di LUIGI SCARDIGLI
Tutto esaurito al Moderno di Agliana – Sul palco le ragazze di Danzarte con “Lo schiaccianoci” – Ed ecco una proposta provocatoria per stimolare l’amore per
il teatro
AGLIANA. Per molte di loro, quello di ieri sera, Lo schiaccianoci, abilmente allestito al
Moderno di Agliana sulle coreografie di Elisabetta Bresci, sarà uno degli
ultimi saggi di danza. Non c’è alcun cinismo, nelle nostre parole, ma si sa, è
così: la danza per le bambine è spesso il corrispettivo del calcio per i
maschietti; serve a non far impoltronire i nostri piccoli, condannati a trascorrere i pomeriggi su facebook, a metterli in
contatto con la realtà, quella che si vede, si tocca, con la quale si
interagisce. Veramente.
Poi però, da qui a diventare una star
dei palcoscenici, il passo non è lungo, ma addirittura inimmaginabile: e quasi
tutte/i, finiscono per arrendersi. Ma non è di loro e delle loro aspettative
frustrate e indotte dai rispettivi genitori che vi vogliamo parlare, anche se l’argomento,
trasversale, meriterebbe ben più di un approfondimento.
Siamo rimasti (s)piacevolmente colpiti
dal pienone: non c’era una sola poltroncina libera, ieri sera, al Moderno di
Agliana.
Certo, proprio in virtù di quanto
abbiamo premesso, molti genitori, armati di sofisticate macchine digitali,
avranno immaginato che occasioni come quella offerta ieri, difficilmente, per
le loro cucciole e per i loro ricordi immortalati in un file, ricapiterà. Ma è
veramente sconcertante come il Moderno di Agliana, che si danna per proporre
stagioni che soddisfino logici e disallineati appetiti contemplando le modestia
delle risorse di cassa, venga letteralmente invaso la sera nella quale, sul
palco, ci sono solo e soltanto delle dolcissime dilettanti, con scarsissime
possibilità di professionismo futuro.
E visto che questa rivoluzione, che
abbiamo combattuto con la demagogia di chi si sentiva così intelligente da
potersi permettere il lusso di non essere capito, è persa ormai da parecchi
anni, non resta che ricorrere a bassi
stratagemmi: oscurate il prossimo spettacolo in cartellone, avvertendo soltanto
le decine di persone che non mancherebbero e non mancheranno e sulle locandine
di quel giorno schiaffateci un altro saggio di danza.
Poi però, prima di mandare in scena a
saltabeccare sulle punte le bambine di una qualsiasi altra scuola dei paraggi,
date inizio allo spettacolo che avete beffardamente oscurato, avvertendo gli
spettatori che per cause tecniche, il
saggio, non potrà essere effettuato.
La maggior parte, ne siamo certi,
abbandonerà, bofonchiando, la sala. Ma qualcuno, visto che ormai aveva messo in
conto di finire lì il sabato sera, forse resterà e se quella sera, al Moderno,
sul palcoscenico, ci fosse qualcuno che conosce e ama quel mestiere, non è da
escludere che qualcuno ne resti affascinato e che decida, anche prima del
successivo saggio della propria fanciulla, di tornare a teatro…
È un suggerimento per la speranza.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 5 gennaio 2014 | 08:46 - © Quarrata/news]
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