IL PROBLEMA della disoccupazione in Italia è sempre più preoccupante ed, in particolare,
l’occupazione femminile è una delle questioni di cui si discute da tempo,
perché fortemente connessa con tutta una serie di altre difficoltà.
Il tasso di occupazione femminile è fermo nel nostro Paese al 46,1% (dati
2010), assai lontano dall’obiettivo europeo del 60%, fissato dalla cosiddetta
strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione.
“Le donne rappresentano un importante capitale umano, fondamentale per la
ripresa dello sviluppo e la competitività del Paese che, allo stato attuale, risulta
quanto meno sottoutilizzato – ha dichiarato l’On. Caterina Bini – Poter contare su un maggior
numero di donne impiegate nel tessuto produttivo, vuol dire sviluppo, un
maggior tasso di natalità, famiglie più sicure economicamente, quindi una
società più giovane e dinamica.”
La proposta di legge a sostegno della partecipazione al lavoro delle donne,
spinge sulla leva dell’incentivazione fiscale, prevedendo un prelievo Irpef ridotto
per cinque anni, per le contribuenti lavoratrici donne alla prima occupazione o
inattive da almeno tre anni.
“Si tratta di una questione specifica che attiene ai temi del lavoro, che
ha riflessi importanti sul modello di società che intendiamo costruire per il
futuro – ha continuato la deputata – Incentivare l’ingresso nel mondo del
lavoro delle donne, significa aprire la società a nuove idee ed energie, oggi
in gran parte sottoutilizzate, che sono convinta siano fondamentali per il
rilancio e la competitività del nostro Paese”.
[comunicato on. bini]
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[Martedì 30 aprile 2013 | 16:34 - © Quarrata/news]
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