di Alessandro Romiti
A occhio e croce
l’amministrazione di Agliana
l’amministrazione di Agliana
sembra adottare
pesi e misure diversi
pesi e misure diversi
AGLIANA. Prima di tutto, voglio
ben precisare che sono assai favorevole allo sviluppo delle risorse energetiche
rinnovabili, ma combatto le scorrettezze amministrative, tanto più se capziose
e socialmente inique, ovvero antidemocratiche. La risposta dell’Assessore
Pacini, pervenuta con mail del suo “pubblico ufficio”, mi ha impegnato in una
verifica amministrativa sulla vicenda Las
Vegas (vedi) e una più accurata consultazione delle disposizioni
normative vigenti nel momento.
Rivediamo
la tempestiva e precaria risposta dell’Assessore Pacini del 24.10.11 (vedi),
alla vicenda denunciata:
Ricevuta
la presente mail all’indirizzo istituzionale da questo rispondo nonostante la
tua, come anche pubblicata, mi coinvolga esclusivamente a livello
professionale.
Preme
segnalare al riguardo le seguenti inesattezze (probabilmente dovute a carenza
e/o superficialità di informazioni assunte) e fornire i relativi chiarimenti:
1)
L’azienda proprietaria dell’immobile ha presentato pratica Suap mediante Comunicazione
di inizio attività in data 14 dicembre 2010 (prot. 24459 Comune di Agliana)
per la realizzazione di impianto fotovoltaico integrato sulla copertura con
potenza inferiore a 200 Kw/e; detta trasmissione è stata effettuata in base
alle disposizioni di Legge, delle indicazioni procedurali fornite dalla Regione
Toscana (www.regione.toscana.it./sportelloenergia) e dagli
elaborati e relazioni progettuali come redatti dalla ditta installatrice Cramaro
Italia srl.
A
conferma di corretta procedura appare la nota GSE trasmessa all’azienda in data
9 settembre 2011 che certifica, per l’impianto come realizzato, l’integrazione
architettonica ai sensi dell’art. 2 del DM 19 febbraio 2007.
2)
Nessun “dirigente” del comune coinvolto ma, correttamente e in piena
trasparenza, il sottoscritto Geom. Marco Pacini che si è segnalato nella
pratica Suap quale tecnico di riferimento per l’assistenza alla clientela e
la trasmissione degli elaborati come forniti dalla ditta installatrice.
Analoga
procedura il sottoscritto ha seguito per impianto fotovoltaico in copertura
similare da realizzare in altra azienda nell’aprile 2011.
Quanto
sopra dovuto per una corretta informazione sullo stato dei fatti.
Allo
scopo di rettificare quanto da te asserito e pubblicato, soprattutto per
rispetto dell’azienda inconsapevolmente coinvolta, Ti invito a trasmettere la
presente a quanti hanno ricevuto l’articolo in questione.
Marco Pacini
Oggi,
posso dunque proporre 5 interessanti domande di replica all’Amministrazione
aglianese, che sembrano davvero utili a raggiungere i chiarimenti necessari all’auspicata
(dallo stesso Pacini) “corretta informazione”.
1.
Presunto conflitto d’interessi?
L’assessore Pacini, risponde dalla sua postazione istituzionale, sebbene la vicenda lo
coinvolga “… esclusivamente a livello
professionale.”. E perché questo? Chi lo ha costretto? La risposta è, a mio
giudizio, dimostrativa della con-fusione dei ruoli, forse conflittuali per
interessi sottesi (cioè per come interconnessi tra la funzione istituzionale/professionale
e le possibili inferenze nei controlli esercitati dall’Amministrazione). In
particolare, emerge dagli atti, che l’Assessore Pacini (Doc. 1) si è ben qualificato
come professionista geometra con ruolo di “Progettista
e Direttore dei lavori” e non semplicemente come “…tecnico di riferimento per l’assistenza alla clientela e la
trasmissione degli elaborati…” come da lui dichiarato. Tutti sanno che i
due ruoli sono diversi, soprattutto per le responsabilità correlate. Peccato
che la risposta scritta sia avara di specifiche e che mi abbia impegnato in una
lunga visura al Suap. È dunque vero che il
sig. Pacini, assessore allo “Sviluppo economico, Polizia municipale e Mobilità”
era nominato progettista e D.LL. svolgendo una funzione prevista dalla libera
professione di geometra?
2.
