di Maurizio Giorgi [*]
Mentre la Nuti «ha ingoiato tutto in
silenzio» senza battere ciglio, è difficile, oggi, considerare «linda una città
e la sua amministrazione quando tutto intorno è marciume»
PISTOIA. E il Nutigate passa con una tiratina d’orecchie, ma non
tutto è stato indolore per la politica pistoiese.
Si dice che la fortuna è cieca ma per
esperienza posso dire che a volte ci vede anche troppo bene.
Non ci sono prove. È una madre. È una
figlia. Queste le parole ricorrenti negli interventi di Sarteschi, Bertinelli
ed altri, tutti validi e ineccepibili ma l’ombra resterà nel tempo... Mi
sarebbe piaciuto sentire dire anche «È un assessore», ma questo avrebbe fatto
forse poco phatos ed è una parola che è stata richiamata solo quando c’era
da legarla al rispetto della figura istituzionale da parte di chi la stava
accusando.
Da quando fummo messi a conoscenza del Nutigate
valutammo con molta serietà la cosa senza sparare a zero riservandoci di
ascoltare prima le giustificazioni dell’assessore nel luogo consono a tale
dibattito (come dichiarai anche su facebook) e lì articolare il nostro
intervento, il Consiglio comunale, e così abbiamo fatto.
Parole chiare e dirette da me e Del
Bino per la di lei condotta politica, dell’assessore, ma rispettose del suo
ruolo di donna e di madre nonché di sua figlia; ma soprattutto il nostro
intervento era doveroso verso i cittadini che chiedono giustamente, alle
istituzioni, più trasparenza.
Abbiamo detto le cose giuste da dire
con il giusto tono, abbiamo fatto presente alla Tina Nuti quante persone dopo
avere appreso la notizia, avrebbero voluto avere la “fortuna” di sua figlia, e
poi di immaginarsi al loro posto: cosa avrebbe pensato lei di se stessa
leggendo quelle notizie.
Ha ingoiato tutto in silenzio. Direi un
bel rospo. Sono certo che rifletterà molto su ciò che è accaduto. Cosa certa è
che la Nuti non è una sciocca: saprà trarre la giusta lezione morale? La
politica nasconde mille insidie e le peggiori sono sempre quelle interne, ci
sono troppi interessi personali, di apparire e di potere
soprattutto. Questa è la politica che non abbiamo nel M5S per regola
scelta: non abbiamo interessi personali né di potere né di carriere.
Il vincitore morale di questo Nutigate
ritengo sia il Sindaco Bertinelli che, a chiusura del dibattito, quasi
godurioso, ha mostrato la “prova del misfatto”, “l’asso nella manica”, “il
chiudibocche” che altro non era se non un foglio di carta con al centro scritto
a penna rossa il peccato e il peccatore... Non mi sarei cambiato con il “peccatore”
neanche per un miliardo di euro in quel momento, quando il Sindaco scandì nome,
cognome e parole testuali riferite sulla Tina Nuti.. Un figura cacina
per il peccatore, un doppio risultato politico per il Sindaco:
1 –
Strategia conosciuta ai tempi della Prima Repubblica: per stagnare uno scandalo
la miglior cosa è superarlo con un altro scandalo o un sacrificabile per
spostare il pensiero collettivo verso altri lidi; e lo ha ottenuto, mostrando
platealmente il “pizzino” che incastra il “peccatore” consegnatogli dal fidato
capogabinetto mercoledì 8 gennaio durante il Consiglio comunale.
2 –
Ha mostrato i muscoli ai suoi, alle correnti interne che agiscono come
carbonari nella sua coalizione. Ha perentoriamente detto «Basta! Ora basta!».
Ha “giustiziato” il Consigliere
attentatore alla stabilità del suo gruppo per mostrare che non ha paura di
agire nei confronti di nessuno (ottima mossa di strategia politica, ma certo
non indolore e lo si vedrà con il tempo).
Un plauso al Sindaco, quindi, politico
vincente sulla sua stessa politica (non quella di opposizione) ,ma la città si
è fatta comunque una sua opinione molto diversa, non per il Nutigate in
particolare, ma per queste vicende che ogni giorno vengono riprese dalle
cronache in sempre più città: ed è per questo che chiederei al Sindaco di
comprendere che, nonostante lui creda profondamente nelle istituzioni e nella
loro trasparenza, molti suoi colleghi e “compagni” hanno fatto i loro porci
comodi in quelle stesse istituzioni e ne hanno fatto la propria rendita
personale a vita, e quindi comprenda anche che le persone non possono credere
alle parole solo perché lui si chiama Samuele Bertinelli. Servono regole più
chiare.
Non si adiri con chi ha mosso quello
che io chiamo volgarmente un lecito sospetto, lo faccia piuttosto verso chi ha
contribuito a creare il lecito sospetto verso l’amministrazione pubblica, una
politica di interessi dalla quale nemmeno il suo partito (non la sua
amministrazione) è esente dal esserne coinvolto a livello nazionale (vedi L’Aquila
e Monte dei Paschi).
