sabato 10 marzo 2012

CITTÀPERTE/CIALDI. AMOR FUOCO DI PAGLIA, QUALCOSA CHE NON VA PRESTO S’INCAGLIA


di Edoardo Bianchini

La lista civica si è riunita alla Civetta per fare il punto della situazione del dopo-rottura con Udc e Fli

QUARRATA. Chi non lo avesse ancora fatto, si precipiti sùbito a leggere il resoconto che il collega Andrea Balli, sul suo blog, ha tracciato sull’assemblea di CittàPerTe dopo la rotta con Alessandro Cialdi e con il progetto Insieme per Quarrata.
Glielo consiglio vivamente ancor prima di leggere quello che i quotidiani locali sintetizzeranno domattina. L’indirizzo del post (“Un progetto politico nuovo per Quarrata” con “chi ci sta”.
CittàPerTe apre a nuove liste e alla società civile. Alcuni iscritti pronti a “rimettere il mandato”. Contatti avviati anche con “L’Italia che vorrei”) si trova a questo link: http://andreaballi.blogspot.com/2012/03/un-progetto-politico-nuova-per-quarrata.html.
Ma l’aspetto più interessante, quello che mi spinge a proporre questo commento, che – ne sono certo – sarà particolarmente sgradito a Bagattini & C. (del resto l’ingegnere dovrebbe capire che il soviet è morto: sempre dopo lo zar, ma sempre morto), sono alcuni passaggi che Balli, con semplicità, ma con estrema chiarezza, ha colto e riferito.
Do atto a Bagattini – così come mi scrisse con evidente spirito offensivo – di essere un pessimo giornalista (a diventare ottimo mi insegnerà certo lui, che ha l’aria di un onnisciente perfetto), ma vorrei ricordargli con chiarezza che è del tutto fuori strada se crede che io sia un coglione: e se lo dovesse mettere bene in testa, come direbbe il suo geniale D’Alema con quell’uso ineccepibile del congiuntivo che è tutto comunista.
Dunque, pesco il primo passaggio da Andrea Balli: «La scelta di non dare l’appoggio a Alessandro Cialdi e di uscire dalla coalizione non è stata indolore: nell’ampio dibattito sviluppatosi nella saletta de “La Civetta” sono emersi anche rancori personali all’interno della lista per la scelta ritenuta da taluni “frettolosa” della sfiducia data al candidato sindaco».
Vi riporto l’attenzione su queste parole: «rancori personali all’interno della lista».
Ne pesco un altro, di passaggi: «Si sapeva – ha detto Andrea Bagattini – che la lista civica avrebbe perso parte della propria identità alleandosi con i partiti. Noi però avevamo deciso di governare e non fare solo testimonianza».
Qui vi richiamo l’attenzione su queste parole «Noi però avevamo deciso di governare e non fare solo testimonianza», una ragione di stato che aveva azzerato la perdita di identità della CittàPerTe con un fine di – evidentemente – potere. Beninteso non c’è nulla di male, perché anche questa è politica: ma tutta la sarabanda e la manfrina sul silenzio di Cialdi, per favore, ci sia risparmiata che è meglio. Cialdi è stato fatto fuori per i problemi interni e gli attriti di CittàPerTe, e non per altro.
E che la posizione della lista – almeno quella che vuole andare avanti – miri solo al potere, lo si vede dalle decisioni maturate di cercare nuove alleanze comunque, pur di non fermarsi. Con chiunque, se è il caso: basta che chiunque non rivoglia Sabrina e Mazzanti. Ma non è detto che alla fine… chissà. Liberissimi anche in questo, è ovvio.
Quel che non mi torna – e che continuerò a rimproverare comunque a Bagattini – è il fatto che gli è mancato il coraggio di dire pubblicamente che lui era dell’opinione di dover continuare con Cialdi, senza rompere nonostante l’informazione di garanzia. Perché questo hanno raccontato alcuni dei suoi dopo la sera della decisione della rottura: se lo ricordi bene.
Non riesco a vedere, in tutta la storia, altro che la brevità dell’innamoramento interrotto subito dopo la luna di miele con Cialdi o poco più. Non c’è dubbio: puri di spirito, affidabili alleati, irreprensibili in assoluto. Più veloci della luce a darsela a gambe al primo raffreddore del consorte (con la C minuscola, s’intende).
Ma è proprio qui che mi viene in mente – come a un vecchio qual sono: pessimo giornalista, ma non coglione – una storia vera di un amico che disse a un suo amico che si era innamorato di una giovane sposa e che voleva fuggire con lei per crearsi una nuova vita: «O bischero, ma che credi che sarà fedele a te una che non è stata fedele al su’ marito?».
Questa è la battuta che mi ha risvegliato la sposa-CittàPerTe in fuga, e che mi ha fatto ripensare all’ingegner Bagattini: a quando anche lui scappò dal marito-Sindaco per farsi una sua lista a propria immagine, somiglianza e taglia.
Una lista di puri in assoluto che avevano, però «deciso di governare e non fare solo testimonianza» – e queste dovrebbero essere proprio parole sue…

