui niente
sa il Comune e niente sa rispondere a Pagliai, che pure ha avanzato esplicite richieste
in questa direzione) è dell’ordine ‘supposto’ di 500 unità circa: un invenduto già
destinato a restare tale per le mutatissime condizioni economiche della città
in dipendenza della recessione in cui Pistoia si trova immersa come un carciofino
sott’olio.
Ciò premesso,
ecco spuntare il sopradetto «lodo Mazzieri», ossia la volontà – cambiando le
regole del gioco in corso d’opera – di approvare, «a corpo e non a misura»,
il tormentatissimo R.U., figlio tardivo (e ritardato) dell’amministrazione
Berti che, stando ai tempi oggettivi, non può che essere definita incapace, inefficiente
e inefficace.
Il Consiglio
Comunale è stato convocato per domani, 20 febbraio, dal presidente Marco
Vettori con l’ordine del giorno che trovate alle immagini A e B.
Contemporaneamente
– come è stato spiegato nella conferenza-stampa di ieri mattina Pagliai/Gorbi/Bartolomei
– Pagliai ha messo in giro la seguente lettera-invito alla cittadinanza
(documento C):
Cari cittadini,
cari professionisti, cari imprenditori,
lunedì 20
febbraio il Consiglio di Pistoia riprenderà l’esame delle osservazioni del
Regolamento Urbanistico. Vi invito ad essere presenti numerosi per verificare
le bugie e le verità. La vostra presenza renderà più difficili i tentativi
maldestri di cambiare le regole della discussione nel corso della partita. Io
mi butterò contro i bugiardi e contro coloro che hanno interesse a far
costruire altri 250 appartamenti nuovi impedendo qualunque ristrutturazione
degli edifici costruiti prima del 1953 e eliminando le zone di completamento
B1. Partecipazione è democrazia, venite ed ascoltate così contribuirete a
salvare la città da una nuova colata di cemento.
Pistoia, 18
Febbraio 2012
Giampaolo Pagliai
A questo punto
leggetevi attentamente le regole del gioco stabilite in partenza per l’approvazione
del Regolamento; regole che Mazzieri vorrebbe superare con la votazione «a
corpo e non a misura» (documenti D e E):
PROCEDIMENTO PER
L’ESAME E VOTAZIONI RELATIVE ALLE OSSERVAZIONI AL REGOLAMENTO URBANISTICO NONCHÉ
PER LA DELIBERAZIONE DI APPROVAZIONE FINALE
Trattasi di un
procedimento complesso che si articola in più sedute consiliari e che sfocerà
nella deliberazione finale di approvazione definitiva del Regolamento
Urbanistico nella versione risultante dalle modifiche conseguenti alle
osservazioni accolte (anche in modo parziale) presentate nel periodo a ciò
dedicato.
In ciascuna
seduta consiliare saranno prese in esame, per essere conseguentemente sottoposte
a votazione, le osservazioni raggruppate per argomenti. I lavori consiliari
saranno condotti con l’osservanza dei criteri di seguito riportati per ogni
fase del procedimento. Per tutto quanto non descritto nel presente documento
trova applicazione il vigente Regolamento sul funzionamento e riorganizzazione
del Consiglio Comunale.
CONVOCAZIONE
Nell’avviso di
convocazione di ogni seduta dovrà essere indicato l’argomento cui afferiscono
le osservazioni da esaminare.
Gli atti
istruttori devono contenere tutta la documentazione (osservazioni e scheda di
riferimento elaborata dall’ufficio da cui risulta la proposta di accoglimento,
accoglimento parziale o non accoglimento) relativa all’argomento posto all’ordine
del giorno.
DISCUSSIONE
In ogni seduta consiliare
la discussione è avviata con la presentazione del gruppo omogeneo di
osservazioni da parte dell’Assessore all’Urbanistica.
