mercoledì 8 gennaio 2014

PISTOIA E LE TROPPE EREDITÀ DEL SINDACO BERTI


di EDOARDO BIANCHINI

Dall’Ospedale San Jacopo all’accreditamento di Apr/Bardelli e, ora, il polpettone del fallimento della Società della Salute scaricato addosso a Bertinelli e ai contribuenti Una interpellanza di Alessandro Tomasi

PISTOIA. Oggi è il caso di ri-raccontare una bella storia pistoiese che nasce, come altre, sotto il sindacato di Renzo Berti e che porta (come l’Ospedale San Jacopo o l’accreditamento extra ordinem dell’inesistente Apr/Bardelli, che tutti ossequiano senza ritegno) il sigillo di una mala politica scaricata, alla fine, sul groppone dei pistoiesi – e non solo di quelli di Pistoia.

È una storia che parte con la invenzioni della mala sanità di questa fortunatissima Regione Toscana dove, in una città piccola come Massa, spariscono 420 milioni di € e nessuno se ne accorge: né l’Assessore alla Sanità, né altri; perché forse non sanno leggere, né scrivere, né fare di conto o perché – come direbbe Giampaolo Pagliai – hanno l’hobby dello chef e, anziché stare attenti a ciò che succede loro intorno, sono sempre loro intorno ai fornelli a girar l’unto e il sugo perché non si attacchi; oppure all’Abetone, a veder di trovare i dormienti sotto la neve, buoni anch’essi a far sugo.
I protagonisti di questa storia sono da una parte due medici (il dottor Roberto Torselli e il dottor Luigi Rossi) e dall’altra due entità politiche: l’Asl 3, inventiva e creativa sotto ogni profilo, e il Comune di Pistoia, nella persona del Sindaco Berti (ma che era anche dipendente dell’Asl 3 stessa); Sindaco capofila delle neoplasie sanitarie e, quindi, anche di quel tumore che è stato (pur se per poco tempo) la Società della Salute, oggi ridimensionata (se non erro) a più modeste dimensioni di bottega della salute (ma sempre, come si vede, con… interessi di bottega).
Roberto Torselli aveva diretto per anni l’ambaradàn della sanità locale: e, va detto, in maniera ineccepibile. Ma quando fu il momento di dar vita alla SdS (società della salute), più che il voler poté il digiuno, avrebbe detto il Padre Dante. In altri termini, troppi quattrini fecero troppa gola: e se Torselli avrebbe potuto mantenere il suo posto a costo praticamente zero, nonostante una levata di scudi in sua difesa, e un interessamento energico e senza riserve sia da parte degli operatori del settore che del sindacato (mi pare di ricordare la Cisl), macché: non ci fu verso. La ragion di stato voleva Luigi Rossi e Luigi Rossi fu.
Già: perché vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e il cittadino non deve dimandare di più: parla sempre Dante, l’illustre sconosciuto di questa massa di politic(ant)i patentanti e rovinosi per l’Italia e l’umanità.
Rossi doveva durare in carica per poco più di un anno: e Berti fu pregato di non muoversi, di lasciare le cose come erano. Ma fu come parlare al muro. Da Sindaco-Presidente capofila della SdS, ma anche con l’aiuto – mi pare di ricordare – della solerte compagna Eleanna Ciampolini di Agliana (salvo se altri), Rossi fu incardinato e reso grande elettore e vassallo di turno, investito di terre e castella – come si diceva nel Medioevo, quel tempo assai simile a quello che stiamo vivendo nell’Italia di Letta che vuole imitare la Merkel.
Oggi si scopre che quella bella azione decisionista di Berti ha visto non solo il dottor Rossi andarsene prematuramente destinato ad altra realtà (quella di Lucca, mi pare, dove fu incardinato su altro seggio vieppiù importante), ma con strascichi di debiti da saldare nei suoi regali confronti, con stipendi e per giunta con la retribuzione di risultato (detto in parole povere: una bella mancia per i bei risultati ottenuti; del resto toccò, nonostante tutto, anche a Scarafuggi quando dovette andarsene). A carico del contribuente pistoiese, ovviamente.
Qui devo dire che Bertinelli non c’entra un tubo, anche se sulle sue spalle ricadranno le colpe e i guai del suo progenitore Berti.
Alessandro Tomasi, giovane consigliere del Pdl che sembra si stia svegliando alla grande, ha presentato, in proposito, l’interpellanza che vedete qui sotto.
Solo che la cosa non finisce a questo punto,  perché si sente dire anche di peggio: che la Società della Salute non ha un bilancio consuntivo 2012 e, proprio per questo, diverse famiglie, con persone in gravi condizioni che attendevano sussidi e aiuti su cui facevano un conto vitale, si troverebbero, a questo punto e a questi chiari di luna, a non saper come fare a superare tutte le enormi difficoltà in cui si trovano.
E allora una serie di domande sorge più che spontanea eticamente doverosa:
• ma è possibile che in Italia, nonostante la legge Merlin, ci siano solo casini?
• e perché la politica e la cialtroneria non pagano mai?
• e per qual motivo  politici e  cialtroni o non sanno leggere o sono sempre dietro all’hobby dello chef e/o intorno ai fornelli?
Dovremmo forse chiamare Crozza per una trasmissione speciale su questa specie di Corte dei miracoli che sembra essere la bella Pistoia a misura d’uomo?

