Le provvidenziali norme
della Bassanini
Non so quanti pistoiesi siano stati a
Bran o a Sighişoara. Il primo è il nome del castello di Dracula e il secondo è
quello della città natale di Vlad Ţepeş, che sempre Dracula è.
Io ci sono stato. Ho visto tutto e ho
bevuto anche la vodka rossa che viene comunemente chiamata sangue del
vampiro.
Qui finisce, ovviamente, la parte
folcloristica del mio intervento.
Conosco però un altro vampiro: stavolta
in Italia.
Si chiama – mi perdoni – Franco Bassanini,
ed è stato il capostipite di tutti i vampiri dello Stato.
È grazie a lui, infatti, se oggi siamo
dissanguati da tutta la serie dei famosi ‘dirigenti’ che riscuotono – come del
resto anche Scarafuggi della nostra Asl 3 – lauti compensi e in più il premio
di produzione anche se vengono contemporaneamente chiamati ai danni dal
Presidente rosso della rossa Toscana (vedi buchi ‘rossi’ di Massa).
Secondo me i comunisti (scusate: i Pd)
sono rossi non perché mangiavano i bambini, ma perché amano il sangue. Ma un
sangue particolare, quello della carta moneta delle antichissime 10mila lire di
Dante.
Guardate cosa succede in Germania e poi
paragonatelo all’Italia e alla succhiatoria che caratterizza le nostre
smagrite casse pubbliche.
Tangentopoli – che non ha mai funzionato – fu soltanto un momento di
moratoria, una fase minimale di transizione e sospensione.
E quando i compagni si resero conto che
le mazzette sarebbero potute finire, capirono che altra era la via da seguire
perché tutto continuasse come prima.
Così nacquero le leggi Bassanini.
Ed ecco uno dei motivi – e non l’ultimo
– per i quali oggi siamo tutti anemici e… vampirizzati.
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 26 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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