martedì 5 novembre 2013

MISERICORDIA DI AGLIANA: UNA QUESTIONE “DOLOROSA E SPIACEVOLE”


di ALESSANDRO ROMITI

Alla fine del percorso la soluzione è quella molto italiana e cattolica di far finta di niente e tutti pari E il rispetto della persona umana dove va a finire?

AGLIANA. Una delegazione di cittadini è stata ricevuta dal Presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, avv. Alberto Corsinovi, oltre un mese fa nella sua sede di Firenze.

L’INUTILE “AGENZIA
DEL TERZO SETTORE”

COME POTETE VEDERE nel servizio di Report, parla anche il Prof. Stefano Zamagni, dell’Università di Bologna, Presidente della fu Agenzia del Terzo Settore (del volontariato), soppressa, senza mezzi termini (e lasciateci dire a ragione) dal Governo del quasi inutile e confuso Prof. Monti.
L’Agenzia del Terzo Settore, come dice Zamagni stesso, non era nulla: inutile, dunque, tenerla lì.
Specie se – com’era a volte successo [vedi il caso specifico di Aias/Apr-Bardelli] – tale ente ‘inutile’ finiva per essere distributore automatico, più che di una regolazione di flussi e di richiami alla legalità, di improvvidi suggerimenti che potevano sfociare (per restare in tema Bardelli) in neoplasie qual è stata l’Apr-Bardelli nella vertenza con l’Aias.
E non lo diciamo noi: lo asserisce in maniera inequivocabile l’ordinanza del Tribunale Civile di Roma, di cui abbiamo parlato almeno mille volte e che nessuno, a Pistoia, vuole vedere e far rispettare.
e.b.
In tale occasione, il Presidente, dopo aver consultato i documenti e ascoltate le testimonianze dirette dei partecipanti, si impegnò a prendere dei provvedimenti di moratoria e suggerì di rivolgersi alla Federazione Nazionale delle Misericordie, guidata dal dott. Roberto Trucchi.
Così fu fatto e la risposta è giunta, con una impressionante coincidenza: ieri, 4 novembre, insieme alla lettera di “disimpegno” del dott. Trucchi, è uscito lo speciale della Gabanelli “Report” dedicato proprio alle vicende di alcune Misericordie toscane. 
Anche al presidente della Misericordia di Viareggio, Roberto Monciatti, non piacciono le domande e si indispettisce pure con Report, anche se però – contrariamente a quelli di Agliana –, se ne guarda bene dal querelare i giornalisti.
Visti gli esiti delle inchieste giornalistiche avviate sugli scandali di diverse Confraternite toscane, non possiamo che esprimere la nostra solidarietà e comprensione per il Presidente dott. Trucchi, duramente impegnato a gestire milionari contenziosi indotti da inaccettabili speculazioni di alcune confraternite toscane che, da enti di erogazione della “Misericordia” (il termine vuol dire letteralmente “avere a cuore la miseria”), sembrano oggi divenute delle autentiche “holding” finanziarie, senza scrupoli e senza limiti.
E tutto questo non ricorda qualcosa anche a voi?

Guardate il servizio della Gabanelli cliccando qui o sull’immagine che segue:

4 novembre 2013. Misericordie toscane
[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 5 novembre 2013 | 11:48 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Sono abituato ad apprezzare le Misericordie, a voler loro bene, a essere riconoscente (ai tantissimi volontari autentici ma anche alle strutture) per il tanto bene fatto a servizio del prossimo e in base ai principi evangelici.

    Grande è il patrimonio, ultrasecolare, di queste associazioni e grandi le benemerenze acquisite.

    Detto dunque, va anche purtroppo riconosciuto che qualche "baco", ogni tanto, è capace di infiltrarsi anche nel corpo generalmente sano e ancora vitale (sono convintissimo !!!) delle Misericordie.

    Troppi soldi, troppo potere, troppe convenzioni, troppi rapporti con i potenti, troppo debole (ed è un discorso oggi generale riguardando l'intero mondo del volontariato) la dimensione della gratuità e del dono in un mondo dove tutto si compra e tutto ha un prezzo. Per cui, in certe circostanza, la solidarietà vera, così tanto sbandierata a parole, nei fatti rischia di diventare, o di essere già, un vaso di coccio fra vasi di ferro.

    Anche in terra toscana, che è la terra di nascita delle Misericordie, non mancano episodi brutti: il "Report" di ieri sera ne ha raccontati alcuni, ma girando senza poaraocchi è possibile scoprirne altri, trovandosi anche in mezzo a violente liti tra "fratelli", contenziosi di varia natura, soldi che girano, aziende molto "profit" che nascono sul no profit, "volontari" finti e in realtà retribuiti che finiscono per sputtanare la stragrande maggioranza dei volontari veri, quelli che si fanno un mazzo così perchè ci credono davvero.

    Sul "caso Agliana" (incredibile una Misericordia che invece di farsi trasparente denuncia un giornalista che fa solo il suo ruolo), leggo la pilatesca risposta del presidente nazionale sperando che il presidente regionale voglia tenere un atteggiamento meno ... ipocrita.

    Non resta, in generale, che auspicare una riscossa etica, un sobbalzo di dignità, la costante rilettura del Vangelo, una sorta di "rifondazione" negli uomini e nelle donne oggi chiamati ad attualizzare i grandi principi che dettero vita al movimento delle Misericordie.

    Molto meglio qualche convenzione in meno, molto meglio sedi meno ricche, molto meglio la capacità di ritrovare lo spirito del servizio puro e disinteressato, molto meglio la trasparenza rispetto all'opacità e agli equivoci di un ambiente che rischi di perdersi nelle logiche di un potere fine a sé stesso. Nell'interesse dei tantissimi (e lo sono davvero) che avvertono il privilegio di servire, in modoi disinteressato e senza tornaconti personali, chi ha bisogno.

    O no?

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  2. Concordo con Lei, Lago Scaffaiolo. Posso solo aggiungere dalla Enciclica Diuturnum di Leone XIII : " Importa però notare che coloro, i quali sono preposti alla pubblica cosa,possono in talune circostanze venire eletti per volontà e per deliberazione della moltitudine, senza che a ciò si opponga la dottrina cattolica. ( penso a don Tofani). Ma con questa scelta si designa il principe, non si conferiscono i diritti del principato; (penserei al dott. Artioli). Non si da l'imperio, si stabilisce soltanto da chi deve essere amministrato." Mi scuso per l'ardire, ma la fonte è autorevole. Cordialità.

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