giovedì 18 ottobre 2012

GABIBBOLAND

di Edoardo Bianchini

Ormai siamo ridotti a questo: a giocare il ruolo del Paese dei Gabibbi.
O intervengono loro o nessuno si cura di niente.
La politica non ne ha voglia e non ne è capace, il Governo ha da pensare alle cure brutali – come dice Monti stamattina –, il Presidente della Repubblica incita il Governo a risanare e a procedere nella direzione dei tagli brutali: tanto lui il futuro ce lo ha già e ben assicurato.

E, nel frattempo, un a schiera di faccendieri continua imperturbatamente a rubare come se niente fosse: anche mentre il Ministro Severino crede di andarci duro con l’inasprimento delle pene per questo macello nel quale stiamo vivendo da vittime sacrificali e sacrificate.
Fermiamoci solo agli esempi pistoiesi: dalla Questura, tirata a 4/5 e poi mollata perché non ci sono quattrini; alla Comunità Montana degli ammanchi – di cui nessuno più parla –; alla soppressione dei treni e delle stazioni di un Ceccobao che finge di parlamentare preventivamente con gli amministratori locali, ma che ha già preso le sue decisioni 15 giorni prima (decisioni già deliberate, voglio dire); a fioccamenti di 800mila auro a sostegno del piano neve (vedi Il Tirreno/Pistoia di oggi, pagina VI, Elisa Valentini) e per giunta con un Oreste Giurlani, Presidente Uncem Toscana, che suona il violino sull’altro paio di milioni (2 proprio 2!) promessi alla Ximenes dell’Abetone: «Di recente si sono tenuti nuovi incontri fra il Comune di Abetone e la Regione – spiega Oreste Giurlani, di Uncem –. La Regione ha preso l’impegno di reperire risorse in aiuto della Ximenes (si parla di circa 2 milioni di euro), società gestore di un impianto fondamentale per la posizione di accesso al comprensorio di Abetone. Si dovrà invece aspettare per il consorzio pubblico-privato per il 50% a partecipazione regionale volto a rilevare la proprietà degli impianti. Anche alla luce della spending-review, non è facile per la Regione capire quale sia la forma più opportuna per procedere nell’operazione» – e in quest’ultimo caso (se non sbagliamo) si starebbe parlando di ben 40milioni di euro e mentre si sforbicia di tutto.
Nel frattempo, mentre si sopprime l’ufficio postale di Gavinana, ecco che Poste Italiane fa marcia indietro sulla soppressione di tre piccoli uffici nel Pesciatino (sempre Tirreno, pagina XII, Pescia), San Quirico, Vellano e Collodi: forse perché a difendere questi paesi gioca lo stesso Giurlani – pesciatino, che spesso si è dichiarato paladino delle poste perse della Montagna Pistoiese – o addirittura il fatto che lo stesso segretario provinciale del Pd, Marco Niccolai, è di Collodi (vedi) – chissà…
Aggiungeteci mille altri piccoli problemi – come dover vedere che una cordata di privati passa avanti ai Comuni della Montagna per presentare e introdurre il ‘progetto di fusione’ degli enti: il Dynamone o Comunone – e vedete se, in realtà, non sia il Gabibbo il simbolo da sostituire allo stemma storico della nostra gloriosa Res Publica.
Che disastro la Signora Democrazia!

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[Giovedì 18 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Un lettore, che ci chiede di restare sotto pseudonimo, ci scrive:

    Purtroppo questa è una cruda realtà che massimamente si ripercuote sulla montagna. Dove alla scomparsa dei suoi maggiori opifici industriali si devono aggiungere le costanti perdite di presenze turistiche, la trascurata conduzione delle grandi foreste demaniali, le conclamate ruberie in quella Comunità Montana Appennino pistoiese accreditata dalla politica imperante come strumento per la rinascita (sic!!) della montagna. All’elenco di queste sciagure vanno aggiunte: le ingenti somme spese per la mancata reindustrializzazione di Campotizzoro, la pratica dismissione della Porrettana, l’aver gettato alle ortiche la collaudata organizzazione turistica pubblica articolata sulle quattro Aziende autonome di Cura, Soggiorno e Turismo di Abetone, di Cutigliano, di San Marcello, di Montecatini Terme, e sull’E.P.T. di Pistoia che, ad iniziare dalla fine degli anni ’20 e fino ai discussi interventi della Regione Toscana, avevano fatto conoscere Pistoia, la montagna pistoiese, Montecatini Terme e la Valdinievole in Italia e nel mondo. Ora invece batte la fiacca la promozione turistica affidata alla Regione e, in misura ridotta alla Provincia, che pensa di raddrizzare il turismo con le “Strade dei Sapori e dei Colori”, i “Sentieri musicali”, i «Gemellaggi con Alessandria» e le sviolinate al Lago Scaffaiolo. Dal canto loro i Comuni montani – ridotti ad ectoplasmi – subiscono in silenzio con la sola eccezione di Abetone che – contando su lobby ed amicizie influenti – riesce ad accaparrarsi la quasi totalità dei contributi regionali. “Mala tempora currunt” e, purtroppo, come medicina si profila il Comunone Dynamone Unico, destinato unicamente – secondo la gente – a salvare il culo di qualche personaggio implicato negli ammanchi della Comunità Montana.
    Il Grillo Parlante

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