lunedì 15 ottobre 2012

BERINI (PDL): «CHE DELUSIONE LA TAVOLA ROTONDA SULLA CRISI E LE PROSPETTIVE PER QUARRATA!»


L’inerzia di un Comune male amministrato spingerà la città in acque sempre più agitate e difficili

QUARRATA. Flavio Berini, del Pdl, ci ha inviato queste sue considerazioni sulla crisi attuale e sui problemi che affliggono Quarrata e il Paese:

Venerdì scorso, 12 ottobre, presso l’auditorium della Bcc di Vignole si è tenuta una tavola Rotonda, organizzata dal Centro Culturale Sbarra, sulle “prospettive quarratine della crisi economica e del lavoro”.
Nonostante l’importanza dell’argomento trattato e la bella e sentita introduzione del presidente del centro Marino Michelozzi il contenuto dell’incontro è stato scarso ed insufficiente alle attese.

È con grande dispiacere e disagio che esprimo la mia delusione.
Delusione ampiamente condivisa dalle numerose persone intervenute che non hanno soddisfatto la loro curiosità sul programma annunciato. Eppure le intenzioni degli organizzatori erano state lodevoli perché avevano invitato alcuni dei drivers istituzionali più importanti dell’economia provinciale, ma nessun di loro ha affrontato il problema enunciato: anche il sindaco Marco Mazzanti, che in campagna elettorale aveva proclamato un’immediata e forte azione per rilanciare l’economia quarratina, ha fatto un discorso piatto e generico insistendo solo sulla difficoltà di Quarrata a mantenere l’erogazione dei servizi sociali.
Vorrei ricordare al sindaco che l’unico sistema per soddisfare il sociale è dare il lavoro alla gente.
Il lavoro però non si trova per strada, al bar o in chiesa. Il lavoro si trova solo ed esclusivamente nell’impresa. L’attenzione allora va rivolta all’impresa che è il centro sociale più efficiente e proficuo del territorio. Bisogna analizzare l’intero sistema produttivo del territorio, capirne le necessità e le esigenze ed infine tutti insieme comune, banche, organizzazioni e professionisti mettersi a sua disposizione. Questa è l’unica strada per ripartire.
Sappiamo bene che il comune non è un’impresa, però ha grandi poteri per intervenire sull’economia locale e favorire l’occupazione. A questo proposito a Quarrata l’amministrazione pubblica è sempre stata carente. Il territorio non dispone né di strutture, né di iniziative concrete a sostenere la sua economia a causa dell’immobilismo e dell’assenza di vedute da parte di una amministrazione di sinistra che governa Quarrata da 40 anni.
La colpa più grave e determinante è che gli amministratori ancora non hanno capito che il mondo cambia con una velocità di cui difficilmente ci rendiamo conto. È una velocità con cui dobbiamo fare i conti, perché occorre viaggiare al passo con i mutamenti socioeconomici e sarà sempre più difficile attrarre risorse necessarie al nostro sviluppo.
Comprendere questo o meno fa la differenza tra lo sviluppo ed il declino di un territorio e tra l’adeguatezza e l’inadeguatezza di una classe dirigente.
Il momento che vive Quarrata ci indica che la nostra classe dirigente politica è inadeguata da tanti anni. Di conseguenza il futuro che ci attende non sarà facile e presenterà particolari difficoltà determinate dalla mancanza di lavoro e dalla conseguente emergenza sociale.
L’amministrazione deve uscire dall’immobilismo che la paralizza da anni. Sarà capace?
Anche la chiusura della Tavola Rotonda da parte della professoressa Covizzoli: “Berlusconi ci ha portato a questo punto” è stata fuori dal tema, tanto per non uscire dal coro.
Non ho il piacere di conoscere la gentile signora e la rispetto, però vorrei farle notare che i dati macroeconomici dell’Italia – spread- Pil e Debito Pubblico – non sono migliorati con il governo Monti. Lo spread è diminuito solo dopo l’intervento della Bce di questi ultimi tempi. Si deduce che Berlusconi non c’entrava perché i mali dell’Italia sono molto più antichi.
Il paese non cresce da 20 anni. I governi che si sono succeduti dal 1992 al 2011 sono stati di destra per gg. 3.292 (51,6%) e di sinistra per gg. 3.085 (48,4%).
Come si vede la colpa non è solo di Berlusconi se ci troviamo in queste condizioni.
Il padre dei mali, secondo me, è che quando siamo entrati nell’Euro 15 anni fa, con il governo Prodi 1997 e padri fondatori Ciampi, Prodi, Padoa Schioppa (da non confondere con l’ingresso della moneta unica, anno 2002), si dovevano fare delle radicali riforme
- sulla Pubblica Amministrazione per avere meno burocrazie e più produttività e servizi migliori;
- sul mercato del lavoro per agevolare l’incontro tra domanda ed offerta. Già se ne parlava nel rapporto Delors nel 1989 per avere dall’Euro anche i benefici e non solo i costi. Purtroppo nel tempo nessun governo di destra e di sinistra ha agito in questa direzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Neanche il governo Monti è riuscito a fare queste riforme. Quella sul lavoro solo in parte, l’altra neanche se ne parla. È evidente che c’è qualcosa nella politica e nei poteri che la determinano che ne impedisce l’operatività.
Questo è il vero handicap della nostra società. Non certo Berlusconi.
Se non rimuoveremo questi ostacoli difficilmente staremo in Europa.
Flavio Berini
Consigliere del Pdl
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[Lunedì 15 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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