Il consigliere Udc ha scritto a Giorgio Napolitano – L’amianto
disconosciuto di Pistoia e le esternazioni del Procuratore Dell’Anno sul ‘Tirreno’
PISTOIA. Pubblichiamo il testo che Pagliai (Udc) ha inviato
al capo dello Stato.
Al Sig. Presidente della
Repubblica Italiana
Caro Presidente,
“Sono stato a lungo riluttante prima di decidermi a scrivere…” questa
lettera.
Ma oggi ho tre buoni motivi per farlo, il primo motivo è che domani 18
Febbraio compirò 70 anni, la gran parte spesi, senza risparmio, per i miei
ideali e per il mio impegno civile, ed il regalo più bello per me sarà questa
lettera scritta a lei, che considero e stimo come un faro morale che ha
illuminato il nostro Paese in questi anni bui e disperati; nella stanza dove
vivo più a lungo ho la foto di Sandro Pertini ed una bella autobiografia
politica con un signore distinto che sorride dalla copertina infondendo l’ottimismo
della volontà a chiunque la guardi con occhi puliti.
Il secondo motivo è che nei giorni scorsi un signore novantenne,
gagliardo e lucido, dirigente dell’Associazione ex Combattenti, mi è venuto a
trovare per avere notizie su una vicenda ignobile che, dall’anno 2000, abbiamo
purtroppo denunciato invano; si tratta della vendita ad un privato fatta con un
atto nullo, illegittimo e illecito, della casa degli ex Combattenti di Pistoia ceduta
per una cifra irrisoria.
Sono state sfrattate tutte le associazioni delle nostre gloriose armi ed
anche l’Anpi, infatti ora di fronte al monumento con una gigantesca penna spezzata
in onore del Corpo degli Alpini sventolano le insegne della Deutsche Bank.
Invierò alla sua segreteria tutti i documenti relativi a questa vicenda che ha
offeso le migliaia di semplici cittadini pistoiesi che hanno servito la Patria
con onore e dignità. Pistoia ha avuto tante vittime per le guerre, dal
Risorgimento ad oggi, ma l’insipienza di amministratori locali felloni ha
ferito ancora l’anima nobile dei sopravvissuti. Gli esposti e le denunce si
sono persi nella notte delle nebbie.
Il terzo ed ultimo motivo ha vari aspetti. Lei il 15 Febbraio u.s.
parlando al plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha affermato:
“Certe condotte di alcuni magistrati disorientano i cittadini ed innescano
periodicamente spirali polemiche e acuiscono molteplici tensioni. Mi riferisco
in particolare alle esternazioni esorbitanti di criteri di misura, correttezza
espositiva e riserbo”; sempre il 15 Febbraio u.s., il sig. Procuratore della
Repubblica di Pistoia esternava la sua opinione sulla cronaca locale del
quotidiano Il Tirreno, commentando la sentenza emessa dal tribunale di
Torino contro i colpevoli per i morti di amianto.
Il sig. Procuratore della Repubblica, con vari ruoli, da oltre 20 anni
amministra la giustizia presso il Tribunale di Pistoia, è una persona
rispettabilissima, equilibrata, preparata e gode della mia stima e del mio
rispetto; però la sua esternazione ha ferito le mogli, i figli, i fratelli, le
madri, i padri e gli amici di almeno 30 operai della Breda morti di amianto,
per mesotelioma, ed almeno 200 morti di cancro, ma forse ugualmente per
amianto. Fra queste vittime del lavoro, ma soprattutto della responsabilità di
ignoti colpevoli, c’erano due amici carissimi e sono morti soffocati dal dolore
e dalla rabbia di non avere avuto giustizia: è a loro che dedico questa
lettera.
Inevitabilmente si è subito aperta sui giornali una polemica pubblica
che coinvolge, anche, il Presidente del Consiglio Comunale, un comunista,
sanguigno e tenace, che da ex operaio della Breda sta lottando, e ce la farà,
contro il cancro. A Pistoia in molti abbiamo pianto di nuovo, non solo perché a
Torino giustizia è stata fatta, mentre a Pistoia i responsabili “potevano non
sapere”, ma anche perché preferiamo che dai Tribunali escano sentenze,
ordinanze ed azioni penali obbligatorie, ma non esternazioni.
Con stima e affetto,
Giampaolo
Pagliai
Consigliere
Comunale
Pistoia, 17.02.2002
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[Venerdì 17 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]
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