domenica 3 novembre 2013

DONNE, CASA E VIOLENZA DOMESTICA


di LUIGI SCARDIGLI

“Ferite a morte” ieri in scena a Quarrata

QUARRATA. Il problema vero, che è comunque un problema, non è la violenza sulle donne, ma la violenza. Però, quando si prova a denunciare e fermare una raccapricciante spirale senza fine come lo è la violenza perpetrata sulle donne, va bene anche un pizzico di femminismo, quello che recinta la violenza sulle anime, prima ancora che sui corpi, femminili.

È innegabile – lo dice la cronaca, purtroppo nera, quotidiana ed è a quella che si è ispirata Serena Dandini, scrivendo un libro e allestendone uno spettacolo andato in scena ieri sera al Nazionale di Quarrata sotto la supervisione di Lella Costa, Ferite a morte, appunto – come troppo spesso sia l’uomo, meglio dire maschio, è più attinente, ad infierire sulla donna e non viceversa. Come è altrettanto indiscutibile che la scena macabra del delitto venga troppo spesso ampiamente anticipata ed annunciata da inequivocabili segnali di intolleranza che sistematicamente l’(in)Giustizia italiana minimizza, derubrica, condanna con mitezza.
I brevi ma intensi e toccanti monologhi recitati in sequenza, senza scenografia, se non un pannello colorato che anticipava la dichiarazione virtualmente postuma di una donna il giorno dopo il suo assassinio, sono stati offerti, in una versione tragicamente trasversale di dialetti, che non ha risparmiato, né crocifisso, nord e sud, da Lella Costa, Orsetta de Rossi, Giorgia Cardaci e Rita Pelusio. Storie lette distrattamente sui giornali, ascoltate e macabramente filmate nei telegiornali, sapute perché capitate a due passi dalla nostra abitazione di maschi che non hanno saputo fare meglio che eliminare il peso della loro impotenza: le donne alle quali hanno promesso e giurato amore. Spesso eterno.
Nella sala del Nazionale, gremita in ogni ordine di posti, molte, moltissime donne e pochi uomini (stavolta, maschi, non conta); pochissimi i ragazzi, purtroppo, quelli che hanno quell’età nella quale hanno ancora la possibilità di scegliere se accontentarsi di essere soltanto maschi o decidere di diventare anche uomini.
Sono loro che sanno amare le donne con le quali hanno pattuito di fare un viaggio per poi salutarle, ringraziarle e dimenticarle qualora le strade, un giorno, dovessero dividersi.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 3 novembre 2013 | 12:53 - © Quarrata/news]

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