FIRENZE. Il Forum Toscano Movimenti per l’Acqua chiede le dimissioni
di Alessandro Mazzei, direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana. La
ragione sta tutta nella pervicacia con cui Mazzei insiste nel non voler
restituire ai cittadini/utenti la remunerazione del capitale investito, estorta
in bolletta nonostante sia stata dichiarata illegittima, sia dall’esito
referendario che da diverse sentenze successive, ottenute dai Movimenti per la
ripubblicizzazione, in differenti sedi. Le più recenti sono la 437 e la 438 del
Giudice di Pace di Arezzo che, nel ristabilire il primato della legge, sancisce
che sull’acqua non si può fare profitto.
Il direttore generale dell’AIT si è
fatto inoltre portavoce di quella che può essere definita la “truffa del Metodo
Tariffario Transitorio”: un metodo di calcolo della tariffa, varato da AEEG, che
subdolamente ha rinominato la quota di profitto (remunerazione del capitale
investito) chiamandola “costo della risorsa finanziaria”.
Va anche ricordato che i soci privati
nella gestione dell’acqua hanno compiuto consistenti pressioni sui Sindaci,
minacciando di far saltare gli investimenti necessari se non si fosse approvato
il nuovo MTT.
Nel gennaio 2012 viene approvato il
decreto tariffe, in cui la remunerazione del capitale investito resta in
vigore. Consiglio di Stato e Tribunale Amministrativo Regionale dichiarano
queste tariffe illegittime, ma Mazzei, che come direttore dell’AIT svolge un
ruolo meramente tecnico, non avverte i Sindaci, resta in silenzio. Come resta
in silenzio quando i gestori introducono nelle bollette continui aumenti del
deposito cauzionale, nonostante i giudici dichiarino che i contratti in essere
non possono subire variazioni unilaterali. Nessuna presa di posizione di Mazzei
sulla questione degli oneri di depurazione, fatti pagare anche agli utenti che
non hanno usufruito del servizio; e nessuna sulla restituzione di quanto
percepito dal gestore. È bene sapere che in Toscana, in casi per niente
eccezionali, i gestori continuano illegittimamente ad addebitare in bolletta
depurazione e fognatura, non dovuti perché servizi inesistenti, ignorando anche
la sentenza avversa della Corte Costituzionale.
Mazzei non difende l’interesse
collettivo, neppure quando i sindaci dell’ex ATO 3 (Publiacqua) chiedono di
sapere quale fine abbiano fatto gli oltre 14 milioni, pagati dai cittadini, per
investimenti mai effettuati (pagati 78,5 milioni di investimenti/ effettuati
solo 64,2). Resta naturalmente in silenzio anche in questo caso. Il Direttore
verga invece un decreto, in cui prevede che il rimborso della remunerazione del
capitale investito avvenga in misura uguale per ogni utente, a dispetto di una quota
pagata invece proporzionalmente al consumo effettivo.
Tutti questi motivi portano il Forum
Toscano dei Movimenti per l’Acqua a chiedere le dimissioni di Alessandro
Mazzei. Due le possibilità: o il direttore dell’AIT è incompetente e non si
rende conto delle proprie azioni; oppure, considerato che i soci privati nella
gestione del servizio idrico esprimono spesso soddisfazione per il suo operato,
viene il legittimo sospetto che questo signore, pagato con i soldi dei
cittadini toscani, invece di fare gli interessi di questi ultimi, privilegi chi
specula sull’acqua.
Il Forum denuncia anche un ultimo
aspetto allarmante, celato da queste manovre apparentemente tecniche: una vera
e propria sospensione della democrazia che evidenzia come sia enorme il distacco
fra i cittadini e la politica (perlomeno quella politica che ha gestito e sta
tuttora gestendo il potere in Toscana, in particolar modo). Una politica che si
ostina ad amministrare, ignorando il volere e l’interesse dei cittadini, oltre
che una loro specifica espressione democratica attraverso i referendum.
Forum Toscano Movimenti Acqua
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[Giovedì 21 novembre 2013 | 16:03 - © Quarrata/news]
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