PISTOIA. Un lettore ci racconta
le difficoltà che ha incontrato lungo il percorso intrapreso nel tentativo di
aprire una libreria in centro-città nei locali della ex Edison:
Lodevolissima
iniziativa, senza dubbio... ora, tanto per dire, insieme ad altre persone mi
ero interessato al fondo dell’ex Edison per provare a riaprire una libreria... Dalle
istituzioni non abbiamo ricevuto nessun tipo di aiuto, checché ne dicano il
sindaco, assessori comunali/provinciali e personaggi vari.
L’ostacolo
più grande si è presentato al momento di chiudere il contratto per l’affitto
dei locali, visto che il proprietario ha ricevuto (parole sue) una proposta da
parte di una banca: al momento, è estremamente plausibile pensare che la banca
in questione sia la ViBanca, ovvero uno dei soggetti promotori di Pistoia
Viva, che nasce appunto con lo scopo di “favorire le nuove imprese che apriranno
le proprie attività nel centro storico”.
Qualche
riflessione viene spontanea:
1)
Perché comune/provincia etc. etc. non hanno mosso un dito a salvaguardia della
cultura (siamo in tema, visti gli appuntamenti di questi giorni)?
2)
Nell’ articolo si parla di almeno 80 fondi sfitti, perché ViBanca, insieme alle
istituzioni, non si impegna a cercare un altro fondo? Non è che magari l’aveva
già trovato (vox populi), ma per oscure ragioni poi non se n’è fatto nulla?
3)
“Un centro storico senza negozi è doppiamente un problema: denota sia la mancanza
di un’economia attiva e poi porta degrado diffuso. Per questo dobbiamo agire e
presto” – ha sottolineato
Patrizio Rosi, presidente di ViBanca.
Caro
presidente di ViBanca, caro sindaco, presidente della provincia e quant’altri,
riaprire una libreria con bar avrebbe permesso di dare lavoro a 6/7 persone,
avrebbe contrastato il degrado diffuso di cui si parla e sarebbe stato un bel
segnale anche per la città, ma a quanto pare alle belle parole raramente (purtroppo)
seguono i fatti...
Cristiano Spinelli
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[Sabato 20 aprile 2013 | 17:03 - © Quarrata/news]
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