PISTOIA. Una lettrice scrive:
Caro Bianchini,
non le sarà sicuramente sfuggito l’articolo
apparso questa mattina sulla cronaca locale de Il Tirreno: “Chirurgo
indagato, linea dura dell’Asl. Per la giustizia può operare, ma il direttore
generale conferma la sospensione dal servizio per altri 3 mesi a metà stipendio”.
Gradirei leggere il suo autorevole commento. Nel frattempo, da comune cittadina
quale io sono, faccio la seguente riflessione.
Non comprendo in cosa consista l’illecito
del medico che avrebbe prospettato ad una paziente che voleva accelerare i
lunghi tempi di attesa dell’intervento la possibilità di eseguirlo in una
struttura privata.
È riscontrabile con estrema facilità
che se un paziente necessita di una visita specialistica rivolgendosi alla
stessa Asl in regime di libera professione riesca ad ottenere un appuntamento
in tempi brevissimi, se non addirittura nella stessa giornata com’è successo
recentemente a me per una visita ortopedica, rispetto a quella che sarebbe l’attesa
prenotandola tramite il S.S.N.
Al di là di ciò, quello che veramente
più mi sconcerta è il fatto che ormai a Pistoia (v. A.P.R.) le sentenze o le
decisioni dei tribunali vengano disattese soprattutto da coloro (PD) che,
perlomeno a parole, hanno sempre espresso massima fiducia e rispetto nell’operato
della magistratura.
Se il Tribunale del riesame ha ritenuto
che non sussistano pericoli per la reiterazione dell’eventuale reato, per quale
reale motivo il Direttore Abati, spendendo soldi pubblici, ritiene veramente
conveniente corrispondere al dirigente metà del suo stipendio pur di non fargli
svolgere il suo lavoro all’interno della struttura ospedaliera? Dobbiamo
proprio credere alla versione per cui pregiudicherebbe la credibilità dell’azienda
per il discredito che potrebbe derivargli da parte dei cittadini?
Lo sa il dottor Abati quanti pistoiesi
hanno scelto, e scelgono, di farsi curare fuori dalla loro Asl di appartenenza?
Non vorrà mica farci credere che ciò dipenda o sia dipeso dall’operato del
dottor De Giovanni?
Invito in Direttore Generale a
verificare con attenzione le malefatte e gli errori che sono stati compiuti
nell’Asl 3 sia a livello medico che amministrativo. Controlli quanti danni l’azienda,
ora da lui diretta, ha dovuto pagare per interventi o cure sbagliate per cui alcuni
pazienti ci hanno rimesso anche la vita.
Su questi fatti si basa la vera
reputazione e affidabilità di una struttura. A questo guarda la gente: tutto il
resto è solo sporca politica.
Cordiali saluti.
Anna Maria
Cara e gentilissima Anna Maria,
mi permetta, innanzitutto, una
rapidissima analisi filologica della sua lettera, che – badi bene – condivido senza
riserve.
Il dettato, lo stile, l’informazione
rivelano, però, senza ombra di dubbio, che lei non è – come ci dice – una comune
cittadina: è bene informata, sa cosa dice, sa come dirlo. Con dovizia di
particolari significativi e con la giusta forma.
È un peccato che una Signora (o un
Signore) come lei non completi l’opera e venga alla luce del giorno: respirare,
alla fine, fa bene come abbaiare fece bene al cane della barzelletta fuggito
dall’Urss proprio per poter esercitare liberamente e liberatoriamente le sue
qualità canore.
Del resto, però, come negare spazio a
un intervento che coglie in pieno la sostanza di quella piccola città maçon-catto-liberal-comunista-filosovietico-fascista-guelfa
qual è Pistoia? E dunque avanti pure!
La mia opinione… Si fa presto a dirlo!
La mia opinione, gentilissima, conta –
come si dice – quanto il due di briscola. Ma non sarò io a negargliela, anche
se molti ritengono che io parli troppo e di troppi argomenti – forse perché più comodo sarebbe che io tacessi, dato che a
Pistoia si può parlare solo di benefattori della collettività che vengono
gratificati con pergamene del Prefetto in Duomo (com’è successo anche al patron
dell’Apr e al grande Ivano della Caripit)…
Quello che lei dice è già, in toto,
il dicibile. Che altro aggiungere?
L’Apr succhia da due anni al mecello
della mucca (a Arezzo il mecello è il capezzolo della vacca: chiedetelo
a Scarpetti che, se non erro, viene dalla Val di Chio e lo sa bene…).
