L’opposizione si presenta in aula e sconvolge
il dibattito eccependo sulla legittimità dei voti del Consigliere di Sinistra
Indipendente – Domani incontro con il Prefetto – La seduta ripresa dopo cena –
Clima da rotta di collisione
PISTOIA. Il caso Mazzotta è destinato a far parlare ancora
per molto tempo: e non solo per i trascorsi del consigliere (vedi), ma
anche per il suo voto recente a favore del famoso «lodo Mazzieri», noto per
essere una sorta di tentativo sfrontato atto a far sì che il Regolamento
Urbanistico venga approvato prima che Bertinelli, futuro primo cittadino di
Pistoia, riscaldi lo scranno sindacale con il ‘dolce peso’ della sua persona. Ma
procediamo con ordine.
Nel pomeriggio di oggi, 27 febbraio, durante
la seduta del Consiglio, che deve ospitare anche la 4 giorni forzata del
Regolamento Urbanistico, le opposizioni tirano in ballo l’insostenibile
leggerezza dell’essere di Pietro Mazzotta, del Gruppo Consiliare Sinistra
Indipendente.
Si eccepisce che Mazzotta, pur avendo
votato a favore del «lodo Mazzieri», non avrebbe potuto farlo perché risulterebbe
formalmente interdetto, o comunque sospeso dai pubblici uffici, per gli
strascichi della sua storia passata.
Il problema non è dei più piccoli né
trascurabili. Ma sembra che nessuno si senta in grado di dire o fare niente,
pur se il consesso è costellato di avvocati e di illustri cattedratici di
materie giuridiche nelle aule della nostra accademia. Sembra che nessuno voglia
esprimersi, e che tutti abbiano dubbi. Non basta neppure il segretario comunale
– ci dicono – a dirimere la questione.
Sta di fatto che accade perfino che
Mazzotta si rivolga al presidente del Consiglio e chieda se può votare o no: e
sembra che, come risposta, si abbia un meraviglioso «Veda lei».
Siamo al caos, dunque?
Forse. Ma se ci siamo, ci siamo anche
per un altro motivo: oggi, in aula, manca anche il consigliere del Pd Giuseppe
Venturi, assente per un infortunio occorsogli. La maggioranza è all’osso; ha il
fiato grosso. E corto. Ma resiste, dicono.
A un certo punto, verso le 19-19:30, viene
sospesa la seduta. Ufficialmente per chiarirsi le idee – che escono, però,
ancor meno chiare di prima. Ed è inevitabile, visto che nessuno vuole dire,
fare, baciare, lettera o testamento.
Poi viene decisa la pausa cena. Anch’essa
forzata. E poi c’è la ripresa della seduta. The show must go on o non
siamo più maggioranza. Sarebbero queste le logiche degli amministratori di
Pistoia, Berti seconda serie.
C’è solo da chiedersi se sia questo il
modo di fare democrazia. Se sia questo il sistema di rispettare i cittadini. Se
sia questo il modo di amministrare una città.
Domattina le opposizioni andranno dal Prefetto
alle 11. Per chiedere lumi e chiarimenti su problemi e questioni che sarebbero
giustificate e giustificabili – ne siamo convinti – solo se si fosse all’Isola
dei famosi e non già nella sala consiliare di un capoluogo di Provincia,
umile quanto volete, ma sempre tale.
Verso le 21:30 è ripresa la discussione
ed sono iniziate le questioni preliminari del R.U.
Siamo convinti che Pistoia sia proprio vecchia
e ammuffita.
E che l’unica cura sia una scopa che
faccia davvero «piazza pulita».
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 27 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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