giovedì 1 marzo 2012

SAP. INDIGNAZIONE PER L’ABBANDONO DEI LAVORI DELLA NUOVA QUESTURA


I tagli alla spesa pubblica alla base delle decisioni del Governo

Fino a ieri, con chi usufruiva dei servizi della Questura, ci scusavamo per il disagio dovuto all’inadeguatezza dei locali, spiegando che presto avremmo potuto accoglierlo in una struttura migliore.
Da oggi non è più così.
Il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia Segreteria di Pistoia, che da sempre ha voluto e seguito la realizzazione della nuova sede della Questura, della Polizia Stradale e della Prefettura, ha saputo che secondo l’Amministrazione centrale i lavori devono essere abbandonati per carenza di fondi dovuti ai conosciutissimi tagli alla spesa pubblica.
Dopo una notizia del genere le voci hanno cominciato a rimbalzare e a moltiplicarsi, passando da nuove destinazioni d’uso a speculazioni varie, ma la prima domanda che ci poniamo è se i cittadini pistoiesi non hanno diritto ad essere accolti un una struttura pubblica al pari altre realtà italiane e se i poliziotti pistoiesi devono continuare a lavorare in ambienti che non potrebbero ospitare nemmeno appartamenti privati.
È palese quanto l’immobile non sia solo inadeguato ma anche pericoloso.
Nel caso degli ultimi 10 anni sono state più volte riconosciute le carenze strutturali che nessuna opera di manutenzione straordinaria avrebbe potuto colmare.
Se si parla di spesa pubblica si deve anche indicare come i soldi dello Stato siano opportunamente spesi: è indubbio che al momento i canoni locativi siano inferiori, ma inferiore è lo standard degli immobili nei quali lavoriamo (ad eccezione della Prefettura che è la più fortunata tra i tre Uffici Pubblici che dovrebbero essere accolti nel nuovo stabile di via Pertini) e per i quali forse non è adeguato il cosiddetto rapporto qualità-prezzo.
Questo lo controlla nessuno?
Nessuno valuta cosa viene consegnato per quello che paghiamo?
Il Sap spera vivamente che tutta la cittadinanza pistoiese si indigni per quello che sta accadendo, che in tanti si chiedano perché Pistoia non ha diritto a strutture pubbliche al parti di altre realtà, che i politici portino la nostra voce dove può essere ascoltata, che ai poliziotti ed ai cittadini pistoiesi venga riconosciuta la dignità che meritano.
Crediamo vivamente che la politica pistoiese ci sostenga per raggiungere l’agognato obiettivo ed infatti ringraziamo pubblicamente per averci subito fatto partecipi della nota che volentieri trasmettiamo a sostegno della gravità della situazione.
Pistoia 1 Marzo 2012
Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso
[comunicato]
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[Giovedì 1° marzo 2012 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. "Videant consules ne quid res publica detrimenti capit" E' la formula solenne con cui il senato invitava i consoli ad agire con ogni mezzo, nei casi di emergenza. Prendo lo spunto da questa citazione per significare quanto sia incredibile che la decisione di abbandono, di cui sopra, venga proprio dal Ministero dell'Interno e non sia stata integrata da una concreta prospettiva alternativa. Quello che fa arrabbiare non è il fatto (seppur gravissimo e mortificante) che Questura e Polizia Stradale operano in una sede dal disagio evidente così come evidente è il disagio per i cittadini che usufruiscono di quei servizi in momenti ordinari. E' il fatto che quelle infrastrutture (e qui ci metto anche la Prefettura) sono Edifici di Interesse Strategico. Cosa vuol dire? Vuol dire che in caso di calamità sono non solo funzionali alla gestione dell'emergenza ma ne sono il sistema. I centri decisionali dell'emergenza stessa. Ebbene quelle strutture operano in edifici che dal punto di vista strutturale potrebbero essere i primi a cadere (ad es. in caso di un evento sismico importante ma non improbabile). Aggiugiamoci anche il Centro Operativo Provinciale di Protezione Civile, sito in via Traversa della Vergine c/o la sede del Consorzio Ombrone, con la sua ubicazione a dir poco bizzarra (la viuzza con case vecchie in pietrame che fanno da confine stradale, in caso di sisma con crolli anche parziali, lo farebbero diventare irraggiungibile oltre al fatto che una volta li ci si accorge che il parcheggio con più di dieci auto diventa una trappola senza uscita). Ecco compiuto un bel quadretto che in caso di sisma (incrociamo le dita) ci renderebbe ridicoli al mondo intero sotto il profilo delle funzionalità minime da garantire ai cittadini.

    Alessio Gargini

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