lunedì 22 aprile 2013

INCENERITORE, ANCORA MURO CONTRO MURO


di ALESSANDRO ROMITI

PISTOIA-PIANA. Una seconda faticosa sessione d’incontro, si è tenuta tra il Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale e i vertici di Usl 3 e Arpat-Pistoia, dopo la precedente del Settembre dello scorso anno (vedi).
La delegazione, guidata da Giacomo De Lucia, ha pesantemente affrontato (il termine può sembrare fuori luogo, ma le tematiche sul tavolo sono state tali da autorizzare un sicuro “scontro” tra i due soggetti antagonisti) varie sfaccettature dell’emergenza sanitaria in atto.

In rappresentanza degli organi di controllo c’erano vari funzionari del Dipartimento prevenzione guidato dal Dott. Pietro Gabbrielli e dell’Arpat con il Direttore Claudio Coppi.
L’argomento “inceneritore di Montale” è divenuto – in questi ultimi tempi – assai bollente dopo l’evidenza della discarica di ceneri nel sottosuolo dell’area e l’intenzione di proporre un referendum consultivo del sindaco di Montale sulla sua conduzione dell’impianto.
Sul tavolo i seguenti argomenti:

1. Pollai e orti

Proteste sul diniego delle autorità sanitarie di attuare delle prescrizioni sanitarie tese a limitare e proibire il consumo di alimenti vegetali e animali autoprodotti in loco, come prescritto dalla nota epidemiologa dell’Ispo (Istituto Superiore Prevenzione Oncologica) Dott.ssa Elisabetta Chiellini. Sul punto, ‘Usl, dopo aver preso atto della nota scritta dall’autorevole studiosa, ha ribadito argomentazioni formalmente utili a sostenere lo status quo: “i cittadini, possono tranquillamente continuare a cibarsi di alimenti coltivati e allevati in proprio, nessuna ordinanza è da prevedersi” (così trovandosi esposti a sicuri processi di biomagnificazione dei microinquinanti, non eludibili causa delle ricadute?).

2. Indagine epidemiologica

L’indagine era stata assicurata come conclusa nel corrente anno. Come già annunciato però, ha già visto uno slittamento al 2014, ufficialmente confermato e quindi è ragionevole considerare che il termine utile sia da prefissarsi nella primavera-state del 2015. Nel frattempo il paradiso può attendere e Fragai e Fratoni fremono. Dopo aver promesso che raddoppieranno l’inceneritore all’esito delle indagini (questo l’ha osservato il Dott. Coppi), non riescono più a definire il tempo?! Che faranno, dunque “lasceranno” invece di raddoppiare?
3. Polveri fini
Sulle polveri fini, siamo messi ancora peggio. Nonostante la “maglia nera” del territorio di Montale e Agliana, ci sarà da attendere anche qui almeno un paio di anni (dal novembre scorso si scorre al novembre 2014) per la conclusione delle indagini sulla ricerca della relazione di causalità. Ancora il Dott. Coppi, ha finalmente convenuto con il Comitato (che è oggi orgoglioso di tale riconoscimento, inaspettato) che una misura di tipo dirimente e chiarificatrice sarebbe (più utilmente ed economica) un’analisi chimica del particolato e non la misurazione di quello fine! Un suggerimento alla Regione Toscana che intanto ha investito un bel gruzzolo in una dispendiosa attività d’indagine di misurazione del Pm 2,5 forse non esaustiva?

4. Discarica

La discarica che è stata denunciata sotto l’impianto del Cis (e che è finita in una interrogazione al Parlamento Europeo) è davvero imbarazzante: perché quell’operaio cosparge di polvere bianca il “terriccio” che a prima vista sembra un bello strato di humus? Coppi, ha risposto anche a questa vicenda proponendo due valutazioni, una da dirigente di Arpat e l’altra da esperto chimico. Per la prima, si è dichiarato “non sorpreso” della sussistenza, ricordando che già nel 2010 (al teatro Moderno), aveva presentato detta evidenza di cumuli di cenere preesistenti rinvenuti in prossimità dell’impianto dai suoi tecnici (e non aveva fatto nulla?). Per la seconda – in proprio – ha detto che, probabilmente, lo spargimento di polvere (gesso?) potrebbe essere stato richiesto dalla direzione del Cis per “tamponare” l’acidità delle ceneri.
Abbiamo evitato ogni considerazione e riportiamo l’osservazione così comè stata fatta: sperando che Gabriele Marchiani o Alfredo Perruccio, intervengano sul punto con delle note di precisazione. Intanto la falda d’acqua dov’è? E come se la passa…?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 22 aprile 2013 | 09:08 - © Quarrata/news]

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