di EDOARDO BIANCHINI
Dall’Ospedale San Jacopo all’accreditamento
di Apr/Bardelli e, ora, il polpettone del fallimento della Società della Salute
scaricato addosso a Bertinelli e ai contribuenti – Una interpellanza di Alessandro Tomasi
PISTOIA. Oggi è il caso di ri-raccontare una bella storia pistoiese
che nasce, come altre, sotto il sindacato di Renzo Berti e che porta
(come l’Ospedale San Jacopo o l’accreditamento
extra ordinem dell’inesistente Apr/Bardelli, che tutti ossequiano senza
ritegno) il sigillo di una mala politica scaricata, alla fine, sul groppone dei
pistoiesi – e non solo di quelli di Pistoia.
È una storia che parte con la
invenzioni della mala sanità di questa fortunatissima Regione Toscana dove, in
una città piccola come Massa, spariscono 420 milioni di € e nessuno se ne accorge:
né l’Assessore alla Sanità, né altri; perché forse non sanno leggere, né
scrivere, né fare di conto o perché – come direbbe Giampaolo Pagliai – hanno l’hobby
dello chef e, anziché stare attenti a ciò che succede loro intorno, sono
sempre loro intorno ai fornelli a girar l’unto e il sugo perché non si attacchi;
oppure all’Abetone, a veder di trovare i dormienti sotto la neve, buoni
anch’essi a far sugo.
I protagonisti di questa storia sono da
una parte due medici (il dottor
Roberto Torselli e il dottor
Luigi Rossi) e dall’altra due entità politiche: l’Asl 3, inventiva e
creativa sotto ogni profilo, e il Comune di Pistoia, nella persona del Sindaco
Berti (ma che era anche dipendente dell’Asl 3 stessa); Sindaco capofila delle
neoplasie sanitarie e, quindi, anche di quel tumore che è stato (pur se per
poco tempo) la Società della Salute, oggi ridimensionata (se non erro) a più
modeste dimensioni di bottega della salute (ma sempre, come si vede, con…
interessi di bottega).
Roberto Torselli aveva diretto per anni
l’ambaradàn della sanità locale: e, va detto, in maniera ineccepibile. Ma
quando fu il momento di dar vita alla SdS (società della salute), più che il
voler poté il digiuno, avrebbe detto il Padre Dante. In altri termini,
troppi quattrini fecero troppa gola: e se Torselli avrebbe potuto mantenere il
suo posto a costo praticamente zero, nonostante una levata di scudi in sua
difesa, e un interessamento energico e senza riserve sia da parte degli
operatori del settore che del sindacato (mi pare di ricordare la Cisl), macché:
non ci fu verso. La ragion di stato voleva Luigi Rossi e Luigi Rossi fu.
Già: perché vuolsi così colà dove si
puote ciò che si vuole e il cittadino non deve dimandare di più: parla
sempre Dante, l’illustre sconosciuto di questa massa di politic(ant)i
patentanti e rovinosi per l’Italia e l’umanità.
Rossi doveva durare in carica per poco
più di un anno: e Berti fu pregato di non muoversi, di lasciare le cose come
erano. Ma fu come parlare al muro. Da Sindaco-Presidente capofila della SdS, ma
anche con l’aiuto – mi pare di ricordare – della solerte compagna Eleanna Ciampolini
di Agliana (salvo se altri), Rossi fu incardinato e reso grande elettore e vassallo
di turno, investito di terre e castella – come si diceva nel Medioevo,
quel tempo assai simile a quello che stiamo vivendo nell’Italia di Letta che
vuole imitare la Merkel.
Oggi si scopre che quella bella azione
decisionista di Berti ha visto non solo il dottor Rossi andarsene
prematuramente destinato ad altra realtà (quella di Lucca, mi pare, dove fu
incardinato su altro seggio vieppiù importante), ma con strascichi di debiti da
saldare nei suoi regali confronti, con stipendi e per giunta con la retribuzione
di risultato (detto in parole povere: una bella mancia per i bei risultati
ottenuti; del resto toccò, nonostante tutto, anche a Scarafuggi quando dovette
andarsene). A carico del contribuente pistoiese, ovviamente.
Qui devo dire che Bertinelli non c’entra
un tubo, anche se sulle sue spalle ricadranno le colpe e i guai del suo progenitore
Berti.
Alessandro Tomasi, giovane consigliere del
Pdl che sembra si stia svegliando alla grande, ha presentato, in proposito, l’interpellanza
che vedete qui sotto.
Solo che la cosa non finisce a questo
punto, perché si sente dire anche di
peggio: che la Società della Salute non ha un bilancio consuntivo 2012 e,
proprio per questo, diverse famiglie, con persone in gravi condizioni che attendevano
sussidi e aiuti su cui facevano un conto vitale, si troverebbero, a questo
punto e a questi chiari di luna, a non saper come fare a superare tutte le enormi
difficoltà in cui si trovano.