Gruppo Consiliare Popolo della Libertà – Comune di Pistoia
Al Presidente del Consiglio Comunale
All’Assessore alle Politiche sociali
Pistoia 7 gennaio 2014

INTERPELLANZA


Premesso che:
Con Determina dirigenziale n. 1350 del 04/07/2013 si è rimborsato alla Società della Salute Pistoiese la somma di € 53. 873.08 spettante al Comune di Pistoia e relativa al compenso del Direttore SdS per 5 mesi 2011, 12 mesi 2012, 1 gennaio/11 aprile 2013 e comprensiva della retribuzione di risultato.
Dalle premesse della determina si evince che fino a quel momento gli altri comuni non avevano provveduto a liquidare la loro quota per la retribuzione del Direttore.
La somma trova copertura nel cap. 79154 del bilancio 2013 destinato a spese generali e contributi ai comuni per la gestione associata.
Considerato che:
La Società della Salute non è mai di fatto stata operativa.
Interpella la S.V. per conoscere
• A che titolo abbia diritto alla retribuzione il Direttore visto che la Società della Salute non è mai partita.
• Come si è calcolato la retribuzione di risultato del 2011.
• Se l’Amministrazione è obbligata anche a pagare l’eventuale retribuzione di risultato 2012 e 2013
• Se gli altri comuni hanno provveduto a pagare la loro quota.
• Se la cifra rimborsata era già prevista nel Bilancio di Previsione 2013
Cons. Alessandro Tomasi Pdl

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[Mercoledì 8 gennaio 2014 | 19:46 - © Quarrata/news]

4 commenti:

  1. Bravo Alessandro. Adesso immagino a quali peripezie dovrà fare rticorso il comune per rispondere alla tua interpellanza, Ma il nocciolo resta sempre lo stesso. Solo una piuccolissima parte dei pistoiesi sapranno dell'accaduto e in più non hanno gli strumenti giuridici per impedire che questo possa verificarsi di nuovo. In poche parole mancano le GARANZIE giuridiche che assicurano al popolo sovrano il potere di prendere a calci nel culo questi parassiti sociali ed i loro complici.

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  2. Enrico Ricciardi medico in servizio all'Asl nr. 3 di Pistoia commentando il servizio di Felice De Matteis ha laconicamente affermato "ah..potessi parlare!" .
    Una affermazione che la dice lunga sui segreti ( e gli intrighi) che sono gelosamente coperti dai massimi dirigenti dell'Asl pistoiese e, probabilmente, da chi - in Regione- avrebbe dovuto e dovrebbe cercare di mettere mano in queste oscure faccende che - guarda caso- hanno tra l'altro fortemente danneggiato quei disabili non autosufficenti che -incantati dalle promesse agevolazioni previste per chi assumeva le badanti classificandole in categorie da essa Regione volute - appena poco dopo un anno di contributo erogato si sono visti dimezzato l'importo ed in alcuni casi addirittura soppresso, senza sapere perchè e percome e senza che nessuno indicasse la strada per presentare ricorso.
    Capisco le ragioni per cui Enrico Ricciardi non intende parlare per evitare, forse, ricatti o peggio. Mi chiedo soltanto se a Pistoia ci sia un Pubblico Ministero disposto ad indagare al riguardo e se,come a Berlino, ci sia un Giudice che tuteli i disabili non autosufficenti e accerti che fine hanno fatto i danari inviati da Regione e Stato per questa specifica destinazione.

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  3. Non parlo... Ma posso assicurare che non ci sono oscure trame da svelare, né occorre disturbare la Magistratura: la realtà pistoiese è molto più banale, ahimé!
    In ogni caso vi segnalo che alcune delle risposte alle domande del Consigliere Tomasi sono già disponibili pubblicamente, se si avrà la pazienza di consultare i documenti ufficiali scaricabili a questo indirizzo:
    https://www.comune.pistoia.it/sds/

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