venerdì 15 novembre 2013

CUTIGLIANO ALL’ELEMOSINA: E LE OPPOSIZIONI ALZANO LA VOCE


«Si continuerà a parlare di comune unico come panacea di tutti i mali, attraverso la spinta di un comitato, senza che un amministratore abbia mai illustrato alla popolazione le conseguenze e gli effetti di simile scelta»

CUTIGLIANO. Dietro alla miseria preoccupante di Cutigliano, che rischia di non pagare gli stipendi, il gruppo consiliare “Insieme oltre le parole” e quello dei Democratici e Progressisti scrivono:

A seguito dell’incontro con la Regione Toscana, avvenuto l’11 novembre, per risolvere le problematiche inerenti la mancanza di liquidità in cui versa il comune di Cutigliano, siamo ad esprimere la nostra preoccupazione ed il nostro impegno affinché possa essere trovata una soluzione nel più breve tempo possibile.

Ci preme sottolineare che in questi quattro anni non è mancata occasione nei consigli comunali di stimolare l’amministrazione affinché risolvesse e promuovesse azioni al fine di evitare quanto verificato in questi ultimi giorni. Più volte abbiamo sollecitato la questione di Gaia, ovvero la promozione di un’azione politica che potesse portare al pagamento dei mutui, le cui ingenti somme non versate stanno mettendo in ginocchio più amministrazioni comunali. L’azione legale bloccata da un vizio formale, perché non è stata affrontata subito con un nuovo incarico, insieme a tutte le amministrazioni interessate?
Allo stesso modo abbiamo chiesto al Sindaco di attivarsi affinché fossero versati i Bim che la ex Comunità Montana avrebbe dovuto versare al Comune e che, ad oggi, sono ancora nelle casse della provincia di Pistoia. Sono passati anni, mesi e le nostre richieste sono rimaste inascoltate, fino ad oggi, momento in cui non ci si può più sottrarre a decisioni e soluzioni che evitino il mancato pagamento di forniture, servizi e stipendi.
Di tutta questa situazione, per di più siamo stati avvisati all’ultimo momento e in modo del tutto insolito, quando i capi gruppo di minoranza allertati da persone esterne all’amministrazione hanno telefonato al Sindaco e hanno chiesto spiegazioni. Tutto questo evidenzia un comportamento sconclusionato e improvvisato che non rispetta i rapporti istituzionali e le funzioni che a ognuno di noi appartengono per mandato elettorale. Procedura seguita in tutto il mandato elettorale e più volte rimarcata.
 Ma ciò che appare evidente in questa situazione, È l’errore politico commesso nel momento in cui si è estinta la comunità montana e non si è proceduto, come richiesto dai consigli comunali, alla trasformazione in unione speciale dei comuni. Tutto ciò se gestito seriamente, avrebbe evitato questa situazione ed avrebbe consentito al nostro territorio di meglio rispondere alle esigenze dei cittadini e al cambiamento istituzionale. Si sono persi contributi importanti, si è persa l’occasione di avviare nuovi servizi e di dare un assetto razionale ed efficiente al territorio. La montagna ha perso un presidio importante per la crescita e lo sviluppo, perdendo anche la forza della propria politica. Ora i comuni sono obbligati a far confluire i servizi nell’unione costituita nell’aprile di quest’anno e di cui non si riscontra attività alcuna, fatta eccezione di pure formalità di natura organizzativa ed amministrativa. Si arriverà a dicembre, confidando in una proroga regionale e si continuerà a rimandare il problema, senza pensare ad un vero riassetto istituzionale che ridia vigore al nostro comune e alla montagna intera.
Si continuerà a parlare di comune unico come panacea di tutti i mali, attraverso la spinta di un comitato, senza che un amministratore abbia mai illustrato alla popolazione le conseguenze e gli effetti di simile scelta. Non riusciamo a mettere insieme i servizi, a fare azioni politiche congiunte di difesa del territorio, non riusciamo a dare identità ed efficienza all’unione, come possiamo pensare di mettere insieme quattro comuni senza affrontare gli aspetti organizzativi e un coinvolgimento dell’intera cittadinanza che, con consapevolezza, scelga e decida il futuro del proprio territorio?
Confidiamo quindi che venga trovata una soluzione che non si limiti a dare risposta ai problemi contingenti ma garantisca continuità e sia in grado di delineare una prospettiva futura per il nostro comune in un assetto istituzionale definito.
Gruppo Consiliare Insieme Oltre le Parole
Gruppo Consiliare Democratici e Progressisti
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[Venerdì 15 novembre 2013 | 08:09 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Finalmente la sveglia di QB è riuscita a interrompere il lungo sonno delle minoranze presenti in Consiglio Comunale che con questo intervento -sicuramente avversato dal PD sanmarcellino - potrebbe indurre i consiglieri regionali a più meditate riflessioni. Tali da mettere nell'angolo i sindaci lobbysti e loro accoliti che - all'insaputa della popolazione locale- di quel Comunone Dynamone sorto su interessi non ancora del tutto conosciuti . Ma certamente noti almeno ad una parte di loro fin da quando in Comunità montana -con motivazioni rivelatesi infondate circa lo stato delle casse comunitarie- non vollero pervicacemente costituire l'Unione dei Comuni perchè avrebbe contrastato il disegno del Comune a quattro promosso dal Comitato di privati capeggiato da Roberto Orlandini e trasfuso in proposta di legge da Antonio Gambetta Vianna, capo gruppo in Consiglio regionale del gruppuscolo Toscana Più.-

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