Sul preventivo della società produttrice
Debbo constatare che Pacini – nella sua
risposta – rimanda a generiche linee d’indirizzo
che la Regione Toscana ha disposto sul “fotovoltaico”, ma che nulla riferisce sulle
più cogenti norme del DM 19.2.07 che prescrivono una condizione precipua e,
ahimè, completamente disattesa nel caso: il disposto normativo sul requisiti di
“integrazione architettonica” prevede chiaramente che i moduli fotovoltaici
“sostituiscano” un materiale da costruzione tradizionale, capo b3/Art. 2. (Doc.
2),
e non che a questo componente (nella
fattispecie, la copertura impermeabile piana), si sovrappongano “separati, con
distaccato” piano di posa. Spiace che il progettista si sia acriticamente
conformato “… agli elaborati e relazioni
progettuali come redatti dalla ditta installatrice…” (Doc. 3).
S’è mai visto andare a chiedere all’oste
se il vino che serve a tavola è buono?
E dunque, l’Amministrazione
aveva preventivamente verificato la correttezza dei requisiti urbanistici
comunicati nella fattispecie, ovvero il rispetto sostanziale – oltre che
formale – al testo di legge
vigente?
3. All’U.O. Urbanistica
Che cosa dirà il Gse (Gestore Servizi
Energetici) allorquando verrà informato delle anomalie risultanti nelle
dichiarazioni di progetto? Non è certamente un’eccezione letterale che dimostra
l’incongruenza con il D.M.: nel caso di fattispecie, i moduli fotovoltaici sembrano
proprio sprovvisti dei requisiti indicati dalla stessa società produttrice ma
che, stranamente, sono stati avallati nel progetto. Infatti, non essendo
stati applicati in sostituzione, ma in aggiunta al tetto, verrebbe a mancare il requisito essenziale di
“integrazione architettonica” (addirittura riportato in grassetto nella
risposta dal professionista/amministratore M. Pacini). L’U.O. Urbanistica cosa ne pensava della solo ipotizzata condizione di
“integrazione architettonica”, al momento certamente indimostrata e solo
ipotizzata (oggi confutata), fatto a cui il parere del Gse è pervenuto ben dopo
10 mesi dall’ultimazione dell’opera nel Dicembre 2010? Ha avuto niente da
eccepire sul punto?
4.
Sulla Commissione Urbanistica
L’episodio citato ha una tale
connotazione e visibilità da permettere dunque all’U.O. Urbanistica di ritenere
l’esperienza tale da costituire un precedente
non trascurabile e suggerire quindi la promozione incondizionata di tale
tipologia architettonica, in sovrapposizione, però ben “distaccata” dalla
copertura.
Mi viene però riferito, da alcuni
professionisti, che così non è, non mancando delle eccezioni sul preciso punto,
che impegnerebbero a altre più ampie e costose procedure istruttorie – peraltro
diversamente tassate – presso l’Amministrazione.
Dunque, una riflessione sorge immediata:
quando all’ U.O. perviene una pratica edilizia elaborata da professionisti che
rivestono ruoli di tipo “dirigenziale” o anche “politico” nella coalizione di
Giunta, essa è proposta in forma anonima, cioè priva di riferibilità alla
persona partecipata nelle attività dell’Amministrazione? Se la Commissione Urbanistica del Comune d’Agliana – partecipata anche dal Geom. M. Pacini – procede in valutazioni di liceità di qualunque progetto
edilizio firmato dall’omonimo Geom./Ass., questi – per ragioni d’opportunità – si alza ed esce dalla
stanza abbandonando temporaneamente la sessione oppure no?
5.
Ai Vigili Urbani
E in ultimo, ma non ultimo: che cosa ha disposto il Comandante della
Polizia Municipale (soggetta all’Assessorato dello stesso Geom. M. Pacini) dopo
che il manufatto – elaborato dal suo Assessore – è stato esaminato e rilevato da
una pattuglia?
Se l’Ass. Pacini voleva una
rettifica alla mia denuncia, come sembra averla chiesta, eccolo servito.
Spero soltanto di avere una altrettanto
solerte risposta: ma che sia convincente, come si dice.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 20 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
Egregio blogger,
RispondiEliminasono perfettamente d'accordo con lei. Una curiosità però mi sorge spontanea: da chi è composta la Commissione Urbanistica del Comune di Agliana?
Cordialità
Sandro