di ALESSANDRO ROMITI
Se gli amministratori sono i primi a
non rispettare le norme, tutte le norme, nient’altro che le norme
AGLIANA. La vicenda della “civetta della Sindaca” è dimostrativa – pur
essendo (e forse solo perché è) una piccola cosa – della considerazione e del rispetto
delle norme e delle regole che abbiamo più volte denunciato come mancanti (o comunque
fortemente attenuati) a Agliana.
SCOPA IN MANO!
EPPURE tutto è partito
perché, se non sbaglio, i Vigili cominciarono a rompere le scatole a un
commerciante che esponeva un foglio lungo una via per far capire che il suo
negozio si trovava all’interno e non era altrimenti meglio visibile.
Da
lì abbiamo cominciato a osservare, guardare, porci domande e riflettere.
Si
sa, noi giornalisti siamo – quando facciamo davvero il nostro mestiere –
insopportabili. Le sinistre pensino a Santoro, a Travaglio, a Floris: gli
altri pensino ad altro.
A
noi non pensateci: nonostante tutto il parlottare di Chiesa e Comune, in
questo blog ci stanno, indistintamente, e convivono, nel senso e nella
ricerca della verità, destre e sinistre: e tutta gente che non ha mire
politiche, né corse da fare per le prossime elezioni aglianesi, come si sente
dire, ad esempio, su Artioli (ci abbiamo le prove, senza scherzi: se volete
ve le pubblichiamo sul blog).
Ma
se quando sedete in poltrona la sera vi infervorate per Santoro o Travaglio,
perché vi raffreddate così tanto, aglianesi, quando alziamo il tappeto del
vostro salotto?
La
polvere vi fa tossire e vi offende?
È
semplicissimo: prendete la scopa e spazzate via la polvere. Date retta: fate
pulizia. I laici perché laici, i cattolici perché anche Cristo rovesciò i
banchini al tempio.
Fate
pulizia per voi, mica per noi che qui stiamo solo facendo il nostro mestiere!
Edoardo Bianchini
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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La segreteria del Sindaco, chiamata a
dare di conto di una “segnalazione” con una mail del 4 marzo 2013, ci ha ‘resistito’
per otto mesi di defatiganti solleciti, richieste e anche, di un doppio
intervento del Difensore Civico provinciale, dott. Emanuele Bellonzi, e di due
“salite” per le scale del Comune: ma, come avrete capito, non siamo noi che ci
arrendiamo dinanzi a un ingiustificato silenzio…
La segreteria del Sindaco, dopo la
nostra segnalazione, stabilisce finalmente che la civetta in questione (quella della foto, per intenderci, di
proprietà anche di Eleanna Ciampolini), non era tenuta al pagamento
dell’imposta sulla pubblicità ai sensi della legge (art. 17 D. Lgs 507/93):
peccato che lo stesso decreto stabilisse, all’art. 7, che per i “mezzi pubblicitari aventi dimensioni
volumetriche, l’imposta è calcolata in base alla superficie complessiva
risultante dallo sviluppo del minimo solido geometrico in cui può essere
circoscritto il mezzo stesso” (senza distinzione tra impianti fissi o
impianti mobili, come nella fattispecie della civetta).
La civetta della Sindaca, dunque, come
si potrà ben vedere a occhio nudo (o ictu oculi, ‘a colpo d’occhio’,
come scrivono dottamente in Comune…) è di forma prismatica con uno sviluppo di
superficie ben superiore al mezzo metro quadrato previsto come limite di legge
per non dover pagare balzelli.
Quindi, nonostante una prima risposta
in cui ci si diceva che la Sindaca non era tenuta a pagare
A) la civetta è stata doverosamente
assoggettata alla tassa di pubblicità, superando ampiamente il mezzo metro
quadrato;
B) il pagamento è stato effettuato, anche
se a distanza di ben 47 giorni dalla segnalazione effettuata all’attenzione del
comando di Polizia Municipale, competente per le verifiche del caso, e solo a
seguito di comunicazione di un cittadino;
C) dalla data della comunicazione
avvenuta con posta elettronica certificata e fino al momento del pagamento, il
Comandante Nesti non ha provveduto a procedere con le sanzioni del caso nei
confronti del “Mondo di Alice”, del quale è comproprietario anche la Sindaca,
come ci ha specificato in una sua comunicazione scritta.
Queste le date delle richieste di atti:
– invio di Pec per “segnalazione” del 4.3.13;
– invio di Pec di sollecito per la risposta del 29.5.13;
– invio di Pec di denuncia del ritardo al Difensore Civico provinciale
per la mancanza di risposta alla precedente sollecitazione del 05.07.13;
– intervento interlocutorio telefonico della segreteria del
“Difensore civico” Dott.ssa Pagliai, al fine di sollecitare “l’evasione della
pratica”;
– intervento formale con invio di Pec del “Difensore Civico”
del 31.7.13;
– ricevimento di risposta del 02.08.13 (incompleta delle date
di pagamento di tasse di pubblicità);
– invio di Pec per sollecito della documentazione che
“attesta il versamento”, non specificato e distinto in modo preciso;
– ricevimento di risposta del 16.10.13 con l’invio di
documenti generici e privi di date di attestazione del versamento di tributi;
– accesso U.O. tributi diretto, per richiesta delle ricevute
di pagamento, risultate non disponibili;
– invio di Pec per “richiesta delle copie delle ricevute di
pagamento”;
– accesso U.O. tributi diretto e acquisizione delle cedole e
ritiro dei documenti.
Vi sembra che un Comune guidato da una
forza che si definisce democratica dia, con tutto questo frapporre
indugi e non rispondere nei tempi debiti, esempio di ineccepibile trasparenza e
correttezza?
Vi pare che la gente possa perdere così
tanto tempo per piantare aziende in Agliana piuttosto che partire per la
Moldavia e produrre laddove una ditta può lavorare in 15 giorni?
Vi sembra che il Comune conceda, al semplice
cittadino beccato in fallo, tanto tempo quanto ce ne ha messo per regolarizzare
la questione-Ciampolini?
Giudicate voi.
Poi, magari, pensate cosa potrebbe
succedere se, invece di una più o meno bischerata come questa, dietro ci
fossero interessi di ben altra natura e rilevanza! Si finirebbe in tribunale,
per esempio, come con la Misericordia?
E vi sembra che questa sia una
situazione tollerabile, legittima e rispettosa della legalità?
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Giovedì 7 novembre 2013 | 18:13 - © Quarrata/news]
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