PISTOIA. Il collega Mauro Banchini, dell’Ufficio Comunicazioni
Sociali della Diocesi di Pistoia, in relazione al caso-Celentano, ci invia il
seguente comunicato che pubblichiamo volentieri.
Nel sito della
diocesi toscana
una replica all’invettiva del cantante
IL SITO WEB
DELLA DIOCESI
DI PISTOIA A CELENTANO:
E NOI AIUTIAMO
“IL MANIFESTO”
A NON CHIUDERE
Se chiude un
giornale siamo tutti più poveri
E sul sito della
diocesi di Pistoia compare un invito ad abbonarsi al Manifesto, per contribuire
a salvare la testata dal fallimento. È accaduto questo pomeriggio come risposta
alle parole di Adriano Celentano, ieri sera a Sanremo, contro la stampa
cattolica di cui il cantante ha auspicato addirittura “la chiusura”.
Nel sito
ecclesiale (www.diocesipistoia.it)
si ipotizza che “il credente Adriano” possa averlo “fatto apposta” secondo “i
meccanismi spesso impazziti di una comunicazione che ha l’obbligo di essere
sempre più urlata per farsi ascoltare”.
Per il direttore
dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi toscana “resta in ogni caso
singolare l’idea di “chiudere” testate giornalistiche
(qualunque esse siano) in un periodo nel quale qualche testata, in effetti, la
chiusura la rischia davvero: compresi molti fra i settimanali cattolici,
strangolati anche dall’attuale sistema della ripartizione nei fatturati
pubblicitari (che, oltretutto consente ai big di beccarsi “cachet” altisonanti,
salvo poi il “bel gesto” della beneficenza a quei poveracci di poveri)”.
Ecco dunque l’idea
di una “microscopica risposta all’invettiva del grande Adriano”: dare
ospitalità sul sito web della diocesi all’appello contro la chiusura della
testata di sinistra. “Con la logica dello spot di Adriano, qualcuno dovrebbe
plaudire la chiusura di una testata considerata “avversaria”, ma è fin troppo
facile capire che se chiude un giornale siamo tutti più poveri”.
E in effetti,
sotto, è pubblicato integrale (“Dedicato a Adriano. In attesa della sua,
inevitabile, seconda parte di spot”) l’sos firmato dal “Collettivo del
Manifesto” in cui si chiede di acquistate copie di un quotidiano a rischio di
chiusura.
[comunicato]
Molto meno
moderati del collega, noi saremmo favorevoli, al contrario, a un licenziamento perpetuo
di chi – vezzeggiato e corteggiato come un dio – si esibisce in gesti eclatanti
di beneficenza, ma si arroga il diritto di sparare prediche da ‘mangiapreti
anni 50’. Fuori tempo, fuori luogo e fuori moda.
E chi lo dice è un
laico.
e.b. blogger
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[Mercoledì 15
febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]
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