di FELICE DE MATTEIS
Viaggio ‘improbabile’ in Consiglio
Provinciale a metà strada fra il turistico, il colore locale e le storie
fantastiche su beni pubblici di cui ben poco si sa
PISTOIA-MONTAGNA. Brutte prospettive per
il patrimonio immobiliare della Comunità Montana, del quale abbiamo già parlato
e continueremo a parlare (vedi).
Entrando
nell’aula del Consiglio, al Palazzo Baly ieri pomeriggio, 24 aprile, due
personaggi mi hanno colpito: uno che parlava della Radicifil ed un altro che,
vestito da festa paesana e ben fornito di capigliatura, annuiva, si muoveva, ammiccava
e non si capiva se era lì per caso o per dovere.
Il
primo, l’ho saputo dopo, era l’assessore Magnanensi, che si autocelebrava
facendo come certi preti furbi: io sono bravo e buono e voi, seppur cattivi, vi
perdono. Perché io (lui) sono intelligente, però mi scuso, etc. etc. Insomma un
ibrido fra cinciberetta e Tex Willer, fra il Magna-tutti e la Nensi-Brilli.
La
Nancy Brilli, quella vera, è un’altra cosa, ne converrete tutti. Anche la consecutio
temporum, per questo Assessore, è un’altra cosa. Tant’è. Quando si è cominciato
a parlare dei beni mobili e immobili della ex Comunità Montana, il Magna e
Nensi si è fugato via dal suo scranno (che gli frega a lui?),
mentre il folto di capelli, che poi mi han detto essere il segretario della
Provincia, ha continuato nella sua opera mimica perché evidentemente nessuno
gli ha detto che il suo ruolo è tutt’altro e comunque quello di non manifestare
assenso o dissenso su quanto i Consiglieri affermano, ma solo far rispettare la
forma e la sostanza degli atti che si vanno a formare. Anche una giacca ed una
cravattina non sarebbero stati disdicevoli al luogo istituzionale, forse.
La
Comunità Montana e i suoi possedimenti (circa venti milioni di euro, alla
faccia dei Comun[on]isti!) sono stati trattati con serietà
solamente da Rita Monari, Alessandra Nesti e Patrizio La Pietra.
Se
questi Consiglieri desiderano ufficializzare sul blog ciò che hanno detto e
proposto, benvenuti. Possiamo solo anticipare che si sono trovati in sintonia
sulla strana modalità di comodato d’uso dei tanti cannoni sparaneve, utilizzati
gratuitamente dalla Ximenes e dalla Fap di Abetone per le loro piste da sci. E
quindi dal Danti e soci.
Affitto,
atti ufficiali di comodato d’uso e quant’altro, non è dato conoscere; gli
stessi Consiglieri hanno, seppur in maniera formale, puntato il dito contro una
gestione, e quindi una classe politica locale, che non può definirsi indenne da
colpe. Anche se, come ha detto La Pietra, il tempo di “bivacco” (termine nostro
– n.d.r.) in
Comunità Montana fa la sua differenza ed una mela poco matura non è
confrontabile con il mucchio di mele marce dell’altro sacco.
Lasciamo
ai Consiglieri interessati le loro valutazioni e a chi chiede la posizione del Pd
provinciale sulla vicenda, posso onestamente dire che sia l’assessore sia la
dante voce del gruppo Pd, hanno ripetuto a gallina motivazioni
burocratiche di legge sulla legittimità di appropriazione legale del patrimonio
della Comunità Montana. Nessun minimo accenno di critica a chi, per trenta e
passa anni, ha gestito questo Ente disastrato.
In
quanto alla Presidente Fratoni, finché sono stato presente, era in altre
faccende affaccendata ed ha pienamente ragione: cosa importa, a lei, di venti
milioni della Comunità Montana? Tanto sono soldi bloccati e non avvicinabili
per avventure politiche e inoltre la scena era già stata sufficientemente
occupata da quel Magna-tutti e Nensi-Brilli che mi è stato detto essere un
assessore (ma lui lo sa?).
Coraggio,
assessore, il peggio che può capitare ad un genio (per giunta trombato
alle primarie del Pd e quindi in linea con quel che sto dicendo…) è di essere
compreso!
Coraggio
– come diceva Flaiano –, il meglio è passato!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 25 aprile 2013 | 08:29 - © Quarrata/news]
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