sabato 10 marzo 2012

QUEL PARTITO DEMOCRATICO CHE È IL PD. «NON SVEGLIATE IL CAN CHE DORME»


Forte indignazione dei sostenitori
del progetto ‘Scegliamo Pistoia’

I sostenitori del progetto Scegliamo Pistoia, ovvero il 30% degli iscritti del Partito Democratico di Pistoia e moltissimi altri cittadini, non possono che manifestare un profondo senso di indignazione per la scelta dell’Assemblea Comunale, guidata dal Segretario Paolo Bruni, di liquidare un progetto di rinnovamento e sostanziale apertura alla città come “roba vecchia”, “corrente”, “nulla di nuovo e di positivo rispetto alle vecchie logiche di gruppetti e accordicchi”.

Scegliamo Pistoia è un’altra cosa. È un movimento nuovo, fresco, nato dal basso, aperto a tutti quelli che vogliono esprimere le proprie idee. Basterebbe venire a uno dei nostri incontri – aperti a tutti – per capirlo. Scegliamo Pistoia, con la candidatura di Roberto Bartoli, ha portato 3500 cittadini a votare per il Pd alle primarie del 29 gennaio.
La legittima rivendicazione di uno spazio di rappresentanza nelle liste per il consiglio Comunale, è stata definita una richiesta di posti. A noi pare invece che il Pd abbia deciso di escludere una forza di rinnovamento per potersi mantenere nelle solite logiche di potere che non vogliono tra i piedi chi pensa e ha un’altra mentalità. La candidatura di Bartoli è stata così definita “inopportuna” perché ha fatto politica e creato consenso? A noi pare che inopportuno sia un Pd che invece di mostrarsi aperto e democratico si stia rivelando arbitrario e dispotico. È inaudito che una vera festa della democrazia, come sono state le primarie di Pistoia rischi di diventare un tentativo di pulizia interna di tipo stalinista.
Siamo perciò indignati perché le critiche rivolteci dentro il Pd appaiono del tutto pretestuose e ingiuste, volte a impedire la candidatura di Roberto Bartoli, l’anima di questo gruppo nonché consigliere comunale Pd al primo mandato che ha svolto egregiamente il proprio lavoro.
Il Partito Democratico, proprio perché “democratico”, vuole e deve essere il partito di tutti i suoi iscritti e di tutti i suoi sostenitori; come partito nuovo a “vocazione maggioritaria” deve garantire una effettiva tutela del pluralismo, il diritto delle minoranze ad essere rappresentate in modo congruo e attraverso quei candidati che loro stessi, in accordo coi criteri indicati dal partito, considerano rappresentativi delle proprie sensibilità e posizioni. Se tutto ciò venisse davvero a mancare si tornerebbe ai riti centralisti e ai veti della vecchia politica, ovvero a quello che larga parte dell’opinione pubblica italiana e della dirigenza nazionale del Pd vuole con forza lasciarsi dietro le spalle.
Ufficio Stampa
Progetto Scegliamo Pistoia
[comunicato]

Due parole vanno dette. Per forza e non per opportunità: anche perché personalmente non ho interessi di sorta in questa città ‘medievale’.
E le due parole che vanno dette sono: Samuele Bertinelli.
Per chi non avesse capito i motivi per cui ho dichiarato che non ho stima di questo plurivotato aspirante primo cittadino, basti – a far capire il mio pensiero – l’estremo silenzio del giovane filosofo-libraio democratico che, dinanzi ai brogli del suo seggio prediletto, tace; che dinanzi alle posizioni vetero di Paolo Bruni ammutisce.
Fidatevi voi di democratici di questa fatta, razza, stazza, calibro, cabotaggio o che altro volete. Voi tutti che in Bertinelli vedete comunque il nuovo forse perché non avete la più pallida idea di cosa sia il vecchio e scambiate per nuovo quei rigurgiti di dirigismo stalinista che probabilmente avete assunto con il latte materno.
A Pistoia la novità è condensata nel triste proverbio Non svegliate il can che dorme. E purtroppo si vede ogni giorno.
Specie nel Pd.
e.b. blogger
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[Sabato 10 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. credo non sia corretto dire che Bertinelli tace e Bruni parla: quest'ultimo, infatti, dice quel che il primo gli dice di dire, non una parola di più, non una di meno. ;)

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