di ALESSANDRO ROMITI
E siamo sempre e comunque al solito
gioco dello scarica-barile
MONTALE-PIANA. Siamo stanchi di ripetere che sull’inceneritore è presente
una nebbia fitta, anzi fittissima che persiste anche nelle torride giornate
estive.
C’è pervenuta una serie di documenti dimostrativi
del livello di reticenza che pervade le stesse autorità: quelle stesse che
dovrebbero essere gli “addette al controllo” sulla sicurezza e salute della
cittadinanza inerme.
Un problema fondamentale questo: il
conflitto di interesse sussistente tra il controllore
e il controllato, riemerge a ogni
consultazione amministrativa.
Nello scorso maggio, la commissione
di controllo sull’inceneritore, guidata dal consigliere Giandonati,
sottopose all’attenzione del presidente del Cis Franceschi un documento,
davvero impegnativo o almeno “imbarazzante” che illustrava – per il tramite di
autorevoli tecnici di Arpat – che all’inceneritore il sistema Smce (Sistema
Monitoraggio Continuo Emissioni) era fallace
e poteva dare effetti di anomalie funzionali. Insomma, non era
affidabile e abbisognava di una revisione, manutenzione, integrazione o
adeguamento, da imporre con una necessaria diffida a cura della Provincia di
Pistoia.
Il presidente rispose che il documento
gli era ignoto e che era una relazione piena di numeri da interpretare: insomma
una mera formalità. Ad altre formalità di minore evidenza critica, la Provincia
ha disposto
misure di diffida ben più solide, che hanno anche impegnato la Ladurner
a azioni di tutela urgenti presso il Tar, delle quali vi daremo notizia in
seguito.
A distanza di ben tre anni, il
18/7/2013, Arpat Pistoia interviene con una nota del direttore dott. Coppi alle
sollecitazioni del Comitato per la Chiusura dell’inceneritore e sul punto ha
ben precisato che “… solo nel caso della
verifica . venne prodotta una relazione specifica…”, lasciando intendere
che nessuna nota integrativa aveva rettificato, integrato, escluso e così
rattoppato l’imbarazzante corrispondenza (peraltro spedita in giro senza un
timbro di protocollo che le desse la necessaria dignità amministrativa).
In realtà, la relazione è un allegato
al rapporto dei controlli che Arpat ha effettuato nel 2010 e ben “ricompresa”
(ma potremmo dire sommersa) in un Pdf
di 39 pagine (essa è leggibile dalla pagina 26 alla 34), tutte chiaramente non
disponibili alla comprensione dei cittadini normodotati, provate
a leggerla. Ma nemmeno dei tecnici e/o dirigenti del servizio Ambiente
della Provincia, a quanto sembrerebbe…
Orbene, la Provincia interviene con una
risposta del dirigente dott. Merendi specificando che tale rapporto conclusivo
(e si noti bene che è davvero conclusivo, perché non ha mai avuto rimedi o
soluzioni) “…non risulta acquisito al protocollo dell’Ente.” Possiamo capirlo,
considerate le conclusioni in esso riportate.
Il sindaco Scatragli dunque ha chiesto
spiegazioni all’Arpat che si è subito impegnata in una risposta un po’ spocchiosa, che si acclude con una
considerazione: come mai non sono state rispettate le misure risolutive alla
deficienze funzionali dell’Smce che sono state indicate alle pagine 33 e 34 dai
tecnici firmatari Arpat, i sigg. Ferri e Garro?
Chi dovevafarecosa
o nonfarecosa’altro? A chi resterà il
cerino in mano?
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Venerdì 15 novembre 2013 | 08:43 - © Quarrata/news]
SE TUTTI INSIEME CI RIUSCIREMO…
RispondiEliminaSta prendendo corpo un progetto che permetterà di riconvertire nel 2014 il CIS da impianto di smaltimento finale con l’incenerimento dei rifiuti, in un impianto con il recupero completo dei rifiuti, riutilizzando gli stessi senza avere effetti collaterali dannosi per la salute.
Con una sola società, interamente in mano pubblica, possiamo entro pochi anni ammortizzare i debiti del CIS assunti per il raddoppio dell’impianto.
E’ una soluzione che decine di comuni hanno già attivato da anni, con costi inferiori che, permetteranno di azzerare i debiti.
Vi sarà maggiore uso di personale ma, a un costo molto minore di quello attuale, non ci sono super stipendi, il Presidente percepisce un’indennità annua l’anno di 12.000€.
A Dicembre del 2013, sarà pronto il piano operativo dell’intera operazione.
Chiedo se, sono disponibili, alcune persone che con grande spirito di servizio, vogliono collaborare con me, data la mia età, cui passare il testimone.
Vogliamo essere partecipi per una grande impresa?
Grazie
Pier Vittorio Porciatti