E allora una serie di domande sorge più
che spontanea eticamente doverosa:
• ma è possibile che in Italia,
nonostante la legge Merlin, ci siano solo casini?
• e perché la politica e la
cialtroneria non pagano mai?
• e per qual motivo politici e cialtroni o non sanno leggere o sono sempre
dietro all’hobby dello chef e/o intorno ai fornelli?
Dovremmo forse chiamare Crozza per una
trasmissione speciale su questa specie di Corte dei miracoli che sembra
essere la bella Pistoia a misura d’uomo?
Gruppo Consiliare Popolo della
Libertà – Comune di Pistoia
Al Presidente del Consiglio Comunale
All’Assessore alle Politiche sociali
Pistoia 7 gennaio 2014
INTERPELLANZA
Premesso che:
Con Determina dirigenziale n. 1350
del 04/07/2013 si è rimborsato alla Società della Salute Pistoiese la somma
di € 53. 873.08 spettante al Comune di Pistoia e relativa al compenso del
Direttore SdS per 5 mesi 2011, 12 mesi 2012, 1 gennaio/11 aprile 2013 e
comprensiva della retribuzione di risultato.
Dalle premesse della determina si
evince che fino a quel momento gli altri comuni non avevano provveduto a
liquidare la loro quota per la retribuzione del Direttore.
La somma trova copertura nel cap.
79154 del bilancio 2013 destinato a spese generali e contributi ai comuni per
la gestione associata.
Considerato che:
La Società della Salute non è mai di
fatto stata operativa.
Interpella la S.V.
per conoscere
• A che titolo abbia diritto alla
retribuzione il Direttore visto che la Società della Salute non è mai
partita.
• Come si è calcolato la retribuzione
di risultato del 2011.
• Se l’Amministrazione è obbligata
anche a pagare l’eventuale retribuzione di risultato 2012 e 2013
• Se gli altri comuni hanno
provveduto a pagare la loro quota.
• Se la cifra rimborsata era già
prevista nel Bilancio di Previsione 2013
Cons. Alessandro Tomasi – Pdl
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[Mercoledì 8 gennaio 2014 | 19:46 - © Quarrata/news]
Ah, se potessi parlare...!
RispondiEliminaBravo Alessandro. Adesso immagino a quali peripezie dovrà fare rticorso il comune per rispondere alla tua interpellanza, Ma il nocciolo resta sempre lo stesso. Solo una piuccolissima parte dei pistoiesi sapranno dell'accaduto e in più non hanno gli strumenti giuridici per impedire che questo possa verificarsi di nuovo. In poche parole mancano le GARANZIE giuridiche che assicurano al popolo sovrano il potere di prendere a calci nel culo questi parassiti sociali ed i loro complici.
RispondiEliminaEnrico Ricciardi medico in servizio all'Asl nr. 3 di Pistoia commentando il servizio di Felice De Matteis ha laconicamente affermato "ah..potessi parlare!" .
RispondiEliminaUna affermazione che la dice lunga sui segreti ( e gli intrighi) che sono gelosamente coperti dai massimi dirigenti dell'Asl pistoiese e, probabilmente, da chi - in Regione- avrebbe dovuto e dovrebbe cercare di mettere mano in queste oscure faccende che - guarda caso- hanno tra l'altro fortemente danneggiato quei disabili non autosufficenti che -incantati dalle promesse agevolazioni previste per chi assumeva le badanti classificandole in categorie da essa Regione volute - appena poco dopo un anno di contributo erogato si sono visti dimezzato l'importo ed in alcuni casi addirittura soppresso, senza sapere perchè e percome e senza che nessuno indicasse la strada per presentare ricorso.
Capisco le ragioni per cui Enrico Ricciardi non intende parlare per evitare, forse, ricatti o peggio. Mi chiedo soltanto se a Pistoia ci sia un Pubblico Ministero disposto ad indagare al riguardo e se,come a Berlino, ci sia un Giudice che tuteli i disabili non autosufficenti e accerti che fine hanno fatto i danari inviati da Regione e Stato per questa specifica destinazione.
Non parlo... Ma posso assicurare che non ci sono oscure trame da svelare, né occorre disturbare la Magistratura: la realtà pistoiese è molto più banale, ahimé!
RispondiEliminaIn ogni caso vi segnalo che alcune delle risposte alle domande del Consigliere Tomasi sono già disponibili pubblicamente, se si avrà la pazienza di consultare i documenti ufficiali scaricabili a questo indirizzo:
https://www.comune.pistoia.it/sds/