venerdì 19 ottobre 2012

ANSALDO BREDA E IL NAUFRAGIO DEL ‘SISTEMA ITALIA’


di Edoardo Bianchini

PISTOIA. È il caso di prendere spunto, stamattina, da due notizie distanti, ma strettamente legate ambedue dal filo rosso-Breda/politica.
Nicola Riva della Fiom inizia a parlare (o, se preferite, continua) con i toni e con i contenuti che avrebbero dovuto guidare tutta l’interlocuzione e la dialettica sindacale fino dagli anni in cui i vertici del Pci/Pd svendevano lo stabilimento di Pistoia a Napoli e al signor Bassolino – anche con la complicità dei poteri regionali: e il sindacato lo sa bene, mentre sembra che non lo sappiano la stampa e l’informazione…

Dice, Riva, quello che noi stiamo dicendo (ignorati e ghettizzati: ma si capisce bene perché) da anni, ormai.
Il sindacalista si è accorto che le belle parole di Manfellotto sulla Cina, nascondevano la trappola: si esporta e si svende tecnologia italico-pistoiese in un Paese e a un Paese (la grande Cina è vicina degli anni della contestazione illusa e inutile) che sembra nato apposta per copiare – anche i peli che abbiamo sotto le ascelle.
Bene, si direbbe, ma tardi.
A questo si aggiunga una riflessione interrogativa che perfino un cervello monocellulare saprebbe mettere sul tavolo, pur con un unico neurone: è possibile parlare di risanamento e consolidamento – e, quindi, di rilancio – di un’azienda che svende la sua tecnologia ai maxi-inquinatori della Terra? Agli industriali più deregolamentati e anarchici che esistano al mondo?
A rincalzo, il Governo – come scrivevamo anche un po’ di tempo fa – se ne frega altamente della Breda. L’incontro con Orsi non si fa. Monti ha da pensare a quelle che ha definito le sue ‘operazioni brutali’: de minimis Monti (come il pretore) non curat. I calli, insomma, il neurochirurgo, non può trattarli: li lascia al cerusico di periferia o, peggio, di favela.
La seconda notizia – anch’essa non meno tragica – è quella dell’autopsia a Mario Taschini, presunta vittima dell’amianto, di cui ci parla, stamattina, Marco Vettori.
Sono – anche se non pare – due aspetti dello stesso sistema Italia o sistema don Abbondio o Gabibboland o come diavolo volete dire.
È la prova provata di quell’abbraccio mortale che ha legato industria pubblica, politica e finanza, con un nodo puttanesco, in questo Paese senza senso e senza speranza che è semplicemente la rappresentazione di una realtà da Harry Potter: un fantasy, ahinoi, reale e nefasto, guidato da sedicenti maghi e druidi laici di un partito che, alla fine, ha distrutto la classe operaia e i lavoratori per i quali era nato.
E solo per voler andare al Governo ad ogni costo.

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[Venerdì 19 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Che teatrino : i politici, locali e nazionali, continuano a ripetere che l'importante è non svendere l'azienda ...
    Il rischio vero, tuttavia, è che si arrivi al paradosso che alla fine sarà la Cina a fabbricare e a vendere i treni nel nostro paese e negli altri mercati europei.

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