Seconda lettera aperta di Giuliano
Ciampolini (Sel) a Enrico Rossi
Caro Presidente Enrico Rossi, non
ha risposto alla lettera che Le ho scritto il 25 marzo 2013 (forse perché
proponevo una “radicale” ridefinizione delle priorità negli investimenti
pubblici, che lei non condivide), ma le scrivo nuovamente anche perché la mia
concezione della politica (quella che mi/ci ha insegnato il vecchio Pci) è
quella di avere fiducia nel dialogo tra persone perbene che hanno opinioni
diverse.
Sono passati quasi due anni da
quando (dopo l’esito dei referendum del 2011), scrisse: “Il rapporto tra Pd
e movimenti, senza confusione di ruoli, può davvero aprire una prospettiva di
rinnovamento democratico e di cambiamento politico del Paese” (vedi).
Immagino che Lei (come tutte le
persone serie e perbene) tiene molto a dimostrare che le sue parole non sono “al
vento” e che cerca di far seguire impegni concreti.
A me sembra evidente che l’esito
referendario (comunque la si pensasse prima, ma tanto più per chi ha dato
indicazione per il sì) dovrebbe impegnare tutti i sinceri democratici e
anche la Regione Toscana in un percorso che si concluda nella
ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico (tramite aziende
pubbliche che operano a livello di bacini idrici e controllate dai Consigli
Comunali e dai cittadini, con strumenti democratici di rappresentanza, pur
nella consapevolezza che per realizzarsi necessita anche di una legge da
approvare nel Parlamento nazionale).
Lei polemizza spesso con il
Sindaco di Firenze (in particolare quando Renzi assume posizioni
politiche/amministrative che sembrano non avere nessun riferimento con le
idealità ed i valori della sinistra) ed io ho condiviso molte delle sue
risposte a Matteo Renzi.
Ebbene, su acqua e gestione dei
servizi idrici in Toscana hanno assunto posizioni politiche coerenti con l’esito
referendario due Sindaci del Pd che sono al governo di importanti capoluoghi di
Provincia (prima il Sindaco di Pistoia e poi – almeno da quanto abbiamo letto sui giornali – anche il Sindaco di Livorno).
Questa può essere l’occasione per
dimostrare se Lei vorrà smentire le sue dichiarazioni del 2011 (collocandosi
insieme a Matteo Renzi, che sul secondo quesito referendario sull’acqua votò no
all’abrogazione della remunerazione sul capitale investito), oppure se vorrà
dare un sostegno politico e legislativo (per quanto può fare la Regione) ai
Sindaci di Pistoia, Livorno e di tanti altri Comuni di minore dimensione che
hanno condiviso la stessa scelta coerente con l’esito referendario.
Al termine della sua lettera
pubblica del 23 luglio 2011 diceva: “Il coraggio di avere schierato il Pd in
modo inequivocabile sui referendum è stato un buon esempio. Ora dobbiamo essere
coerenti e presentare le nostre proposte di governo” ed è proprio questo
che – tramite un dialogo con
Associazioni e movimenti per l’acqua bene comune – le sto chiedendo e proponendo.
In attesa di una risposta,
cordiali saluti.
Giuliano Ciampolini
Membro dell’Assemblea pistoiese e toscana di Sel
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[Martedì 23 aprile 2013 | 09:23 - © Quarrata/news]
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