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[Sabato 10 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. In generale evito sempre scontri personali che esulano da argomentazioni di merito. Per lei Bianchini farò un'eccezione.
    La reputo veramente incapace di fare il giornalista perchè, come ho gia avuto modo di dire, un buon giornalista parte dai fatti e poi esprime le proprie convinzioni.Lei inventa fatti per giustificare le proprie opinioni.
    Se tutta questa attenzione nel giudicare il mio agire venisse da persona capace mi sentirei onorato.Provenendo da lei mi fa solo sorridere.
    Allora l'analisi politica provo a farla io. Saranno i risultati delle amministrative a dare ragione ad uno dei due.
    Alessandro Cialdi omettendo di dire alla lista civica che aveva ricevuto un avviso di garanzia non ha fatto un "piccolo" errore. Ha compromesso un'alleanza, che gli stava dando una seria possibilità di sedersi sulla poltrona di Sindaco.
    Ci si poteva passare sopra, perdonare una leggerezza ?
    Certo, soprattutto se io e gli altri appartenenti della Lista avessimo qualche interesse poco nobile da difendere. Io non ce l'ho, cerchi pure.
    Non ce lo hanno neppure gli altri appartenenti alla Lista. Capisco che per qualcuno, sempre in mala fede, sia difficile da capire.
    Come per lei sarà difficile capire quanto imbarazzo ci costava dopo aver puntato tutto sulla qualità degli uomini, sostenere un candidato a sindaco che nasconde fatti rilevanti anche ai propri alleati. Io come cittadino, insieme a molti dei nostri sostenitori, un Sindaco così non lo voglio. Tutta gente idealista probabilmente.
    Questo "piccolo" errore spianerà la strada al PD e al Mazzanti per i prossimi 5 anni di governo della città, e ne sono molto dispiaciuto.
    Perchè, qualunque cosa faccia, da ora in poi Cialdi, non riuscirà ad essere più una vera opportunità di cambiamento. L'archiviazione del suo avviso di garanzia, quando avverrà, gli darà solo tranquillità professionale e personale, ma non cambierà l'esito elettorale.
    Io non ho deciso di abbandonare Cialdi perchè ora perderà. Casomai, l'ho abbandonato perchè tradire la nostra fiducia è stata una mossa da perdenti.
    Dopo tanti anni di attività politica mi dispiace concludere con un clamoroso errore di valutazione. Segno evidente che non sono "onniscente perfetto" come lei ironicamente dice.

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  2. Non conosco il "Signor Bagattini",ma dalla sua risposta l'idea che posso farmi è quella di una persona poco educata e sicuramente piena di rabbia.
    Mi fa sorridere quando afferma che tradire la loro fiducia è stata una mossa da perdenti "tradire la loro fiducia".
    La mossa da perdenti' mi sembra sia stata quella di abbandonare Cialdi con tanta fretta utilizzando la scusa della mancata chiarezza.
    Il fatto che Cialdi abbia perso la possibilità di sedersi sulla poltrona di Sindaco, perchè ha perso la vostra "alleanza" mi fa sorridere, basta vedere il contributo che la lista ha portrato come risultato alle primarie ,se non sbaglio 243 preferenze?.Non sarà che è proprio questo il motivo di tanta rabbia verso Cialdi?
    E non sarà che se il risultato fosse stato l'opposto e cioè che la lista civica avesse vinto le primarie con più dei 700 e rotti voti allora dell avviso inviato a Cialdi non vi sarebbe importato un gran che?.

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