Il «lodo Mazzieri» passa con 22 voti a favore – Problemi anche con la Spes,
case popolari, di Stefano Marini
PISTOIA. Lo sanno tutti – anche la maggioranza di Palazzo di Giano –
che questo Regolamento ingesserà Pistoia: e, in maniera specifica, proprio se
verrà definitivamente varato prima che Berti lasci il ‘soglio pontificio’.
Lo sanno tutti perché se verrà
approvato, oltre a non far mettere un mattone sul vecchio (le case ante-53 sono
praticamente intoccabili, e le zone di completamento sono abolite con un
colpo di spugna), aprirà la strada all’edificazione di altri 20 ettari di nuove
costruzioni, per un totale di 250 appartamenti – destinati a chi, indovinàtevelo
da voi.
A Berti, che ieri sera, e fino ad un
certo punto, si era arreso all’idea di non veder nascere il suo amatissimo
pupo, hanno dato una mano 22 voti che, all’improvviso, come un miracolo,
si sono coagulati intorno al «lodo Mazzieri»: la bella invenzione della disparità democratica del trattamento
dei cittadini dinanzi al Comune; una brillante soluzione amministrativa
sorretta e motivata da una – come la ha definita il consigliere Pagliai – «risibile interpretazione delle norme» da parte del segretario comunale.
I 22 voti dispensati a Berti (gliene
sarebbero bastati 21, ma Renzo ha avuto un bonus) sono rappresentati,
oltre che dai Pd, dall’avallo di Mazzotta (Sinistra Indipendente) e dai Laici Riformisti,
architetto Civinini e avvocato Lomi.
I Verdi hanno votato coerentemente contro;
come pure contrari sono stati, con estrema chiarezza, Betti e Soldati dell’Idv
(usciti dall’aula prima della votazione), Borchi (Federazione della Sinistra,
anche lui uscito dall’aula) e il Sel, con Geri, che ha detto un chiaro no.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Pagliai si sono mantenuti il Pdl, con Capecchi
e Margherita Semplici, e il Fli di Alessio Bartolomei.
Una vicenda, questa, che è destinata a
far parlare piuttosto a lungo.
Le opposizioni al provvedimento, che
comunque segna il punto più nero del secondo mandato di Berti, non sembrano
però affatto esaurite.
I congiurati – perché questa è
la figura che sembrano rivestire Udc, Fli, Pdl, e gli altri contrari, di cui si
è detto sopra – sembrano motivati ad affilare le loro spade per una estrema,
impegnatissima riscossa all’ultimo tuffo e all’ultimo sangue.
Al di là di ogni altra considerazione,
però, il «lodo Mazzieri» passerà
alla storia come il peggior esempio di in-democrazia che il Pd possa
avere offerto in questi ultimi tempi. Grazie anche – come ha sottolineato
Pagliai, pure in sede di consiglio – al sostegno del segretario comunale che,
secondo il consigliere dell’Udc, è ‘innamorato della Giunta Berti’.
In tarda giornata torneremo sull’argomento.
e.b. blogger
P.S. – E intanto sono state chieste le
dimissioni di Stefano Marini dalla Spes per le insolite procedure di bando di
concorso per l’assunzione di due nuovi dipendenti.
Su questo specifico aspetto Pagliai
presenterà due esposti – alla Procura di Pistoia e a quella della sezione
toscana della Corte dei Conti.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 21 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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