giovedì 9 gennaio 2014

QUEL DISASTRO DELLE FERROVIE: PROBABILMENTE LO FANNO PERCHÉ SI DIVERTONO


di LUIGI SCARDIGLI

Un’altra carambola assurda di ritardi e disservizi ferroviari

PISTOIA. Ve lo giuriamo: per un attimo abbiamo pensato che si trattasse di uno scherzo.
E invece, ieri pomeriggio, 8 gennaio, il treno regionale proveniente da Lucca e diretto a Firenze, in transito e sosta alla stazione di Pistoia previste alle ore 16:12, ha inanellato, nel giro di pochi istanti, 15 minuti di ritardo.

Un’attesa tutto sommato sopportabile, abbiamo pensato tutti noi passeggeri che popolavamo, a quell’ora, il marciapiede che serve i binari 2 e 3. Ma alle 16:22 in punto, l’altoparlante, che fino a quel momento aveva ricordato il crescere del ritardo, i treni in arrivo e partenza per Lucca e Montevarchi, ha annunciato, come se si trattasse di una prova di abilità e agibilità, che dal binario 5 era in partenza un treno per Firenze; non veloce come quello che stavamo aspettando (cinque soste: Montale, Prato Porta al Serraglio, Prato Centrale, Sesto Fiorentino e Rifredi, prima di Santa Maria Novella), ma uno di quelli che si ferma in posti francamente sconosciuti e utili chissà a chi (Prato Borgonuovo, Il Neto, Zambra), soste che dilatano i tempi di percorrenza al limite della media terzomondista.
«Sorpassarlo, in compenso, non potrà» abbiamo pensato all’unisono e come una popolazione in esodo, chi con i trolley, chi con i borsoni da viaggio sulle spalle, addirittura qualche passeggero con carrozzina e bebè al seguito. Dal binario 2 ci siamo catapultati al binario 5. Non abbastanza in tempo, però. Quando il primo e più rapido dei passeggeri è giunto a destinazione, con il tacito ma dichiarato proposito che una volta montato in carrozza avrebbe bloccato le porte e atteso anche l’ultimo dei pendolari mobili, il convoglio si è messo in marcia.
Ma prima, di questo treno alternativo, non potevano avvertirci, diamine?
Vabbè, pazienza, abbiamo pensato ancora una volta tutti insieme.
Nel frattempo, infatti, si era bruciata l’attesa del treno delle 16:12 in ritardo e al ritorno, stavolta calmi e serafici, al binario 2, siamo saliti in carrozza. Un convoglio Vivalto, su due piani, con tanto di display luminoso sul quale il viaggiatore può leggere che ora fosse, a che velocità procedesse il treno, se il bagno fra quello scompartimento e il successivo fosse libero, occupato o agibile e addirittura le temperature esterna e interna.
Di quella esterna nessuno ha dubitato, anche perché a nessuno interessava; su quella interna, invece (21 gradi), un tepore che avrebbe dovuto consentire di liberarsi, nel tragitto, di piumini e cappotti, in molti hanno storto il naso: dalle bocchette dell’areazione usciva un refolo freddissimo.
Ci siamo guardati sconsolati negli occhi, abbiamo fatto girare le teste a destra e sinistra e ci siamo rinsaccati nelle spalle.
Coprendoci ben bene.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Giovedì 9 gennaio 2014 | 10:27 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.