SAN MARCELLO-MONTAGNA. In altre aree della Toscana e all’Elba si è votato per le
fusioni dei Comuni.
Per puro scrupolo, è il caso di
segnalare alla Montagna Pistoiese i risultati significativi di questi ‘movimenti’,
con le dichiarazioni dell’Assessore Regionale Bugli.
La “lezione” di questa tornata
referendaria sembra essere che i cittadini, altrove, accettano anche di unire i
Comuni: ma solo se guidate e ampiamente partecipate su iniziativa delle
istituzioni e non già di Comitati più o meno ‘singolari’ e nati come dal nulla
e all’improvviso.
Per i risultati si vedano i seguenti
link:
• • •
BUGLI SUI REFERENDUM PER LA FUSIONE DEI
COMUNI: SODDISFAZIONE PER L’ALTO NUMERO DI VOTANTI. PRENDIAMO ATTO DEL
RISULTATO
FIRENZE. “Soddisfazione per l’alto livello di partecipazione, anche
considerato il particolare tipo di chiamata al voto”.
Così Vittorio Bugli, assessore
regionale con delega alle riforme istituzionali e ai rapporti con gli enti
locali, sull’esito della tornata referendaria che ha chiamato al voto i
cittadini di 14 Comuni toscani per chiedere se erano o meno d’accordo nel ridurli
a 4.
“In tutto – sottolinea Bugli – ha
partecipato quasi il 40% degli aventi diritto”.
Rispetto all’esito del voto, precisa e sottolinea
che questo ha mostrato “un largo consenso, in tre referendum su quattro,
rispetto alla proposta di fusione: stanti i casi in cui i Comuni stessi avevano
promosso l’iniziativa, accompagnando la scadenza del voto con un ampio processo
di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini”.
In merito a quanto invece accaduto all’Elba
(dove “il referendum sulla costituzione del Comune unico dell’Isola d’Elba era
stato promosso da un comitato dei cittadini”), davanti alla prevalenza dei “no”,
l’assessore aggiunge “non possiamo che prendere atto di questo esito, rilevando
il carattere più conflittuale del confronto che in quella realtà si è svolto”.
Notato come “spetta ora al Consiglio
Regionale valutare gli esiti dei referendum e deliberare conseguentemente”,
Bugli ricorda come altri importanti referendum sono previsti in autunno. “La
Regione Toscana – conclude – non potrà che continuare nella linea seguita fino
a questo momento: incoraggiare processi di aggregazione che favoriscano una
migliore capacità di azione e di governo delle autonomie locali”.
[Regione Toscana – Scritto da Mauro Banchini lunedì 22 aprile 2013 alle 18:28]
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[Lunedì 22 aprile
2013 | 21:19 - © Quarrata/news]
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