sabato 25 febbraio 2012

E B.B. KING RITORNA


di Luigi Scardigli

C’è già stato svariate volte, al Festival; non è più giovanissimo (il 16 settembre compirà 87 anni, non è uno scherzo) e, probabilmente, si esibirà seduto, come fece l’ultima volta che partecipò al Blues’In, più di un lustro fa. Ma se sentissi, soltanto uno, lagnarsi, perché alla prossima edizione del Festival di Pistoia, in programma il 13, 14 e 15 luglio prossimi – una piacevolissima coincidenza, tra l’altro: la prima edizione, nel 1980, si consumò negli stessi tre giorni – ci sarà ancora lei, Lucille,la Gibson ES-355 Custom di Itta Bena, mi sentirò in dovere di denunciarlo.

B.B. King non è semplicemente uno dei migliori chitarristi di sempre, né il sesto tra i magnifici cento nella classifica, attendibile, seppur discutibile, della rivista Rolling Stone: Riley B. King, B.B. King, ai due secoli e all’eternità, è semplicemente una leggenda vivente del blues, contraddistinta tra l’altro da una longevità che lascia trasecolati. Ma non solo per il romanticismo della sua infanzia, trascorsa nei campi a raccogliere cotone a 35 centesimi di dollaro ogni 100 libbre (45 chilogrammi), né perché come molti dei suoi colleghi e colleghe, le ossa, le prime, se le sia fatte a cantar gospel nelle chiese sconsacrate e ghettizzate per quelli di colore.
Ma nemmeno perché, non ancora diciottenne, si trasferì nelle patrie ad origine controllata del blues, a Indianola prima, nel Mississipi e a Memphis, tre anni dopo, nel Tennessee e nemmeno perché la sua musica detti legge ovunque si mastichi blues da oltre cinquant’anni.
Non ci si può permettere il lusso di non ringraziare il buon cielo, se B.B. King a luglio sarà ancora in piazza del Duomo, a trasformare un Festival tanto importante in un evento planetario, perché è sufficiente che imbracci la sua sei corde per capire cosa succederà un attimo dopo: un suono inconfondibile, elegantissimo, assoli devastanti con i quali tutti i musicisti nati a partire dal 17 settembre del 1925, ossia il giorno dopo la sua nascita, hanno dovuto per forza di cose fare i conti, confrontarsi, ascoltare, imparare e provare a riprodurre.
Un groove, il suo, che non ha rivali sulla faccia della terra; una voce semplicemente lancinante, un sound incredibile, un’emotività che supera di gran lunga l’umana sopportazione e comprensione. Accorrete, anziani amanti del blues, la sera di B.B. King, al Festival di Pistoia; e voi, chitarristi di tutto il mondo che vi siete lasciati ammaliare dal suo suono, non perdetevi questa ennesima lezione di musica; anche voi intellettuali, massaie deluse, ragionieri in pensione, scommettitori incalliti, tabagisti incrollabili, guardie e ladri, evasori fiscali, cubiste, calciatori, adorabili pasticceri, camionisti e con voi i vostri figli: a luglio, a Pistoia, in piazza del Duomo, suonerà, ancora una volta, B.B. King.
Non mancate, perché poter dire, quando calerà il sipario, io c’ero, è qualcosa che non si può spiegare, figuriamoci scrivere!

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[Sabato 25 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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