venerdì 15 novembre 2013

PERDENDO UN PO’ DI TEMPO (E DI PAZIENZA) DIETRO AL SAN JACOPO E AI SUOI PROBLEMI


di FELICE DE MATTEIS

Con l’iperliberismo dello Stato e della Regione e la scoperta della finanza da parte dei ‘compagni’, in sanità cos’è rimasto della Sanità? Bilanci a pareggio, utenti in sofferenza e personale scontento che però non può aprir bocca…

PISTOIA. Il 25 luglio, data emblematica, è stato inaugurato il San Jacopo. Tralasciamo le carenze che dopo un plausibile periodo di assestamento possono essersi verificate ma che ancora, però, si stanno verificando: a dimostrazione che questo edificio è già vecchio ed inefficiente e noi lo abbiamo scritto, documentato, per primi, e a rimorchio abbiamo avuto la stampa ufficiale. E, purtroppo, non sarà finita qui con i guai.

Rivolgiamo l’attenzione agli utenti-pazienti, a coloro che di questa bestemmia tecnico/operativa, dovrebbero essere i beneficiari: per fare ciò, dobbiamo inviare alcune osservazioni a chi dentro il San Jacopo lavora. Cominciamo dagli infermieri e dai medici: volutamente abbiamo messo prima gli infermieri e poi i medici perché appare evidente che mentre i primi presidiano il territorio di loro competenza, i secondi sono sballottati fra i vari piani – chiamati setting (?) – costretti a operare senza riferimenti precisi e in base a quella buffonata che si chiama livello di intensità di cura e che è distribuito non per patologia ma per gradualità di rischio. Siamo più precisi: mentre prima il cardiopatico veniva mandato in cardiologia, il traumatizzato osseo in ortopedia e via discorrendo, adesso da un pronto soccorso con una sala di attesa più piccola di quella del vecchio Ceppo e un personale medico e paramedico insufficiente, la gente viene spedita ai vari livelli della cosiddetta intensità di cura. Nel frattempo il personale del pronto soccorso, che lavora ai limiti, è costretto a prendersi, non per sua colpa, le giuste incazzature dei pazienti e dei familiari, costretti a snervanti attese di ore: ma ai superdirigenti da oltre 100mila euro all’anno, che gliene frega?
E tutto questo è una tecnica già sperimentata altrove e dichiarata fallimentare per la qualità dei servizi e le prestazioni erogate.
Con i medici che sembrano dei Girardengo, costretti a svilire la loro professionalità e a ubbidire perché qualche psicologo, con qualche ex femminista incazzata divenuta per meriti politici un alto grado di questa struttura, compiacentemente eseguono progetti già definiti dai vertici della Sanità Toscana.
Ma questo non è esercitare la professione medica! Ai medici ci rivolgiamo, non a quelli messi a dirigere reparti che non si chiamano più con il loro nome di riferimento, e lì posizionati per tessera partitica e quindi – nella stragrande maggioranza – tutti emanazione del Chiti/Rossi che, se non vogliono perdere le laute prebende mensili, debbono obbedire e “fare obbedire”: ci rivolgiamo ai sani seguaci di Ippocrate affinché diano corpo e voce al loro giuramento rifiutando la “deminutio capitis” alla quale sono sottoposti, affinché, una volta per tutte, diano libera voce alla loro professionalità ridotta a semplice esecutività di disposizioni e ordini di coloro che, con la professione medica ed i suoi problemi, niente hanno a che fare.
L’unico obiettivo è il pareggio di bilancio che l’Azienza sbandiera come ottenuto con nemmeno €. 10.000 di utile? Ce lo andremo a leggere il bilancio, statene certi.
Utile sulla salute? E dire che questi “signori” aziendalisti dell’Asl 3 sono tutti di provenienza “rossa”! Roba da non credere.
Un invito ai “posizionati lì” per meriti parrocchiali, da Abati a Turco a Gherardeschi e giù, a seguire, tutti i tesserati posti a dirigere i vari setting: fate un questionario fra i medici “normali”, cioè quelli veri, e fra gli infermieri, garantendo l’anonimato, e chiedete loro se sono soddisfatti o meno di come sono costretti a lavorare. E da ultimo chiedete loro: “pensate che la Dirigenza Asl 3 sia piena di incompetenti o di competenti?”. Analoga domanda potreste farla agli utenti chiedendo loro se sono rimasti soddisfatti del trattamento ricevuto.
Già, gli utenti, cioè i pazienti!
C’eravamo dimenticati che nel business del San Jacopo e delle sue idrovore per permettergli di galleggiare, ci sono anche i pazienti…
Provate a chiedere anche a loro, i capoccioni per “unzione divina” del Pci-Ds-Margherita-Ulivo-Pd etc., che in tutta la Ragione Toscana stanno uccidendo gli ospedali funzionanti come Pescia e San Marcello in omaggio, loro, i compagni e i cattocomunisti, alla spending review.
In fondo hanno ancora e sempre ragione loro: dicevano che la proprietà era un furto; la salute, che è sicuramente l’umana proprietà intoccabile, sta diventando per lor signori, anch’essa, un furto?
Genuflettetevi dinnanzi al Dio quadrino ed allo Stato iperliberale e iperliberista. Da eventuale utente, spero più tardi possibile (e.. sto facendo gli scongiuri!) vi prego: abbandonate quel che resta del malloppo e andate a cercare fortuna in Siberia, là dove i Comunisti seri di una volta vi avrebbero sbattuto.
Se poi medici e infermieri, asse portante del nostro pubblico benessere, volessero contribuire e cominciassero a perdere la pazienza…

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Venerdì 15 novembre 2013 | 07:43 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Strano pensavo fossero stati i Consiglieri del 5 stelle di Pistoia a fare le denunce ed esposti ancora prima che la struttura del San Jacopo fosse portata a tetto... Altrettanto credevo che fosse stato inaugurato il 21 luglio, data in cui avvenne il trasferimento dei pazienti dal Ceppo.
    Tengo comunque di conto che a volte la memoria umana possa essere labile..

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  2. Sig. Maurizio G., sicuramente uno delle 5 stelle, mi scusi ; "il baraccone" è stato inaugurato il 21 Luglio e non come ho erroneamente scritto, il 25. Chiedo pietà! In quanto al resto io posso solo scrivere, se Bianchini mi concede spazio. Voi, invece, dovete chiacchierare meno e fare di più. D'altronde il nome ve lo siete scelto voi o l'ex comico Grillo che con gli attuali comici della nostra politica è perfettamente simbiotico. D'altronde, "per aspera ad sidera!". D'altronde state facendo anche un buon lavoro; continuate e fateci sapere. D'altronde Lei parla con uno che ha tale rispetto di "questa" democrazia che non si stupisce neppure di Grillo. Mi stupisco di certe puntualizzazioni su certe primogeniture, roba da vecchia politica, tipo : io l'avevo detto prima. Per finire : che l'ospedale san jacopo non si sarebbe dovuto costruire in quel posto l'avevano già detto, in Consiglio Comunale, all'epoca, i Verdi. Come vede, è arrivato dopo. Sa,la memoria, talvolta è labile. Buon lavoro.

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