Scarafuggi l’ha accreditata con un documento illecito (extra ordinem)
firmato dal grande Berti e rifiutato dalla dottoressa Borgogni; Scarafuggi che
si è dimesso per gli scandali di Massa (420 milioni rubati quand’era assessore
Rossi: che non sapeva nulla, ovviamente, e di nulla si era accorto), ma uno
Scarafuggi che, prima di andarsene, da Rossi s’è preso il premio di obiettivo
da dirigente dell’Asl di Pistoia, e che è stato rinviato pari pari al suo posto
(se non sbaglio a Empoli); tutta Pistoia (civile, militare e magistraturale) sa
che il Tribunale di Roma ha inibito, con una ordinanza, Luigi Egidio Bardelli
dal succhiare al mecello, ma nessun che Dio faccia respirare, respira
fuori ritmo: son tutti d’accordo nel non vedere, nel non dire, nel non turbare
il manovratore; tutta Pistoia (civile, militare e magistraturale) sa che già
una prima sentenza romana ha statuito che Luigi Egidio Bardelli e i suoi compañeros
non erano nessuno quando hanno assalito l’Aias di Roma e il suo
commissario/emissario Bagnale, ma nessun che Dio faccia respirare, respira
fuori ritmo: son tutti d’accordo nel non vedere, nel non dire, nel non turbare
il manovratore.
L’unica a dire qualcosa, giustamente,
dopo l’ordinanza di Roma, fu la Cassa di Risparmio che, per chiarimenti, tentò
di chiamare allo stesso tavolo l’Aias di Principato e quella cosa che non c’è
di Bardelli (l’Apr) per il pagamento dei 550mila euro pubblici al mese dei
contributi fatti dei nostri quattrini. Risultato? Bardelli prese banco e
chicchi e portò i suoi coccini alla ViBanca di Patrizio Rosi, che ci credo bene
che qualche mese fa gli abbia dato ben 10mila euro di contributi per – ritengo –
incrementare l’assistenza all’autismo (ma potrei sbagliarmi: e se è così chiedo
subito venia, prima di rischiare di prendere un’altra querela, sport prediletto
dai pistoiesi).
Ora Bardelli, in costanza di
contenzioso civile e cioè in un momento di assoluta proibizione, ha passato il carrettolo
alla Maria Assunta in Cielo della Corrieri che – vedi bene – è anche Vicepresidente
Apr e quindi legata a quadruplo filo con Luigi Egidio il miracolato sulla via
di Damasco (com’è stato detto in televisione dal Vescovo dell’Aquila): ma
queste sono quisquilie, caccole e zecche per una città che non ha niente da
invidiare a quelle realtà che il tedesco Der Spiegel ci rimprovera
pigliandoci giustamente per il culo.
Cosa altro vuole che le dica?
Domani iniziano a processare il
luogotenente Mancini. Perché non comincia a seguire le vicende di questo milite
della polizia giudiziaria che va sotto per una raccomandazione agli asili nido
di Pistoia, mentre nessuno soffia il moccico del naso della fu Comunità Montana
con tutti i suoi milioni di euro rubati a tuti noi?
Concludo con una domanda: un cittadino
normale, Signora Anna Maria, dovrebbe avere fiducia nello Stato?
Buona Befana – se ci riesce…
Edoardo Bianchini
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 5 gennaio 2014 | 10:02 - © Quarrata/news]
... 3 mesi di sospensione dal servizio a metà stipendio tradotto significa tre mesi da dedicare alla clinica privata prendendo comunque circa 3000 euro al mese dal SSN, bella punizione davvero.
RispondiEliminaAggiungerei che recentemente un'anziana persona ultraottantenne, che accusava un improvviso problema ad un occhio, si è rivolta al P.S. dell'Ospedale di Pescia ma in assenza di un medico oculista è stata inviata all'Ospedale S. Jacopo i cui sanitari a loro volta sono stati costretti a dirottarla all'Ospedale di Careggi in quanto al presidio di Pistoia non era presente il medico specialista.
RispondiEliminaChiedo pertanto al dottor Abati: a suo avviso il ripetersi di certi episodi provoca pregiudizio e discredito alla credibilità dell'azienda?
Per quanto si possa apprendere dalla stampa non risulterebbe però che siano stati presi provvedimenti come nel caso del chirurgo.
Non so prevedere quale sarà l'esito di questa vicenda, certo è che se i fatti che verranno accertati dalla magistratura dovessero porre a favore del dottor De Giovanni non sarebbe da escludere che promuovesse un'adeguata azione legale per la richiesta risarcitoria di tutti i danni subiti. E anche in questa eventualità a pagare sarebbe sempre e comunque 'pantalone'. Quindi, grazie al dottor Abati noi comuni mortali potremmo gioiosamente continuare a sentirci “cornuti e mazziati”.
Questi amministratori, nominati da quella sporca politica a cui faceva riferimento la signora Anna Maria, devono essere avviati ad altri lavori. Per loro ci tanti terreni da dissodare: stessero tranquilli, non rimarranno sicuramente disoccupati.