PISTOIA. Un lettore scrive:
Che i treni in Toscana siano più
croce che delizia è un dato ormai consolidato negli anni. Periodicamente
salgono alla ribalta delle cronache locali cori di proteste dei pendolari sui
ritardi, scioperi, cancellazioni, guasti e malfunzionamenti di genere.
Nella gran parte dei casi,
raggiungere o tornare da Firenze sulla tratta Viareggio-Lucca-Firenze è un’Odissea:
forse ci è concesso sapere quando effettivamente partiamo, ma sicuramente l’orario
di arrivo rimane un’incognita.
Ogni volta si alzano accuse
contro gli ignari capotreni che si ritrovano crocifissi in tempo reale dal
popolo dei treni. Incontri, sit-in, flash-mob, conferenze, town-meeting,
Assessori, Presidenti, Direttori, si provano di tutte, ma poco in realtà
cambia. Studenti, lavoratori, turisti, nessuno si salva dalla spirale. E mentre
il prezzo del biglietto e degli abbonamenti continuano a salire – a Giugno nuovi aumenti?! – la qualità e l’efficienza del servizio, come di
consueto, continuano a sprofondare negli abissi più oscuri.
E se non bastavano i ritardi, i
treni soppressi e i guasti, da qualche tempo a questa parte, si alza in
corrispondenza delle fermate, un odore asfissiante dovuto alle polveri dei
freni del treno che invade tutta la carrozza. Ecco che le persone si tappano il
naso, la gola inizia a prudere, alcuni hanno gli occhi rossi e altri
tossiscono. Tutto questo è salutare? Evidentemente e molto semplicemente no.
Non lo è, anzi, in alcuni soggetti a rischio, i danni possono essere anche
molto gravi.
Il trasporto pubblico deve
garantire, oltre all’efficienza del servizio, anche l’incolumità e l’integrità
delle persone che ne usufruiscono. Che la situazione economica sia molto
infelice, lo sappiamo tutti, e che forse la manutenzione di questi malandati
treni sia un costo insostenibile, anche. Ma vedete, qua non si parla di partire
o arrivare in ritardo: qua si parla di salute delle persone, ed è tutto un
altro piano, uno dei diritti fondamentali dell’essere umano. Ci dovremo
abituare e rassegnare anche a questo, compromettendo perfino noi stessi? Non è
un grido di protesta, ma di allarme: un appello a intervenire il prima
possibile!
Marco Sini
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[Domenica 21 aprile 2013 | 09:41 - © Quarrata/news]
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