domenica 19 febbraio 2012

REGOLAMENTO URBANISTICO. IL CAPOGRUPPO PD E LE REGOLE DEL GIOCO


«Mazzieri, torni a bordo!»

PISTOIA. E siamo sempre punto e a capo.
Si torna a domandarsi se e come questa ‘patria della legalità’, che è Pistoia (Repubblica platonica in cui il Sindaco Berti firma l’accredito di Bardelli presso Regione e Asl, non perché spetti a lui apporre la firma, ma perché, eccedendo i suoi poteri – da quello che si è capito – firma al posto del Dirigente a cui competerebbe in forza di uno dei decreti Bassanini), se e come questa ‘patria della legalità’, dicevamo, deciderà in quello che viene definito stamattina da La Nazione il «lodo Mazzieri» (ma che ci sarà mai da lodare, in questo caso?), per approvare, con un colpo di mano e di spugna, il Regolamento Urbanistico – odiatissimo da tutti, tranne che dai Pd: e non tutti –,
e per togliere le castagne dal fuoco al futuro sindaco Bertinelli, che, fra l’altro, in tutto il puzzo di legalità sollevato da Tiziano Carradori, non ha avuto neppure il coraggio di ammettere pubblicamente che gli ‘incidenti’ del Ponte alle Tavole, Seggio 11, gli facevano schifo, almeno un po’. E se tanto ci dà tanto… stiamo freschi, cari compagni!
Ma… that’s Pistoia.
Vediamo, dunque, di orientarci in questa selva da Repubblica delle Banane.
Avevamo già parlato della posizione di Giampaolo Pagliai (Udc) per una sua pubblica assemblea al circolo Mcl della zona Inps (vedi).
A quell’incontro erano presenti e intervennero anche Margherita Semplici e Alessio Bartolomei, concordando con Pagliai. In quell’occasione fu messo sufficientemente in risalto il fatto che, con l’approvazione del R.U. come voluto dal Pd con un ritardo di ben 8 anni (anni, non giorni o mesi!) e con i marchingegni ivi previsti, le conseguenze sarebbero state sostanzialmente due:
  1. non si sarebbero più potute ristrutturare le costruzioni ante-1953, perché considerate patrimonio storico e quindi protetto (e immaginate le case del ‘Piano Fanfani’ che diventano come la cupola di Santa Maria del Fiore o il Campanile di Giotto)
  2. con il blocco edifici ante-1953 e l’eliminazione delle zone di completamento B1, si sarebbe favorito, attraverso l’individuazione di un’area di 20 ettari a ciò destinata, la costruzione di 250 nuovi appartamenti.

Tutto questo (fu detto) sarebbe stato un bubbone per la città, se si tiene presente – come alcuni dei tecnici sottolinearono – che l’invenduto di Pistoia (di cui niente sa il Comune e niente sa rispondere a Pagliai, che pure ha avanzato esplicite richieste in questa direzione) è dell’ordine ‘supposto’ di 500 unità circa: un invenduto già destinato a restare tale per le mutatissime condizioni economiche della città in dipendenza della recessione in cui Pistoia si trova immersa come un carciofino sott’olio.
Ciò premesso, ecco spuntare il sopradetto «lodo Mazzieri», ossia la volontà – cambiando le regole del gioco in corso d’opera – di approvare, «a corpo e non a misura», il tormentatissimo R.U., figlio tardivo (e ritardato) dell’amministrazione Berti che, stando ai tempi oggettivi, non può che essere definita incapace, inefficiente e inefficace.
Il Consiglio Comunale è stato convocato per domani, 20 febbraio, dal presidente Marco Vettori con l’ordine del giorno che trovate alle immagini A e B.
Contemporaneamente – come è stato spiegato nella conferenza-stampa di ieri mattina Pagliai/Gorbi/Bartolomei – Pagliai ha messo in giro la seguente lettera-invito alla cittadinanza (documento C):

Cari cittadini, cari professionisti, cari imprenditori,
lunedì 20 febbraio il Consiglio di Pistoia riprenderà l’esame delle osservazioni del Regolamento Urbanistico. Vi invito ad essere presenti numerosi per verificare le bugie e le verità. La vostra presenza renderà più difficili i tentativi maldestri di cambiare le regole della discussione nel corso della partita. Io mi butterò contro i bugiardi e contro coloro che hanno interesse a far costruire altri 250 appartamenti nuovi impedendo qualunque ristrutturazione degli edifici costruiti prima del 1953 e eliminando le zone di completamento B1. Partecipazione è democrazia, venite ed ascoltate così contribuirete a salvare la città da una nuova colata di cemento.
Pistoia, 18 Febbraio 2012
Giampaolo Pagliai

A questo punto leggetevi attentamente le regole del gioco stabilite in partenza per l’approvazione del Regolamento; regole che Mazzieri vorrebbe superare con la votazione «a corpo e non a misura» (documenti D e E):

PROCEDIMENTO PER L’ESAME E VOTAZIONI RELATIVE ALLE OSSERVAZIONI AL REGOLAMENTO URBANISTICO NONCHÉ PER LA DELIBERAZIONE DI APPROVAZIONE FINALE

Trattasi di un procedimento complesso che si articola in più sedute consiliari e che sfocerà nella deliberazione finale di approvazione definitiva del Regolamento Urbanistico nella versione risultante dalle modifiche conseguenti alle osservazioni accolte (anche in modo parziale) presentate nel periodo a ciò dedicato.
In ciascuna seduta consiliare saranno prese in esame, per essere conseguentemente sottoposte a votazione, le osservazioni raggruppate per argomenti. I lavori consiliari saranno condotti con l’osservanza dei criteri di seguito riportati per ogni fase del procedimento. Per tutto quanto non descritto nel presente documento trova applicazione il vigente Regolamento sul funzionamento e riorganizzazione del Consiglio Comunale.