Prima del
termine della presentazione ciascun cordigliere può depositare all’Ufficio di
Presidenza istanza scritta per richiedere che una o più osservazioni siano
estrapolate dal gruppo omogeneo per essere discusse e votate separatamente. In
tal caso le osservazioni indicate saranno discusse e votate prima della
discussione del gruppo omogeneo.
Esaurite le
votazioni sulle osservazioni, previa acquisizione dei prescritti pareri, si
aprirà la discussione sul provvedimento finale.
È garantita la possibilità
di presentazione (e dunque dell’applicazione della relativa disciplina) di
emendamenti.
Gli emendamenti
potranno essere presentati, con l’osservanza delle modalità e formalità
prescritte dal Regolamento sul funzionamento e l’organizzazione del Consiglio
Comunale, sia con riferimento all’ipotesi di discussione e votazione del gruppo
omogeneo che con riferimento a singole osservazioni estrapolate dal gruppo. In
entrambe le ipotesi si
procederà, come
da regolamento, alla discussione e votazione dell’emendamento prima della
discussione e votazione dell’atto.
VOTAZIONI
Le votazioni, su
disposizione dei Presidente previa consultazione dei Capogruppo,
potranno essere
effettuate al termine della discussione di ciascun gruppo omogeneo. Ove
ciò non sia
possibile ad ogni discussione seguirà la relativa votazione. Medesimo
procedimento
sarà seguito per eventuali emendamenti, previo accordo con il presentatore.
In ogni ipotesi
di mancato pronunciamento del Consiglio per qualunque causa, compresa
l’ipotesi di
votazione che non ottenga la maggioranza di voti sulla proposta di
deliberazione,
sarà necessario una nuova istruzione della pratica e la votazione, senza
ulteriore
discussione ma con dichiarazione di voto, sarà effettuata nella seduta
precedente
a quella
conclusiva di esame e approvazione finale del provvedimento.
Questo il quanto.
Come il quale – si dice a Pistoia – domandatevi, ora, se
è mai possibile, in un Paese che non sia una Repubblica delle Banane,
cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando la partita.
Chiedetevi cosa
accadrebbe se durante una partita a scopa, a briscola, a tressette, a ramino, a
poker, o durante una partita a bocce o di tennis o di golf, uno dei giocatori o
un arbitro, impazziti, cambiassero le regole del gioco.
Fateci bene
mente locale e riflettete su cosa significhi essere stati governati da un’amministrazione
che, al perso, fa proposte come queste e cerca di forzare il blocco navale.
Poi chiedetevi
se non farà bene Giampaolo Pagliai a incatenarsi – come ha promesso – sotto le
logge del Palazzo di Giano nel caso in cui il «lodo Mazzieri» dovesse passare.
E riflettete se
non sia il caso di ripetere, al capogruppo del Pd, la famosa frase detta dalla Capitaneria
di porto di Livorno a Schettino: «Mazzieri, torni a bordo» e mostri di saper rispettare,
con il suo legalitario Partito Democratico, le regole democraticamente scelte
dal Consiglio per questo gioco.
Edoardo Bianchini
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[Domenica 19
febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]
le considerazioni sull'invenduto e sull'eccesso di sviluppo non sono corrette. non c'è invenduto a Pistoia tra le nuove edificazioni (così dice l'associazione agenzie immobiliari); e i 250 alloggi previsti in 5 anni sono uno sviluppo meno che minimo, a confronto dei 1600 realizzati nel periodo 1996-2006 (ricordiamo per altro che la popolazione residente di Pistoia è aumentata del 10% negli ultimi 10 anni).
RispondiEliminaquesto RU va criticato perché inconsistente e privo di sviluppo (oltre che troppo vincolistico), non certo per la ragione opposta.
il grosso sviluppo urbano a Pistoia si è avuto nel periodo 1960-1990 (si veda mio articolo su DemoKrazy). gli anni successivi mostrano una crescita minima; e questo RU (come da Piano Strutturale) prevede una crescita ancora più ridotta.