di Mauro Banchini [*]
«Oggetti che possono abbagliare gli
occhi, ma privi di valore» – Una brutta sorpresa nel giorno di due compleanni
PISTOIA. “Hanno rubato oggetti che possono abbagliare gli occhi ma
non certo il portafogli: oggetti, fatti con rame e ottone dorati, del tutto
privi di valore economico, ma di un notevole valore simbolico, soprattutto le
tre croci pettorali donatemi da altrettanti pontefici: Giovanni Paolo II,
Benedetto XVI e Francesco. Se chi le ha rubate prova a rivenderle, avrà una
brutta sorpresa: valgono infatti poche decine di euro”.
È amareggiato il vescovo di Pistoia,
mons. Mansueto Bianchi, nel commentare un furto che ieri pomeriggio ha subito
nel suo appartamento di via Puccini proprio mentre si stava preparando per un
viaggio a Roma (mons. Bianchi rientrerà a Pistoia, dal Vaticano, giovedì 7
novembre).
“Amareggiato – racconta per telefono da
Roma a chi gli chiede un commento dopo la fuga di notizie sul furto – ma anche
colpito per la circostanza di essere accumunato, in una stagione di evidente
insicurezza davanti a questo tipo di reati, con le ansie e i timori di tanta
parte della nostra gente. Ammesso possa consolare, neppure il vescovo è esente
da furti che violano l’abitazione”.
Da notare che chi si è introdotto nell’appartamento
vescovile rubando “oggetti donati” (oltre alle 6 croci pettorali in rame e
ottone, anche una coppia di gemelli da polso che mons. Bianchi aveva ricevuto
in dono per una sua ricorrenza e anche in questo caso di assai basso valore
economico) ha scelto una giornata doppiamente particolare per l’uomo Mansueto:
il suo compleanno, essendo nato a Lucca il 4 novembre 1949, ma anche l’anniversario
(il settimo) della sua nomina a Pistoia dopo l’esperienza vescovile in
Volterra.
Il “pettorale”, così è chiamata la
croce che ogni vescovo è tenuto a indossare, è una fra le insegne vescovili
dall’evidente significato. L’altra è il “Pastorale”, il bastone ricurvo che
rimanda alle pagine evangeliche del “Buon Pastore”. Le croci che mons. Bianchi
porta sul petto sono realizzate con materiale povero: lo stesso usato per le
croci pettorali di papa Francesco. “Appartengono non a me ma alla Chiesa
pistoiese – conclude il vescovo - e quelle donate dai pontefici rimandano al
particolare rapporto con la Chiesa universale. Mi auguro che chi le ha rubate
possa riflettere anche su questo”.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 5 novembre 2013 | 18:35 - © Quarrata/news]
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