CONVOCAZIONE

Nell’avviso di convocazione di ogni seduta dovrà essere indicato l’argomento cui afferiscono le osservazioni da esaminare.
Gli atti istruttori devono contenere tutta la documentazione (osservazioni e scheda di riferimento elaborata dall’ufficio da cui risulta la proposta di accoglimento, accoglimento parziale o non accoglimento) relativa all’argomento posto all’ordine del giorno.

DISCUSSIONE

In ogni seduta consiliare la discussione è avviata con la presentazione del gruppo omogeneo di osservazioni da parte dell’Assessore all’Urbanistica.
Prima del termine della presentazione ciascun cordigliere può depositare all’Ufficio di Presidenza istanza scritta per richiedere che una o più osservazioni siano estrapolate dal gruppo omogeneo per essere discusse e votate separatamente. In tal caso le osservazioni indicate saranno discusse e votate prima della discussione del gruppo omogeneo.
Esaurite le votazioni sulle osservazioni, previa acquisizione dei prescritti pareri, si aprirà la discussione sul provvedimento finale.
È garantita la possibilità di presentazione (e dunque dell’applicazione della relativa disciplina) di emendamenti.
Gli emendamenti potranno essere presentati, con l’osservanza delle modalità e formalità prescritte dal Regolamento sul funzionamento e l’organizzazione del Consiglio Comunale, sia con riferimento all’ipotesi di discussione e votazione del gruppo omogeneo che con riferimento a singole osservazioni estrapolate dal gruppo. In entrambe le ipotesi si
procederà, come da regolamento, alla discussione e votazione dell’emendamento prima della discussione e votazione dell’atto.

VOTAZIONI

Le votazioni, su disposizione dei Presidente previa consultazione dei Capogruppo,
potranno essere effettuate al termine della discussione di ciascun gruppo omogeneo. Ove
ciò non sia possibile ad ogni discussione seguirà la relativa votazione. Medesimo
procedimento sarà seguito per eventuali emendamenti, previo accordo con il presentatore.
In ogni ipotesi di mancato pronunciamento del Consiglio per qualunque causa, compresa
l’ipotesi di votazione che non ottenga la maggioranza di voti sulla proposta di
deliberazione, sarà necessario una nuova istruzione della pratica e la votazione, senza
ulteriore discussione ma con dichiarazione di voto, sarà effettuata nella seduta precedente
a quella conclusiva di esame e approvazione finale del provvedimento.

Questo il quanto.
Come il quale – si dice a Pistoia – domandatevi, ora, se è mai possibile, in un Paese che non sia una Repubblica delle Banane, cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando la partita.
Chiedetevi cosa accadrebbe se durante una partita a scopa, a briscola, a tressette, a ramino, a poker, o durante una partita a bocce o di tennis o di golf, uno dei giocatori o un arbitro, impazziti, cambiassero le regole del gioco.
Fateci bene mente locale e riflettete su cosa significhi essere stati governati da un’amministrazione che, al perso, fa proposte come queste e cerca di forzare il blocco navale.
Poi chiedetevi se non farà bene Giampaolo Pagliai a incatenarsi – come ha promesso – sotto le logge del Palazzo di Giano nel caso in cui il «lodo Mazzieri» dovesse passare.
E riflettete se non sia il caso di ripetere, al capogruppo del Pd, la famosa frase detta dalla Capitaneria di porto di Livorno a Schettino: «Mazzieri, torni a bordo» e mostri di saper rispettare, con il suo legalitario Partito Democratico, le regole democraticamente scelte dal Consiglio per questo gioco.
Edoardo Bianchini
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 19 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. le considerazioni sull'invenduto e sull'eccesso di sviluppo non sono corrette. non c'è invenduto a Pistoia tra le nuove edificazioni (così dice l'associazione agenzie immobiliari); e i 250 alloggi previsti in 5 anni sono uno sviluppo meno che minimo, a confronto dei 1600 realizzati nel periodo 1996-2006 (ricordiamo per altro che la popolazione residente di Pistoia è aumentata del 10% negli ultimi 10 anni).
    questo RU va criticato perché inconsistente e privo di sviluppo (oltre che troppo vincolistico), non certo per la ragione opposta.
    il grosso sviluppo urbano a Pistoia si è avuto nel periodo 1960-1990 (si veda mio articolo su DemoKrazy). gli anni successivi mostrano una crescita minima; e questo RU (come da Piano Strutturale) prevede una crescita ancora più ridotta.

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