domenica 26 febbraio 2012

VAMPIRIZZATI DAI COMPAGNI


Le provvidenziali norme
della Bassanini

Non so quanti pistoiesi siano stati a Bran o a Sighişoara. Il primo è il nome del castello di Dracula e il secondo è quello della città natale di Vlad Ţepeş, che sempre Dracula è.
Io ci sono stato. Ho visto tutto e ho bevuto anche la vodka rossa che viene comunemente chiamata sangue del vampiro.
Qui finisce, ovviamente, la parte folcloristica del mio intervento.
Conosco però un altro vampiro: stavolta in Italia.

Si chiama – mi perdoni – Franco Bassanini, ed è stato il capostipite di tutti i vampiri dello Stato.
È grazie a lui, infatti, se oggi siamo dissanguati da tutta la serie dei famosi ‘dirigenti’ che riscuotono – come del resto anche Scarafuggi della nostra Asl 3 – lauti compensi e in più il premio di produzione anche se vengono contemporaneamente chiamati ai danni dal Presidente rosso della rossa Toscana (vedi buchi ‘rossi’ di Massa).
Secondo me i comunisti (scusate: i Pd) sono rossi non perché mangiavano i bambini, ma perché amano il sangue. Ma un sangue particolare, quello della carta moneta delle antichissime 10mila lire di Dante.
Guardate cosa succede in Germania e poi paragonatelo all’Italia e alla succhiatoria che caratterizza le nostre smagrite casse pubbliche.
Tangentopoli – che non ha mai funzionato – fu soltanto un momento di moratoria, una fase minimale di transizione e sospensione.
E quando i compagni si resero conto che le mazzette sarebbero potute finire, capirono che altra era la via da seguire perché tutto continuasse come prima.
Così nacquero le leggi Bassanini.
Ed ecco uno dei motivi – e non l’ultimo – per i quali oggi siamo tutti anemici e… vampirizzati.
e.b. blogger
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[Domenica 26 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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