18 mesi di carcere (pena sospesa) e
30mila euro di multa, oltre alla rifusione delle spese processuali anche nei
confronti delle parti civili, indennizzate ciascuna con una somma di 1000 € per
danno morale
MONTALE-PIANA. Riceviamo da Alessandro Romiti, portavoce del Comitato per
la chiusura dell’inceneritore di via Tobagi, il seguente comunicato ‘a caldo’, che
segue la condanna di Giorgio Tibo e Maurizio
Cappocci per i problemi che si verificarono all’impianto del Cis nel 2007 e
proprio nei giorni in cui a Quarrata si stava svolgendo il ballottaggio per l’elezione
a Sindaco che vedeva in lizza Mario Niccolai e Sabrina Sergio Gori.
In quell’occasione l’impianto non solo
sforò i limiti consentiti per le diossine, ma il sindaco Razzoli intervenne con
ben 4 giorni di ritardo, e non già entro i limiti delle 4 ore previste per
legge, nell’adottare i provvedimenti dovuti di chiusura e di fermo.
Il 13 febbraio scorso ci sarebbe dovuta
essere la conclusione del processo, ma il tutto fu rimandato. Oggi la
dottoressa Patrizia Martucci ha inflitto, sia a Giorgio Tibo che a Maurizio Cappocci,
18 mesi di carcere (pena sospesa) e 30mila euro di multa, oltre alla refusione
delle spese processuali anche nei confronti delle parti civili, indennizzate
ciascuna con una somma di € 1.000 per il danno morale causato loro.
In pratica il giudice non ha accolto la
tesi del Pm Raganella – ormai trasferito al Tar di Catanzaro –, che aveva chiesto di non procedere contro Giorgio Tibo,
presidente del Cis, perché ‘non sapeva’; e ha accolto e sanzionato tutte e tre
i capi d’imputazione: superamento dei limiti, intervento tardivo e getto di
cose inquinanti in aria.
Ecco il testo della nota:
Quale portavoce del Comitato sono stato
autorizzato a emanare il seguente avviso, estemporaneo nell’immediatezza dell’esito
del processo.
Il Comitato si riserva d’esaminare i
contenuti della sentenza e rilasciare un Comunicato Stampa appropriato all’evento.
Accludo due immagini relative agli
Avvocati D’Angelo e Bonaiuti che hanno assicurato la tutela alle 42 Parti
Civili con competenza e grande esempio di professionalità. Nelle immagini
ricevono i complimenti dei cittadini.
Si possono leggere le espressioni di
gioia e felicità dei cittadini associati al Comitato per la chiusura dell’inceneritore
di Montale che, dall’emozione, non hanno saputo trattenere le lacrime.
La sentenza di condanna di Tibo e Cappocci
dimostra finalmente la loro responsabilità nella gestione dello sversamento di
diossina del 2007.
Tutti sapevano, e hanno taciuto, nel
solito e consolidato stile “bulgaro” delle amministrazioni inceneritoriste.
La condanna inflitta nella sentenza del
Giudice Patrizia Martucci, colpisce sia Giorgio Tibo che Maurizio Cappocci a 18
mesi di carcere (pena sospesa), € 30.000 di multa, oltre alla refusione delle
spese processuali anche nei confronti delle parti civili, indennizzate ciascuna
con una somma di € 1.000 per il danno morale causato loro.
La sentenza pone finalmente un punto
dirimente nella polemica sostenuta surrettiziamente dalle amministrazioni
inceneritoriste che minimizzano da sempre il danno provocato alla salute dei
cittadini, secondo una logica della “mancanza di una dimostrazione formale del
danno”, proponendo così una faziosa rassicurazione a oltranza, contro le
opposte denunce di pericolosità dei Medici e della stessa Asl 3.
Alessandro
Romiti
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 29 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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