di LUIGI SCARDIGLI
Il comico romano sarà al Teatro Verdi a Firenze il prossimo
fine settimana con il suo nuovo spettacolo
FIRENZE. Tranquilli, si esibirà venerdì, sabato e domenica
pomeriggio. Una serata unica è solo
il titolo del nuovo spettacolo di Maurizio Battista, lo showman romano che dopo
la benedizione del piccolo schermo è riuscito a ritagliarsi una fetta,
parecchio consistente, di estimatori trasversali, anche tra coloro che
detestano il telecomando e deputano alla diretta teatrale la vera vis artistica.
Anche perché, per tutti quelli che non
vorranno perderselo, anche a Firenze, una volta sola, non sarebbe bastata. Ed è
per questo che il teatro Verdi, di via Ghibellina, ha deciso di spalmare lo
spettacolo su tre turni: alle 20:45 il venerdì e il sabato e nel pomeriggio, la
domenica.
La chiave della sua irresistibile
ilarità sta nello sguardo indiscreto rivolto ai ritagli di giornali messi alla
berlina, nelle pubblicità tragicomiche, prima che ingannevoli, ma soprattutto nei
prolungati silenzi, conditi da sguardi sin troppo loquaci e da una gestualità
classica del popolarismo metropolitano, con una vena, fintamente cattiva, nei
confronti delle donne, che sono croce e delizia della sua vita. Del resto, la
palestra, è stata una di quelle insostituibili: il bar, quello dei suoi
genitori, dove è cresciuto e dove ha alfabetizzato la sua ironia, una passione
e una riconoscenza così grandi che appena ha potuto, di bar, se ne è aperto uno
tutto suo, un po’ più lontano, alla Piramide, ma sempre a Roma, naturalmente,
dove la scuola della risata è un work in
progress inarrestabile, in continua evoluzione, in perenne aggiornamento.
Romano di San Giovanni in Laterano,
Maurizio Battista, che abita tra piazza Re di Roma e l’Alberone, a poche
centinaia di metri da dove è nato, si è presentato al grande pubblico trent’anni
fa, sui canali Mediaset, con Attenti a
quei due. Da quel momento in poi, i palinsesti televisivi non hanno più
potuto fare a meno della sua scanzonata vena ironica e per Maurizio Battista è
stato un susseguirsi di nobili partecipazioni: Fantastico, Partita doppia,
Belli freschi, Quelli che il calcio, La sai
l’ultima fino ad approdare al cinema. Ma il primo amore, eccezion fatta che
per la moglie, potrebbe obiettare il diretto interessato, non si scorda mai, e
allora, di nuovo a teatro, dove si sente il respiro, dove il silenzio non è un
vuoto da riempire con la pubblicità, ma una pausa di indispensabile
riflessione, metabolizzazione e il letto prediletto dove vanno a riposare le
risate più grasse.
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[Martedì 5 novembre 2013 | 17:59 - © Quarrata/news]
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