I cittadini ed anch’io, pensano le cose
per quelle che vedono. Difficile, oggi, vedere linda una città e la sua
amministrazione quando tutto intorno è marciume. La buonafede nelle cose si può
dimostrare in molti modi, anche in ritardo pur che giunga. Vorremmo un segno
chiaro di un cambiamento che per il momento, non è avvenuto.
Un’ultima riflessione la voglio
esprimere sulla Ge.Sat, azienda privata appositamente nata per gestire servizi
pubblici ospedalieri. Questa azienda rapportandosi sotto un profilo di lavoro
con la parte pubblica, dovrebbe adottare sistemi di trasparenza ben definiti,
ma così non è. Non lo è per nessuna azienda che lavora per il pubblico e questa
cosa deve cambiare, è una grossa lacuna legislativa.
È per questo motivo che è stato detto
alla Nuti di riflettere lei stessa con la sua coscienza, sulle sue azioni
future, perché non è colpa sua se non c’è una regola, ma sta di fatto che la
politica Pd pistoiese eredita una nuova scivolata. Fatto sta che non si possono
biasimare le persone che hanno pensato al favoritismo dell’assessore verso la
figlia, visto il ruolo politico amministrativo ricoperto: mi viene da dire che
venga quasi naturale pensarlo, troppo vicine le realtà e troppi esempi in
Italia.
Se ci fosse stata una legge chiara sui
rapporti di servizi pubblico/privato, magari imponendo concorsi e graduatorie
pubbliche dei candidati, questo non avrebbe nemmeno portato al cosiddetto Nutigate.
Concludo ricordando il commento del “peccatore”
sotto al primo articolo apparso su Quarrata/news,
dove disse «Non capisco in che modo il mio nome sia citato nel “caso” da lei
pubblicato. Spero che questa notizia non sia vera. Chi si occupa di politica, sempre,
ma in momenti come questi deve, non solo, apparire al di sopra di ogni
sospetto. Posso dire che questa voce girava mercoledì scorso in consiglio
comunale da alcuni colleghi dell’opposizione».
Ora mi sa che lo ha capito che la voce
non è partita dai banchi dell’opposizione.
[*]
– Capogruppo MoVimento5stelle Pistoia
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 15 gennaio 2014 | 08:24 - © Quarrata/news]
Si potrebbe ricorrere alla parodia del senatore Razzi, sapientemente fatta dal Crozza: "...ma fatevi i c... vostri!". Del resto anche Hollande ha detto che la famiglia è cosa privata, e che non ci si deve ficcare il naso. Siamo proprio dei cattivoni a voler pensare che le gli intrallazzi non possano essere trattati come le vicende sentimentali.
RispondiEliminaCome mai la Nuti non ha affrontato i giornalisti in una conferenza? Proprio ieri sera la Serracchiani ha detto ( riferendosi alle vicende del governo) che fare il ministro è un impegno con degli obblighi, sopratutto per le valutazioni di opportunità... Ma dunque questi princìpi, così densi di moralità, non valgono a sx? E non valgono per gli amministratori locali?
mDB
MASSIMO BIANCHI, LOPPA, SCRIVE:
RispondiEliminaCaro direttore,
avendo due figli da sistemare, non mi va di condannare la figlia dell’assessore Nuti e mi vedo molto solidale con le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle. Poi, sei troppo intelligente per non capire che un genitore farebbe di tutto per sistemare un figlio, io per primo!
Non credo assolutamente che la signora Nuti non abbia influenzato la ditta privata Ge.Sat e che una sua raccomandazione sia stata fondamentale per essere assunta. Come padre, avrei fatto assolutamente la stessa cosa, anche se io non ho dalla mia parte conoscenze e potere per ottenere lo stesso risultato e soprattutto non sono assessore in Comune.
Ma basta questa ipocrisia dei difensori di parte.
Ci sono imprese private che gestiscono soldi pubblici che assumano chi vogliono! Figlio del figlio del figlio, sapessi quante ne ho viste in 37 anni di lavoro! Ci sono ditte dove è vietato assumere figli dei dipendenti, ma solo quelli dei dipendenti che non rientrano nei loro favori, altri regolarmente lavorano nello stesso posto.
Non ci stupiscono più queste “paraculaggini” che non avranno mai fine. Unico divertimento di noi uomini atei, diciamo non tanto nelle grazie dello Spirito Santo, è far capire anche ai più scettici sinistroidi di un capoluogo massonico, di quanta ipocrisia si circondano dal suono della sveglia mattutina, alla preghiera prima di dormire!
Loppa
Hai perfettamente ragione, Loppa.
Il tuo discorso può valere da chi non dà le notizie del giorno nei telegiornali, a chi, facendosi “cavaliere templare” difensore del Santo Graal, forse difende l’apparato e parla solo perché deve fare assumere un figlio al Manzoni…!
Edoardo Bianchini
come volevasi dimostrare è finito tutto a tarallucci e vino. Chi è stato messo alla berlina dal sig. Bertinelli non è chi, consapevolmente o meno, ha commesso l'illecito ma chi lo ha denunciato onestamente....
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