giovedì 25 aprile 2013

‘QUELLA ESSENZIALE RIVOLUZIONE PACIFICA’ CHE DOVREBBE ISPIRARE L’UMANITÀ E I POLITICI


di Paolo Caselli [*]

HO L’IMPRESSIONE che l’orizzonte si faccia sempre più confuso e imprevedibile. Non riesco ancora a capire se siamo di fronte al trionfo dell’ipocrisia o di una patologia schizofrenica.
Si discute animatamente se debbano essere le nuove generazioni a risolvere i problemi di questo povero paese o se le vecchie, pur avendo fallito ampiamente i loro obbiettivi, siano in grado di affrontare o quanto meno di attenuare la crisi in atto! E non si capisce assolutamente che il vero problema non è questo, ma è quello di recuperare grandi ideali e forti motivazioni interiori per poter effettivamente incidere in maniera perentoria su un cambio di rotta radicale!

HAI PERFETTAMENTE RAGIONE

Caro Paolo,
ogni volta che mi mandi una tua riflessione, è sempre un piacere sentirti: in primo luogo per azzerare il tempo passato (fra coetanei la vita resta sempre allo stesso livello dell’adolescenza) e per ritornare ai tempi della scuola e della spensieratezza; in secondo perché, con il tuo semplice, ma profondo sentire, misuri la febbre di questi tempi bui e bastardi, nei quali solo il peggio è rimasto del paggio della Prima (assassinata) Repubblica.
Quando ci siamo sentiti per telefono, poco fa, mi hai chiesto di dirti cosa pensassi di questo tuo intervento, magari con quattro parole delle mie (spesso assestate a colpo di karate, perché nascono dalla più profonda e irritata indignazione).
Ma che posso scriverti di meglio di ciò che tu, dal tuo punto di vista cristiano, non hai già detto con il tuo senso della storia e del dovere politico e morale nei confronti degli altri?
Laicamente, dal mio angolo arrabbiato – che molti spregiano, ma di cui più o meno tutti hanno timore, perché non possono ricattarmi e non hanno potere su di me –, dico solo che hai ragione in ciò che dici: in tutto ciò che dici. E aggiungo che quello che dici – specie rispetto a chi è lì, al timone, dall’età di Matusalemme e non si muove né intende farlo – io te l’ho già detto e scritto, a modo mio, nel post dal titolo Un Paese di ‘Renzi’.
Ridàgli un’occhiata, amico mio. E ripensa ai personaggi di cui parlo: gente che, qui, a Pistoia, condiziona da sempre l’universo degli altri visti solo come ‘mezzi’ per sé e i propri fini, misticamente parlando di Vangelo e di fede (due cose che, in verità, non conosce affatto).
Che coraggio, Paolo! E che vergogna, a guardare da fuori con occhio disincantato!
Un abbraccio,
Edoardo
Siamo di fronte ad un’azione politica di piccolo cabotaggio, che nella migliore delle ipotesi potrà risolvere piccoli problemi di casta o di specifiche categorie, senza apportare quella essenziale rivoluzione pacifica che solo una radicale metamorfosi personale e collettiva può attuare nella nostra società.
Non è dunque questione retorica di età anagrafica, ma di quadratura del cerchio degli ideali e della maturità personale: la Bibbia, il Libro più sacro e sapiente, ci indica chiaramente che è la Saggezza degli anziani, unita all’entusiasmo e all’intraprendenza dei giovani, a guidare i popoli! Non vi può essere evoluzione senza questo giusto equilibrio.
Purtroppo la nostra società si è sempre più orientata verso scontri generazionali, in funzione quasi esclusiva di acquisire posizioni di potere personale, sia che si tratti di giovani virgulti (raggiugere il potere), sia che si tratti di anziani (solidificare il proprio potere a tutti i costi).
Lo vediamo in ambito nazionale, dove solo un vecchio saggio (forse progenie del biblico Matusalemme), dà lezione di equilibrio e saggezza alle schiere sbandate dei nostri eccellenti politici.
Mi colpisce in particolare la facile retorica con cui si esprimono personaggi conosciuti sia a livello nazionale che locale (scrivono anche piccole cose su questo blog) che hanno fatto le loro “carriere” senza particolari meriti, ma solo accettando pienamente le regole del vassallaggio e del compromesso personale.
No! il politico con la P maiuscola non può essere che motivato da alti ideali, conservando la propria dignità, non accettando concessioni ambigue solo per mantenere i propri privilegi e le posizioni acquisite!
Se non viene intrapresa questa strada, con sacrificio personale, facendosi anche da parte, consapevoli dei propri limiti e fallimenti, dando spazio a persone competenti e motivate, che, credimi, nonostante tutto esistono ancora nella società civile, proseguiremo il solito cammino che non porterà a nessun cambiamento sostanziale.
Alcide De Gasperi giustamente affermava che il vero Politico non pensa alle prossime elezioni, ma alle generazioni future. E questo significa sacrificare prima di tutto i propri interessi personali, nell’immediato, per costruire un futuro migliore.
Non mi sembra che sia questo l’obbiettivo attualmente perseguito.
Forse anche nel far Politica (con la P maiuscola) il primum movens, come nella vera Arte, dovrebbe essere una forte motivazione interiore: dovremmo intenderla come “una missione”. Ma i nostri politici attuali sono generalmente privi di cultura e di ideali.
E allora voglio concludere con un esempio di vera Cultura, di vera motivazione, che sole riescono a realizzare un ideale di esistenza.
Il parroco di Maria Yudina, la più grande pianista russa del ’900, così concludeva l’orazione funebre il 24 novembre del 1970: “Il bello non è una categoria estetica. La bellezza è una categoria metafisica, spirituale. È la condizione suprema dell’essere, il supremo realizzarsi dell’esistenza e non semplicemente un suo aspetto, uno dei tanti… La bellezza ci si è rivelata appunto come la realtà metafisica suprema sul monte Tabor… È il rivelarsi della Bellezza, della Gloria Divina, che in quell’istante rifulse al mondo intero, pur restando, in modo misterioso, nascosto, in questo mondo fino alla fine dei tempi. Dostoevskij ha detto che la Bellezza salverà il mondo… Maria ripeteva spesso queste parole. Sapeva, con tutto il suo essere credeva e sapeva che è così, che questa è la verità, perché la bellezza è l’energia di Dio, è l’energia della gloria di Dio, è la gloria dell’energia di Dio che trasfigura il mondo… La percezione della Bellezza è sempre uno squarcio che si apre su un altro mondo, su un’altra realtà più grande, sul mondo della realtà, della grazia di Dio. E tutta la vita di Maria Yudina, dedicata alla Bellezza, è stata tesa a questo”.
Forse, nonostante sembri paradossale, sarebbe bene che i nostri politici, locali o no, riflettessero su queste cose, che non sono affatto avulse dall’azione politica (con la P maiuscola), ma ne costituiscono il lievito.

[*] – Ex allievo del Forteguerri e medico ospedaliero

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[Giovedì 25 aprile 2013 | 13:50 - © Quarrata/news]

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