venerdì 15 novembre 2013

INCENERITORE, A CHI RESTERÀ IN MANO IL CERINO?


di ALESSANDRO ROMITI

E siamo sempre e comunque al solito gioco dello scarica-barile

MONTALE-PIANA. Siamo stanchi di ripetere che sull’inceneritore è presente una nebbia fitta, anzi fittissima che persiste anche nelle torride giornate estive.
C’è pervenuta una serie di documenti dimostrativi del livello di reticenza che pervade le stesse autorità: quelle stesse che dovrebbero essere gli “addette al controllo” sulla sicurezza e salute della cittadinanza inerme.
Un problema fondamentale questo: il conflitto di interesse sussistente tra il controllore e il controllato, riemerge a ogni consultazione amministrativa.

Nello scorso maggio, la commissione di controllo sull’inceneritore, guidata dal consigliere Giandonati, sottopose all’attenzione del presidente del Cis Franceschi un documento, davvero impegnativo o almeno “imbarazzante” che illustrava – per il tramite di autorevoli tecnici di Arpat – che all’inceneritore il sistema Smce (Sistema Monitoraggio Continuo Emissioni) era fallace e poteva dare effetti di anomalie funzionali. Insomma, non era affidabile e abbisognava di una revisione, manutenzione, integrazione o adeguamento, da imporre con una necessaria diffida a cura della Provincia di Pistoia.
Il presidente rispose che il documento gli era ignoto e che era una relazione piena di numeri da interpretare: insomma una mera formalità. Ad altre formalità di minore evidenza critica, la Provincia ha disposto misure di diffida ben più solide, che hanno anche impegnato la Ladurner a azioni di tutela urgenti presso il Tar, delle quali vi daremo notizia in seguito.
A distanza di ben tre anni, il 18/7/2013, Arpat Pistoia interviene con una nota del direttore dott. Coppi alle sollecitazioni del Comitato per la Chiusura dell’inceneritore e sul punto ha ben precisato che “… solo nel caso della verifica . venne prodotta una relazione specifica…”, lasciando intendere che nessuna nota integrativa aveva rettificato, integrato, escluso e così rattoppato l’imbarazzante corrispondenza (peraltro spedita in giro senza un timbro di protocollo che le desse la necessaria dignità amministrativa).
In realtà, la relazione è un allegato al rapporto dei controlli che Arpat ha effettuato nel 2010 e ben “ricompresa” (ma potremmo dire sommersa) in un Pdf di 39 pagine (essa è leggibile dalla pagina 26 alla 34), tutte chiaramente non disponibili alla comprensione dei cittadini normodotati, provate a leggerla. Ma nemmeno dei tecnici e/o dirigenti del servizio Ambiente della Provincia, a quanto sembrerebbe…
Orbene, la Provincia interviene con una risposta del dirigente dott. Merendi specificando che tale rapporto conclusivo (e si noti bene che è davvero conclusivo, perché non ha mai avuto rimedi o soluzioni) “…non risulta acquisito al protocollo dell’Ente.” Possiamo capirlo, considerate le conclusioni in esso riportate.
Il sindaco Scatragli dunque ha chiesto spiegazioni all’Arpat che si è subito impegnata in una risposta un po’ spocchiosa, che si acclude con una considerazione: come mai non sono state rispettate le misure risolutive alla deficienze funzionali dell’Smce che sono state indicate alle pagine 33 e 34 dai tecnici firmatari Arpat, i sigg. Ferri e Garro?
Chi dovevafarecosa o nonfarecosa’altro? A chi resterà il cerino in mano?


[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Venerdì 15 novembre 2013 | 08:43 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. SE TUTTI INSIEME CI RIUSCIREMO…

    Sta prendendo corpo un progetto che permetterà di riconvertire nel 2014 il CIS da impianto di smaltimento finale con l’incenerimento dei rifiuti, in un impianto con il recupero completo dei rifiuti, riutilizzando gli stessi senza avere effetti collaterali dannosi per la salute.
    Con una sola società, interamente in mano pubblica, possiamo entro pochi anni ammortizzare i debiti del CIS assunti per il raddoppio dell’impianto.
    E’ una soluzione che decine di comuni hanno già attivato da anni, con costi inferiori che, permetteranno di azzerare i debiti.
    Vi sarà maggiore uso di personale ma, a un costo molto minore di quello attuale, non ci sono super stipendi, il Presidente percepisce un’indennità annua l’anno di 12.000€.
    A Dicembre del 2013, sarà pronto il piano operativo dell’intera operazione.
    Chiedo se, sono disponibili, alcune persone che con grande spirito di servizio, vogliono collaborare con me, data la mia età, cui passare il testimone.
    Vogliamo essere partecipi per una grande impresa?
    Grazie
    Pier Vittorio Porciatti

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