di
Edoardo Bianchini
La fortunata posizione dell’architetto Paola Battaglieri – Mazzanti,
Dalì e Giovannetti assenti alla delibera della concessione del patrocinio
legale a Fabbri – Perché il Comune avrebbe avvertito i giornali?
QUARRATA. Primo Levi parlò di sommersi e salvati nel suo libro sul
Lager. Poi, nel 1986, l’anno dopo il grande gelo, scrisse perfino un saggio su
questo tema.
Un tema che mi torna in mente mentre continuo a spulciare la
vicenda ‘informazioni di garanzia’ a Quarrata, sulla quale rivedo, punto per
punto, come alla moviola e al tavolo di montaggio, i passi dell’amministrazione
comunale – e non solo.
Nel mio precedente post (vedi) parlavo di un comunicato
stampa dell’amministrazione inviato ai giornali.
Non ce n’è prova diretta, documentale, si direbbe: ma un
indizio piuttosto chiaro (a meno che non sia un errore di valutazione) in
questo senso, si ricava da una frase comparsa sul blog di Andrea Balli (vedi),
laddove si legge: «A seguito di richiesta del dipendente – si legge in un
comunicato del Comune di Quarrata – con la deliberazione di Giunta Comunale n.
11 del 14 febbraio 2012, l’Amministrazione ha concesso a quest’ultimo la
possibilità di avvalersi del patrocinio legale dell’Ente, secondo quanto
disposto dall’art. 67 del DPR 268/1987».
Posate l’occhio su quel «si legge in un comunicato del
Comune di Quarrata».
Se si è trattato davvero di un comunicato stampa del Comune
di Quarrata, chi può avere dato l’ordine di diramare la notizia se non il
Sindaco in persona? E a chi è stato inoltrato quel comunicato? Ai due
quotidiani (La Nazione e Il Tirreno) e a Tvl, oppure anche
ad altri, come, ad esempio, a Balli e al suo blog, che in generale riceve e
vede e pubblica i comunicati dell’amministrazione? E perché non anche ad
altri e agli altri blog, anche questo stesso Quarrata/news,
per esempio, di cui il Comune di Quarrata è perfettamente a conoscenza? Forse
perché il Sindaco (legalitario e democratico) della ormai quasi dismessa Città
del Mobile non ha simpatia con chi scrive perché scrive solo cose che a lei
non piacciono? D’altronde sarebbe assai difficile scrivere cose piacevoli,
visti i comportamenti del Sindaco in più occasioni e tempi e luoghi – sui quali,
magari, potremo opportunamente posare di nuovo l’attenzione.
Ma altre cose non tornano in tutta questa vicenda.
Emblematico, prima di tutto, è il comportamento del
candidato Sindaco del Pd, il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici Marco Mazzanti
che, in maniera davvero singolare, nella delibera di Giunta 11 del 14 febbraio,
allorquando l’amministrazione concede il patrocinio legale al geometra Fabbri, risulta
assente e libero dall’imbarazzo della propria partecipazione: lo fa perché non
vuole avere niente a che fare con il Fabbri o perché, in sottofondo, è a disagio
per la piena coscienza che, fra gli indagati dalla Procura di Pistoia, c’è
anche il suo più diretto e pericoloso antagonista, il geometra Alessandro
Cialdi? E sono assenti alla delibera anche Dalì e Giovannetti, per la cronaca.
Ovviamente, questa, è una domanda destinata a restare (come
molte altre degli ultimi anni) senza risposta, dal momento che il legalitario e
trasparente Comune di Quarrata è, in realtà, quel muro di gomma in cui
nessuno risponde niente a nessuno e, il più delle volte, si dice una cosa e se
ne fa un’altra, si vede la pagliuzza nell’occhio del fratello e si ignora –
opportunamente e strumentalmente – la trave che si sente conficcata nel proprio
occhio. E se il Sindaco avrà qualcosa da dire, sono pronto a farle una lista di
situazioni ignorate e taciute, lunga come la somma del reticolo stradale (anni
50) del suo Comune, di quello che lei definì, dinanzi a una Tv del Berlusca «un posto dove si vive bene» – e buon per lei se crede che sia vero.
Ma un altro aspetto oscuro, o quantomeno poco chiaro, di
tutta questa strana vicenda, è il mistero della scelta degli indagati (sommersi
o salvati), che, dall’informazione di garanzia, risultano essere 5: Anna Maria
Becagli, la proprietaria dell’immobile pietra-dello-scandalo, Stefano Mazzoni,
Alessandro Cialdi e Franco Fabbri – come disposto dal Pm dottor Raganella; mentre,
per suggerimento dell’Architetto Fontana, incaricato della relazione sui fatti
dallo stesso Pm, i medesimi addebiti posti in capo al Fabbri, erano stati
indicati, con solare evidenza, anche in capo all’architetto Paola Battaglieri,
Dirigente dell’area valorizzazione e sviluppo del territorio del Comune di
Quarrata, nei confronti della quale – se non sbaglio –, senza che noi ne
sappiamo qualcosa, l’interesse del Pm si sarebbe assolutamente affievolito e spento,
a un punto tale da ignorarla nella lista finale degli indagati.
Per la cronaca l’architetto Paola Battaglieri giunse a
Quarrata per volontà del Sindaco e, all’inizio, a quanto si diceva, solo per un
limitato periodo di tempo che, secondo il costume italiano, si è trasformato in
quello che Monti ha detto di odiare: un rapporto di lavoro a tempo noiosamente
indeterminato. Se ho sbagliato qualcosa, ditemelo che correggo e ve ne chiedo
immediatamente scusa.
Nella comunicazione dell’informazione di garanzia (risalente
al 15 dicembre 2011 per tutti tranne che per Cialdi, che la riceve in data 23
gennaio 2012: quindi più di un mese dopo rispetto agli altri) della Battaglieri
non c’è traccia alcuna. Una dimenticanza? Un’esclusione? O che altro? Eppure la
Battaglieri aveva esaminato e firmato la pratica in questione per ben due volte,
esattamente come il Fabbri, a quanto mi risulta.
Ma il punto fondamentale resta, alla fine, sempre lo stesso.
Si è mai vista un’amministrazione che ‘comunica’ in questi
termini un fatto di questa natura?
E la risposta è sempre la stessa: in 45 anni di cronaca e di
giornale non mi è mai capitato.
Scusate, allora: ma a me qualcosa sfugge, ma a me qualcosa
non torna.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 25 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]
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