venerdì 14 giugno 2013

COMUNE UNICO, MA QUANTA CONFUSIONE!


di Giampaolo Merciai [*]

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Prendendo spunto da quanto letto sulla stampa locale, ma anche nel sito ufficiale di Quarrata News, credo sia giusto provare a fare un po’ di chiarezza sul Comune Unico della Montagna Pistoiese.
Io non sono nato in montagna, ma ho deciso di venire a viverci nel 1993, dopo averla frequentata come turista, a partire dai primi anni settanta. Avendo toccato con mano e con occhi i cambiamenti di questi ultimi decenni, capisco, quindi, le perplessità del signor Daniele Petrucci che, giustamente, non riconosce più la “sua” montagna, né come luoghi né come persone e, forse, proprio per questo motivo, potrebbe essere arrivato il momento di cambiare strategia e non lasciar morire questi splendidi luoghi.
I disagi che, con l’istituzione del Comune Unico, lui teme abbiano a nascere, potrebbero essere facilmente superabili, lasciando in ogni comune gli uffici appositi per l’espletamento delle pratiche burocratiche, come del resto esiste oggi, e aggiungendo una rete di servizi sul territorio per le persone più anziane o disabili, come propone il signor Piero Giovannelli.
Va da sé, poi, che col passare del tempo, quando i meno giovani di domani saranno quei 40/50enni che già oggi usano il computer, che molte o tutte le pratiche potrebbero essere espletate stando comodamente seduti in casa.
La possibilità di arrivare al Comunone, come lo chiamano alcuni, e che io preferisco chiamare Comune Unico della Montagna Pistoiese, non è un fatto isolato che solo noi del Comitato vogliamo, ma un’opportunità che molti altri piccoli comuni della Toscana e di tutta Italia stanno cercando di ottenere. Tutto questo per gli evidenti vantaggi che le fusioni di piccoli comuni possono portare.
È pensabile e auspicabile che presto o tardi – io mi auguro presto – le province siano abolite e i Comuni diventeranno gli unici interlocutori per far arrivare la voce dei cittadini in Regione o ancora più in alto. Un comune di oltre 11.000 abitanti non potrebbe essere più determinante e avere una maggiore forza politica e di contrattazione di quattro piccoli comuni?
E un solo Comune, con un unico sindaco, una giunta, un consiglio comunale, un unico programma di lavoro, ecc. ecc., oltre ai risparmi immediati facilmente immaginabili, nei prossimi dieci anni porterebbe nelle casse dei futuri amministratori della Montagna Pistoiese, per legge, la somma di 11.000.000 di euro, che potrebbe servire per restituire dignità alla Montagna, ma anche per aiutare a creare posti di lavoro a quei giovani che giornalmente sono costretti a scendere a valle o, peggio ancora, ad abbandonare per sempre i luoghi dove sono nati.
Il signor Giovannelli, che in linea di massima non vede negativa l’idea del Comune Unico, dovrebbe sapere che la costituzione del Comitato per la fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello, arrivato oggi a oltre 120 iscritti, è nato per colmare un vuoto di quella politica che da oltre 20 anni parla di Comune Unico, senza essere mai arrivata a niente.
È vero che del Comitato fanno parte alcuni amministratori ed ex amministratori locali, ma anche persone come il sottoscritto, il coordinatore Roberto Orlandini e tante altre che non hanno mai avuto a che fare con l’amministrazione pubblica. Ognuno ha diritto di avere un’opinione sul passato della montagna e io evito di dare giudizi su chi potrebbe avere più o meno colpe, ma il nostro Comitato è nato in maniera trasversale, evitando aggregazioni o contatti con i partiti politici e inoltre, tutti i soci fondatori si sono impegnati – per evitare eventuali confitti di interessi – a non candidarsi a sindaco o a consigliere nell’eventuale nuovo consiglio comunale.
È anche vero che l’essere umano è soggetto a cambiare idea, ma sarebbe facile, in campagna elettorale, evidenziare la poca serietà di chi non mantenesse la parola data, cosa del resto sotto gli occhi di tutti, con riferimento ai recenti articoli apparsi sul Comune Unico.
