«Si continuerà a parlare di comune unico come panacea di
tutti i mali, attraverso la spinta di un comitato, senza che un amministratore
abbia mai illustrato alla popolazione le conseguenze e gli effetti di simile
scelta»
CUTIGLIANO. Dietro alla miseria preoccupante di Cutigliano, che rischia
di non pagare gli stipendi, il gruppo consiliare “Insieme oltre le parole” e quello
dei Democratici e Progressisti scrivono:
A seguito dell’incontro con la Regione
Toscana, avvenuto l’11 novembre, per risolvere le problematiche inerenti la
mancanza di liquidità in cui versa il comune di Cutigliano, siamo ad esprimere la
nostra preoccupazione ed il nostro impegno affinché possa essere trovata una
soluzione nel più breve tempo possibile.
Ci preme sottolineare che in questi
quattro anni non è mancata occasione nei consigli comunali di stimolare l’amministrazione
affinché risolvesse e promuovesse azioni al fine di evitare quanto verificato
in questi ultimi giorni. Più volte abbiamo sollecitato la questione di Gaia,
ovvero la promozione di un’azione politica che potesse portare al pagamento dei
mutui, le cui ingenti somme non versate stanno mettendo in ginocchio più
amministrazioni comunali. L’azione legale bloccata da un vizio formale, perché
non è stata affrontata subito con un nuovo incarico, insieme a tutte le
amministrazioni interessate?
Allo stesso modo abbiamo chiesto al
Sindaco di attivarsi affinché fossero versati i Bim che la ex Comunità Montana
avrebbe dovuto versare al Comune e che, ad oggi, sono ancora nelle casse della
provincia di Pistoia. Sono passati anni, mesi e le nostre richieste sono
rimaste inascoltate, fino ad oggi, momento in cui non ci si può più sottrarre a
decisioni e soluzioni che evitino il mancato pagamento di forniture, servizi e
stipendi.
Di tutta questa situazione, per di più
siamo stati avvisati all’ultimo momento e in modo del tutto insolito, quando i
capi gruppo di minoranza allertati da persone esterne all’amministrazione hanno
telefonato al Sindaco e hanno chiesto spiegazioni. Tutto questo evidenzia un
comportamento sconclusionato e improvvisato che non rispetta i rapporti
istituzionali e le funzioni che a ognuno di noi appartengono per mandato
elettorale. Procedura seguita in tutto il mandato elettorale e più volte
rimarcata.
Ma ciò che appare evidente in questa
situazione, È l’errore politico commesso nel momento in cui si è estinta la comunità
montana e non si è proceduto, come richiesto dai consigli comunali, alla
trasformazione in unione speciale dei comuni. Tutto ciò se gestito seriamente,
avrebbe evitato questa situazione ed avrebbe consentito al nostro territorio di
meglio rispondere alle esigenze dei cittadini e al cambiamento istituzionale.
Si sono persi contributi importanti, si è persa l’occasione di avviare nuovi
servizi e di dare un assetto razionale ed efficiente al territorio. La montagna
ha perso un presidio importante per la crescita e lo sviluppo, perdendo anche
la forza della propria politica. Ora i comuni sono obbligati a far confluire i
servizi nell’unione costituita nell’aprile di quest’anno e di cui non si
riscontra attività alcuna, fatta eccezione di pure formalità di natura
organizzativa ed amministrativa. Si arriverà a dicembre, confidando in una
proroga regionale e si continuerà a rimandare il problema, senza pensare ad un
vero riassetto istituzionale che ridia vigore al nostro comune e alla montagna
intera.
Si continuerà a parlare di comune unico
come panacea di tutti i mali, attraverso la spinta di un comitato, senza che un
amministratore abbia mai illustrato alla popolazione le conseguenze e gli
effetti di simile scelta. Non riusciamo a mettere insieme i servizi, a fare
azioni politiche congiunte di difesa del territorio, non riusciamo a dare
identità ed efficienza all’unione, come possiamo pensare di mettere insieme
quattro comuni senza affrontare gli aspetti organizzativi e un coinvolgimento
dell’intera cittadinanza che, con consapevolezza, scelga e decida il futuro del
proprio territorio?
Confidiamo quindi che venga trovata una
soluzione che non si limiti a dare risposta ai problemi contingenti ma
garantisca continuità e sia in grado di delineare una prospettiva futura per il
nostro comune in un assetto istituzionale definito.
Gruppo Consiliare Insieme Oltre le Parole
Gruppo Consiliare Democratici e Progressisti
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[Venerdì 15 novembre 2013 | 08:09 - © Quarrata/news]
Finalmente la sveglia di QB è riuscita a interrompere il lungo sonno delle minoranze presenti in Consiglio Comunale che con questo intervento -sicuramente avversato dal PD sanmarcellino - potrebbe indurre i consiglieri regionali a più meditate riflessioni. Tali da mettere nell'angolo i sindaci lobbysti e loro accoliti che - all'insaputa della popolazione locale- di quel Comunone Dynamone sorto su interessi non ancora del tutto conosciuti . Ma certamente noti almeno ad una parte di loro fin da quando in Comunità montana -con motivazioni rivelatesi infondate circa lo stato delle casse comunitarie- non vollero pervicacemente costituire l'Unione dei Comuni perchè avrebbe contrastato il disegno del Comune a quattro promosso dal Comitato di privati capeggiato da Roberto Orlandini e trasfuso in proposta di legge da Antonio Gambetta Vianna, capo gruppo in Consiglio regionale del gruppuscolo Toscana Più.-
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