di FELICE DE MATTEIS
Dopo le parole di Marco Remaschi a
Pistoia, lettera aperta a Emiliano Bracali dell’associazione Zeno Colò
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Signor Emiliano Bracali, Presidente della Zeno Colò, mi
rivolgo a Lei, tramite questo blog, perché la Sua associazione e Lei in prima
persona, siete divenuti, a giusta ragione, il riferimento di tutta la Montagna
e la rappresentazione fisica di quella speranza che ancora è lecito nutrire per
le sorti della Sanità e dell’Ospedale Lorenzo Pacini.
Come potrà leggere su questo blog e mai
leggerà sulla stampa compiacente, venerdì 15 novembre, in Pistoia, promossa dai
Consiglieri Comunali Pd Breschi e Braccesi, si è svolta un’assemblea dal titolo
“La sanità che vorrei”.
In quella circostanza il Presidente Pd della
Commissione Regionale Sanità, Marco Remaschi, trattando della Sanità e dell’Ospedale
Pacini di San Marcello, fra le altre considerazioni, ha detto che l’Ospedale è
stato svenduto e che le associazioni e i cittadini devono richiedere l’apertura
di un tavolo per fare ridiscutere i patti territoriali al Sindaco di Pistoia
che è il Presidente dei Sindaci dei comuni della Provincia di Pistoia.
Remaschi, che è un politico e che come
tale va interpretato, non ha detto che i Sindaci della Montagna devono chiedere
una rivisitazione dei patti territoriali: evidentemente ha ben chiaro il tipo
di Sindaci che la Montagna ha partorito e il prodotto politico conseguente.
Remaschi si è rivolto proprio alle
associazioni e quindi, per logica, alla Zeno Colò e, dunque, le ipotesi sono
due:
1. Remaschi pensa doverosamente di
bypassare i Sindaci per manifesta e conclamata incapacità dimostrata;
2. Remaschi si rivolge direttamente
alla “fonte” dell’Associazionismo puro e senza recinti di tessera che la Zeno
Colò ha sempre correttamente rappresentato.
Tutto quanto sopra scritto partendo dal
presupposto che Remaschi sia uomo degno di fiducia, e le sue affermazioni il
frutto di intimo convincimento; altrimenti avrei dovuto aggiungere il punto 3:
Remaschi fa il furbo.
Presidente Bracali, prenda carta e
penna e chieda ai Sindaci di San Marcello, Piteglio, Cutigliano e Abetone di
attivarsi precipitevolissimevolmente e unitariamente per chiedere, con
forza e senza demordere, a Bertinelli, nella sua qualità di Presidente, la
riapertura di un tavolo (che brutta espressione!) per rivedere quei patti
scellerati che sono stati sottoscritti e che lo stesso Remaschi riconosce
essere stati infausti per la svendita della Sanità della Montagna.
Lei può farlo, Bracali, sostenuto da sì
autorevole invito politico. La Sua celere richiesta ai Sindaci mostrerà, una
volta per tutte, alla popolazione della Montagna chi gioca sporco, chi ha il
coraggio di riaprire un eventuale percorso di giustizia sanitaria per il
territorio e chi ancora una volta se ne vorrà stare, per ignavia, neghittosamente
al coperto.
Remaschi, uomo delle istituzioni regionali,
sa benissimo che la proposta di una pur prestigiosa associazione, quale la Zeno
Colò, non ha peso istituzionale: ma se alla Zeno Colò si affiancheranno i
Sindaci Cormio, Gaggini, Ceccarelli e Danti, allora anche il Sig. Remaschi, Presidente
della Commissione Regionale Sanità, dovrà fare la propria parte, farla bene e
fare seguire i fatti alle parole.
Presidente Bracali, Quarrata/news
si vanta, seppur con modestia, di avere affiancato le giuste esigenze della
Montagna anche al di là del proprio compito di servizio informativo: insomma, ha
preso a cuore il problema e lo ha ampiamente dimostrato. Faccia, perciò, un
ultimo sforzo di coinvolgimento istituzionale dei Sindaci della Montagna su
questo invito di Remaschi.
Chieda ai primi cittadini un documento
comune e un invito a Bertinelli a ridiscutere il tutto per i bene di tutti. E veramente,
poi, non ci saranno più scuse.
Spero voglia accettare questo invito a
un ulteriore impegno che, comunque vada a finire, testimonierebbe che tutto ciò
che si poteva fare è stato fatto.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 18 novembre 2013 | 17:11 - © Quarrata/news]
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