È importante dire anche che il nostro Comitato, non ha e non vuole avere alcun potere, è nato senza pretese e con un unico scopo: presentare una proposta di legge per la fusione dei quattro comuni, legge che prevede, prima di istituire il nuovo ente, la celebrazione di un referendum, nel quale saranno “tutti i cittadini con diritto di voto” a decidere se il Comune Unico della Montagna Pistoiese dovrà nascere oppure no. Noi non pretendiamo di avere il Comune Unico, desideriamo solo arrivare al referendum e, nonostante le difficoltà che qualcuno sta creando con “l’invenzione” del percorso partecipativo, speriamo di poterci arrivare, nel caso di vittoria del “sì”, in tempo utile per votare nella primavera 2014. Dopo saranno i cittadini a scegliere i nuovi amministratori, sperando fra persone serie, oneste e capaci.
E come si può dedurre dal lavoro fin qui svolto (chi è veramente interessato a dare un giudizio serio lo sa), il nostro non è un “fantomatico” comitato, ma un organismo reale ed effettivo, che lavora senza interessi personali o di parte e nel nostro statuto, gentilissimo signor Gabriele Sichi trova scritto che “possono aderire tutti i cittadini sopra i 16 anni che non siano stati condannati con sentenza definitiva”. Naturalmente, come in qualunque associazione seria, esiste un’ammissibilità che può essere negata dopo un controllo di quanto sopra. Posso assicurarle che fino ad oggi non è stata respinta nessuna richiesta d’iscrizione.
Infine, a chi parla solo oggi di “percorso partecipativo” come il sindaco di San Marcello e il signor La Pietra, coordinatore vicario del PDL di Pistoia, dico che il percorso partecipativo è iniziato da molto tempo e, nonostante l’ultimo brutto inverno, il comitato ha effettuato oltre 20 assemblee in 20 diversi paesi della montagna, facendo conoscere il significato di Comune Unico, senza peraltro affermare che sia la soluzione di tutti i mali. Se il signor La Pietra avesse partecipato solo a una di queste assemblee avrebbe ascoltato e compreso il nostro pensiero: noi crediamo che il Comune Unico “potrebbe essere” una soluzione, specialmente in considerazione del “nulla” che la politica comunale, provinciale e regionale ha proposto e propone in aiuto della Montagna Pistoiese. Il percorso partecipativo è iniziato da oltre 10 mesi e ha visto la presenza di centinaia di cittadini interessati a saperne di più. Se anche i sindaci di Abetone e San Marcello avessero collaborato, saremmo giunti a risultati ancora migliori. Non basta, signor La Pietra, venire 5 o 6 volte da queste parti per avere chiara la situazione della Montagna e, pur rispettando tutte le opinioni, quindi, anche la sua, credo che bisognerebbe conoscere il problema, prima di esprimerne una.
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Non so se sono riuscito a fare un po’ di chiarezza, ma mi piacerebbe che si considerasse il Comitato per la fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello come un gruppo di persone positive, che credono in quello che fanno e che amano “questa” Montagna. Poi, le decisioni spettano ad altri: subito alla Regione Toscana che dovrà approvare la legge e indire il referendum; poi ai quattro sindaci che dovranno prepararlo; infine a tutti noi che dovremo decidere per il sì o per il no.
E… comunque andrà a finire, speriamo di fare la cosa giusta.

[*] – Vice coordinatore Comitato Fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello

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[Venerdì 14 giugno 2013 | 09:22 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. IL GRILLO PARLANTE

    Rispetto le opinioni di tutti ed anche quelle del signor Merciai a cui chiedo soltanto se ha capito o meno che in montagna non esiste una opposizione preconcetta alla fusione dei Comuni. Quello che non va è il fatto che questa fusione debba necessariamente includere anche il Comune di San Marcello pistoiese alla cui classe politica dominante ( composta dai vari Gianfranco Venturi, Valerio Sichi, Adamo Bugelli , Albarosa Nesti, Moreno Seghi, Roberto Fedeli & compagni tutti provenienti dal Pci-Pd-Pds) è addebitato lo sfacelo causato sulla nostra montagna ( nostra forse più che dei signori Roberto Orlandini e Giampaolo Merciai) dalla sciagurata, colpevole e non ancora sufficientemente indagata conduzione della Comunità Montana Appennino pistoiese.

    Si deve capire che i montanari di Abetone, Cutigliano e Piteglio ( assai diversi dai montanini di San Marcello) non sono disponibili ad essere utilizzati come smacchiatore da utilizzarsi soltanto per assicurare poltrone e prebende a questi discutibili e discussi personaggi.

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