PISTOIA. L’amico Antonio Nardi
mi manda, stamattina, un lancio di un intervento di Paola Venturini in difesa
di Samuele Bertinelli.
Non ne
avrei fatto cenno, se non fosse perché – pur non parlando di me la Venturini –
Antonio sostiene che lei è rimasta amareggiata dalle forti critiche che io
rivolgo a Samuele, che, come tutti sanno, è stato mio allievo per tre anni al
Forteguerri.
Con il
titolo di «Samuele è diverso», Nardi scrive (vedi):
La lettera
che segue è di Paola Venturini, che legge spesso questo blog e non di rado lo
commentiamo insieme. Qui Paola interviene sulla candidatura a Sindaco,
prendendo spunto dalle forti critiche del prof. Bianchini nei confronti di
Bertinelli.
Caro Antonio,
ieri ti
volevo esprimere il mio punto di vista sulla serata dell’assemblea comunale in
maniera educata e rispettosa dell’altra parte ma, leggendo quello che è stato
pubblicato in questi giorni, me ne è passata la voglia. Sono veramente
amareggiata e offesa per quello che ho sentito e letto su Samuele: io che lo
conosco bene ti posso assicurare che non c’è niente di più lontano dalla realtà
di quelle frasi che ho letto poco fa e mi verrebbe voglia di mandare
letteralmente a quel paese molte persone.
Sono però
convinta che sarà la storia a dimostrare che quelle persone hanno torto e che
Samuele è diverso. Pertanto ritengo non sia il caso di perdere tempo e sprecare
parole con chi ha impostato un’intera campagna elettorale sulla denigrazione
dei propri competitori e continua a farlo ora o a farlo fare ai propri amici.
Tanto più
che vedo che Samuele va diritto per la sua strada, tralasciando le polemiche e
ignorando le offese, perché ora è il momento di lavorare per tentare di salvare
dal disastro il Comune e Pistoia. Mi pare che sia l’unico a preoccuparsene:
mentre gli altri ragionano di percentuali, di pluralismo, di assolutismo e di
quant’altro. lui lavora.
E meno
male, perché quando lavora lui si vedono anche i frutti.
A presto,
Paola.
Due
parole, proprio perché tirato in ballo.
Non conosco
Paola Venturini, ma – da filologo, che Nardi sa cosa significa – sono preoccupato
di alcune espressioni; e precisamente: «Sono veramente
amareggiata e offesa per quello che ho sentito e letto su Samuele», «mi verrebbe voglia di mandare letteralmente a quel paese
molte persone», «un’intera campagna elettorale sulla denigrazione dei propri
competitori e continua a farlo ora o a farlo fare ai propri amici», «Samuele va diritto per la sua strada, tralasciando le
polemiche e ignorando le offese».
Credo di potermi fermare qui per concludere che oggi si
scambia per offesa (e se ne prova stizza fino ad aver voglia di mandare
a quel paese gli altri) ciò che è, invece – come
Nardi, abituato all’informazione, ha ben sottolineato –, solo e soltanto forte critica.
Bertinelli non sta affatto ignorando le offese, come si
legge: perché di offese non ne ha ricevute – e questo potrebbe capirlo Paola
Venturini se, invece di ragionare con il cuore (cioè con la parte sentimentale
e irrazionale) lo facesse con l’intelletto e la logica. E non sta nemmeno
tralasciando le polemiche, Samuele: perché polemiche non sono quelle in cui
lui, il rinnovatore di Pistoia, non dice pio sui brogli del suo seggio
prediletto, ma “tira dritto” come diceva la buonanima o come avrebbe fatto lo Zio
Stali del Vernacoliere.
Speriamo che la storia smentisca le forti critiche che io
continuo a rivolgere a Samuele, sul quale il mio giudizio non cambia.
Quanto al fumo della denigrazione e degli amici,
non sarà male che Paola Venturini si convinca che io, personalmente, non solo non
ho interessi su Pistoia, ma non ho neppure amici da sostenere.
E vorrei che fosse chiaro anche a tutti: perché è così.
e.b. blogger
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[Mercoledì 14 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
Forse il Bertinelli è davvero una speranza per Pistoia, anzi ci spero. Mi sembra un po' curioso, tuttavia, asserire che (cito dalla lettera della signora Venturini):
RispondiElimina"mentre gli altri ragionano di percentuali, di pluralismo, di assolutismo e di quant’altro. lui lavora.
E meno male, perché quando lavora lui si vedono anche i frutti."
Mi sembra infatti che per ora lavori proprio alle percentuali, a costruire a tavolino listoni e listine per racimolare voti e occupare manu militari tutte le poltrone del consiglio comunale (e non a caso c'è chi, come Giovanni Capecchi, se n'è tirato fuori, proprio perché si tratta di operazioni puramente artificiali). Intendiamoci, ne ha tutto il diritto. Però, come al solito, mi pare che intorno a tutto ciò aleggi un grande odore stantio. Non so... un che di manuale Cencelli, mutatis mutandis.