di ALESSANDRO ROMITI
E le istituzioni hanno sempre mantenuto
un ‘basso profilo’ nonostante i mille problemi creati dall’impianto
MONTALE-PIANA. Sembra proprio che stia succedendo qualcosa, per le
iniziative di denuncia del Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di
Montale.
Infatti, martedì mattina 14 gennaio, due
agenti della Polizia Giudiziaria sono entrati in Comune a Montale per acquisire
delle informazioni sull’inquietante vicenda della discarica di “ceneri tossiche”
rinvenuta sotto all’impianto del Cis: quella
che proprio noi, di questo quotidiano, abbiamo riesumato tempo fa.
Bene ha fatto la collega Faragli a
riprendere la
denuncia di Quarrata/news delle ceneri sepolte sotto l’impianto:
un’autentica vergogna che sembra essere trattata a due velocità dalla sindaca
Ciampolini, che prima rassicura dicendo che la discarica era autorizzata, poi
interviene riferendo iniziative di indagini tese a definire le iniziative per
la bonifica dell’area.
Il Comitato, ha ribadito in tutte le
sedi che la discarica è ancora una minaccia e che gli “organi di controllo” non
hanno fornito le necessarie rassicurazioni, anzi, hanno introdotto seri dubbi
sulla protezione del sito da dilavamenti pericolosi per la salute della
cittadinanza.
Il Comitato e Legambiente Pistoia hanno
chiesto informazioni e la Procura della Repubblica ha difatti confermato: la
discarica c’è, era priva di autorizzazione e l’archiviazione dell’esposto
giudiziario del Sindaco Scatragli (ricevuto il 7.10.2009 dalla Procura stessa)
è stata possibile per l’intervenuta prescrizione del reato. Ma sia pur vero:
perché prima nessuno ha fatto nulla (del fatto era stata investita la
Forestale) e ha lasciato scadere i termini della prescrizione facendo finta di
nulla?
Il Sindaco Razzoli, vero dominus negli anni della denuncia, “niente
sapeva”, anche perché niente è (comprensibilmente) trapelato durante e dopo gli
scavi per l’ampliamento.
Ma i dirigenti dell’inceneritore, tanto
apprezzati per la loro trasparenza,
(vedi anche qui,
qui
e qui)
non hanno avuto dei sospetti sulla sua potenziale pericolosità, all’epoca dei
lavori e oggi, visto le note prodotte su questo aspetto da Arpat e Usl 3 che in
8 mesi dalla denuncia, non hanno ancora determinato
niente.
Nessuno ha fatto carotaggi e/o analisi,
ma intanto i vari Sindaci vengono invitati a sedere a numerosi tavoli, dove si
chiacchera molto e molto si rinvia, e sui quali, scopriamo un’insolita
asimmetricità: i verbali, vengono trasmessi alla Regione, ma non al Sindaco di
Montale, come avevamo già segnalato nel post
dedicato appunto al Sindaco di centrodestra (Scatragli) esempio di vaso di coccio tra vasi di ferro che,
oggi, sarà chiamato per competenza a fare funzioni di capofila nelle azioni di
progettazione della bonifica. Comunque di grande interesse è la notazione
riportata nella comunicazione che lo stesso ha inviato a vari soggetti e che
pubblichiamo, perché si riporta espressamente l’articolo 242 della
legge 152/06 (quella che dice: “Chi inquina paga”) e che sembra essere
stato richiamato più volte dagli agenti incaricati delle sommarie indagini agli
effetti delle possibili conseguenze pratiche (sequestro area e avvio della
bonifica con costi milionari!). L’amministrazione di Montale, si dichiara
allarmata, anche per le ripetute incomprensioni che si sono manifestate al
tavolo istituzionale dove, sembra di capire, il vero problema – condiviso dai
partecipanti – è di gestire sapientemente lo scaricabarile.
La presidente del Comitato Patrizia
Rocchetti, dichiara la propria soddisfazione per l’esito delle denunce presentate
in più sedi, e si propone di rivolgersi nuovamente all’Ordine dei Medici – unico ente rimasto ai cittadini traditi nella speranza di
un’effettiva tutela della salute – per delle azioni dirette al miglior
funzionamento delle attività di controllo.
Ma sotto alla sede dell’impianto chi ha
inquinato?
Questo, ancora non lo hanno sanno dire
le istituzioni, perché, comprensibilmente, non hanno saputo riferire niente
sulla composizione delle ceneri tossiche.
Deve intervenire il Comitato con un
suggerimento?
E perché sull’inceneritore è sempre
stato mantenuto un basso profilo di attenzione da parte di tutte le autorità?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 16 gennaio 2014 | 10:26 - © Quarrata/news]
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