sabato 25 febbraio 2012

INFORMAZIONI DI GARANZIA A QUARRATA, «I SOMMERSI E I SALVATI»


di Edoardo Bianchini

La fortunata  posizione dell’architetto Paola Battaglieri – Mazzanti, Dalì e Giovannetti assenti alla delibera della concessione del patrocinio legale a Fabbri – Perché il Comune avrebbe avvertito i giornali?

QUARRATA. Primo Levi parlò di sommersi e salvati nel suo libro sul Lager. Poi, nel 1986, l’anno dopo il grande gelo, scrisse perfino un saggio su questo tema.
Un tema che mi torna in mente mentre continuo a spulciare la vicenda ‘informazioni di garanzia’ a Quarrata, sulla quale rivedo, punto per punto, come alla moviola e al tavolo di montaggio, i passi dell’amministrazione comunale – e non solo.
Nel mio precedente post (vedi) parlavo di un comunicato stampa dell’amministrazione inviato ai giornali.

Non ce n’è prova diretta, documentale, si direbbe: ma un indizio piuttosto chiaro (a meno che non sia un errore di valutazione) in questo senso, si ricava da una frase comparsa sul blog di Andrea Balli (vedi), laddove si legge: «A seguito di richiesta del dipendente – si legge in un comunicato del Comune di Quarrata – con la deliberazione di Giunta Comunale n. 11 del 14 febbraio 2012, l’Amministrazione ha concesso a quest’ultimo la possibilità di avvalersi del patrocinio legale dell’Ente, secondo quanto disposto dall’art. 67 del DPR 268/1987».
Posate l’occhio su quel «si legge in un comunicato del Comune di Quarrata».
Se si è trattato davvero di un comunicato stampa del Comune di Quarrata, chi può avere dato l’ordine di diramare la notizia se non il Sindaco in persona? E a chi è stato inoltrato quel comunicato? Ai due quotidiani (La Nazione e Il Tirreno) e a Tvl, oppure anche ad altri, come, ad esempio, a Balli e al suo blog, che in generale riceve e vede e pubblica i comunicati dell’amministrazione? E perché non anche ad altri e agli altri blog, anche questo stesso Quarrata/news, per esempio, di cui il Comune di Quarrata è perfettamente a conoscenza? Forse perché il Sindaco (legalitario e democratico) della ormai quasi dismessa Città del Mobile non ha simpatia con chi scrive perché scrive solo cose che a lei non piacciono? D’altronde sarebbe assai difficile scrivere cose piacevoli, visti i comportamenti del Sindaco in più occasioni e tempi e luoghi – sui quali, magari, potremo opportunamente posare di nuovo l’attenzione.
Ma altre cose non tornano in tutta questa vicenda.
Emblematico, prima di tutto, è il comportamento del candidato Sindaco del Pd, il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Marco Mazzanti che, in maniera davvero singolare, nella delibera di Giunta 11 del 14 febbraio, allorquando l’amministrazione concede il patrocinio legale al geometra Fabbri, risulta assente e libero dall’imbarazzo della propria partecipazione: lo fa perché non vuole avere niente a che fare con il Fabbri o perché, in sottofondo, è a disagio per la piena coscienza che, fra gli indagati dalla Procura di Pistoia, c’è anche il suo più diretto e pericoloso antagonista, il geometra Alessandro Cialdi? E sono assenti alla delibera anche Dalì e Giovannetti, per la cronaca.
Ovviamente, questa, è una domanda destinata a restare (come molte altre degli ultimi anni) senza risposta, dal momento che il legalitario e trasparente Comune di Quarrata è, in realtà, quel muro di gomma in cui nessuno risponde niente a nessuno e, il più delle volte, si dice una cosa e se ne fa un’altra, si vede la pagliuzza nell’occhio del fratello e si ignora – opportunamente e strumentalmente – la trave che si sente conficcata nel proprio occhio. E se il Sindaco avrà qualcosa da dire, sono pronto a farle una lista di situazioni ignorate e taciute, lunga come la somma del reticolo stradale (anni 50) del suo Comune, di quello che lei definì, dinanzi a una Tv del Berlusca «un posto dove si vive bene» – e buon per lei se crede che sia vero.
Ma un altro aspetto oscuro, o quantomeno poco chiaro, di tutta questa strana vicenda, è il mistero della scelta degli indagati (sommersi o salvati), che, dall’informazione di garanzia, risultano essere 5: Anna Maria Becagli, la proprietaria dell’immobile pietra-dello-scandalo, Stefano Mazzoni, Alessandro Cialdi e Franco Fabbri – come disposto dal Pm dottor Raganella; mentre, per suggerimento dell’Architetto Fontana, incaricato della relazione sui fatti dallo stesso Pm, i medesimi addebiti posti in capo al Fabbri, erano stati indicati, con solare evidenza, anche in capo all’architetto Paola Battaglieri, Dirigente dell’area valorizzazione e sviluppo del territorio del Comune di Quarrata, nei confronti della quale – se non sbaglio –, senza che noi ne sappiamo qualcosa, l’interesse del Pm si sarebbe assolutamente affievolito e spento, a un punto tale da ignorarla nella lista finale degli indagati.
Per la cronaca l’architetto Paola Battaglieri giunse a Quarrata per volontà del Sindaco e, all’inizio, a quanto si diceva, solo per un limitato periodo di tempo che, secondo il costume italiano, si è trasformato in quello che Monti ha detto di odiare: un rapporto di lavoro a tempo noiosamente indeterminato. Se ho sbagliato qualcosa, ditemelo che correggo e ve ne chiedo immediatamente scusa.
Nella comunicazione dell’informazione di garanzia (risalente al 15 dicembre 2011 per tutti tranne che per Cialdi, che la riceve in data 23 gennaio 2012: quindi più di un mese dopo rispetto agli altri) della Battaglieri non c’è traccia alcuna. Una dimenticanza? Un’esclusione? O che altro? Eppure la Battaglieri aveva esaminato e firmato la pratica in questione per ben due volte, esattamente come il Fabbri, a quanto mi risulta.
Ma il punto fondamentale resta, alla fine, sempre lo stesso.
Si è mai vista un’amministrazione che ‘comunica’ in questi termini un fatto di questa natura?
E la risposta è sempre la stessa: in 45 anni di cronaca e di giornale non mi è mai capitato.

Scusate, allora: ma a me qualcosa sfugge, ma a me qualcosa non torna.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 25 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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