PISTOIA. Vi invio il comunicato
conclusivo della riunione degli Esecutivi nazionali unitari di Cgil, Cisl e Uil
svolta oggi a Roma.
Troverete
proposte concrete al nuovo Governo e, finalmente, una proposta unitaria a
Confindustria che spiana la strada ad un accordo chiaro sulla rilevazione e
certificazione della rappresentatività, la titolarità della contrattazione e la
definizione di chi avrà il potere di sancire gli accordi.
Questioni
delicate che riguardano tutti anche a livello locale.
Saluti.
Andrea Brachi
• • •
La crisi del
nostro Paese è sempre più drammatica. La riduzione dell’apparato produttivo, la
disoccupazione e la perdurante assenza di investimenti, connotano la condizione
attuale dell’economia italiana. La disattenzione ai temi del lavoro impedisce
di intraprendere una strada che, frenando la caduta libera della nostra
economia, permetta di riprendere fiducia e di tornare a crescere.
CGIL CISL e UIL
ritengono urgente che il tema del lavoro, in tutte le sue componenti, torni al
centro delle scelte politiche ed economiche e indicano i provvedimenti urgenti
ed indispensabili per aprire una nuova fase:
1. dare soluzione a quelle emergenze che
alimentano la disoccupazione. In particolare serve:
– il rifinanziamento della CIG in deroga;
– il completamento dell’effettiva salvaguardia degli “esodati”.
2. ridurre le tasse ai lavoratori
dipendenti, ai pensionati e alle imprese che faranno assunzioni nel prossimo
biennio, destinando automaticamente a tale scopo le risorse derivanti da un’efficace
lotta all’evasione fiscale, reato di cui va sancita la natura penale.
3. rilanciare politiche anticicliche
prevedendo ad esempio la possibilità per i Comuni che hanno risorse, di fare
investimenti e di avviare i cantieri già deliberati, fuori dal patto di
stabilità. In questa direzione il provvedimento per il pagamento dei crediti
alle imprese è un primo segnale positivo.
4. ammodernare e semplificare la Pubblica
Amministrazione non attraverso tagli lineari, ma con la riorganizzazione e l’efficacia
del suo funzionamento, con il contenimento della legislazione concorrente ed
eliminando tutte le formalità inutili che rallentano le decisioni. È
fondamentale, per sostenere la crescita, investire nella scuola pubblica, nell’università,
nella ricerca pubblica e privata e nell’innovazione.
5. ridurre i costi della politica è la
condizione per buone istituzioni e buona politica. Si tratta, da un lato, di
riordinare e semplificare l’assetto istituzionale ed amministrativo del Paese,
seguendo quanto già fatto dagli altri partner europei e, dall’altro, di
tagliare con decisione gli sprechi e i privilegi che non sono compatibili con l’efficienza
e la buona amministrazione.
6. definire una politica industriale che
rilanci le produzioni, valorizzando le imprese che investono in innovazione e
ricerca e che salvaguardano l’occupazione e le competenze.
Inoltre vanno
definiti:
– uno strumento di contrasto alla povertà e il finanziamento
della non autosufficienza;
– la proroga per i contratti precari della Pubblica
Amministrazione e della Scuola in scadenza;
– la riforma dell’IMU, esonerando solo i possessori di un’unica
abitazione, con un tetto riferito al valore dell’immobile.
Queste sono le
scelte per arrestare la caduta del sistema produttivo e fare ripartire la
crescita creando nuove opportunità di lavoro. Investimenti, redistribuzione del
reddito, ripresa dei consumi sono le condizioni essenziali per sostenere la
ripresa della nostra economia. Le parti sociali sono impegnate al rinnovo dei
contratti di lavoro e nella scelta di salvaguardare l’occupazione, anche
attraverso gli ammortizzatori sociali e i contratti di solidarietà, nonché ad
individuare come correggere le iniquità della legge sulle pensioni.
CGIL CISL e UIL
sosteranno queste rivendicazioni con la mobilitazione che si realizzerà con
iniziative territoriali e regionali confederali e di categoria, a partire da
sabato 11 maggio e che approderà il 22 giugno in una grande manifestazione
nazionale a Roma.
Su rappresentanza
e democrazia sindacale, CGIL CISL e UIL, confermando il testo unitario del
2008, l’allegato all’accordo del 28 giugno 2011 e ad integrazione dello stesso,
convengono di definire con Confindustria un accordo che regoli:
– la rilevazione e la certificazione della
rappresentatività basata sull’incrocio tra iscritti e voto proporzionale delle
RSU. Laddove non ci siano le RSU varrà solo il numero degli iscritti. Le
organizzazioni sindacali sono impegnate a confermare le RSU laddove esistenti;
– la titolarità della contrattazione
nazionale per le organizzazioni sindacali firmatarie che raggiungano il 5%
della rappresentanza per ogni CCNL;
– gli accordi saranno definiti dalle
organizzazioni sindacali che rappresentano almeno il 50%+1 della rappresentanza
e dalla consultazione certificata dei lavoratori, a maggioranza semplice, le
cui modalità attuative saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo CCNL.
Sulla base di
questi principi le Segreterie Nazionali confederali sono impegnate ad avviare
il confronto anche con le altre associazioni datoriali.
Roma, 30 aprile
2013
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[Martedì 30 aprile 2013 | 18:11 - © Quarrata/news]
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