domenica 28 aprile 2013

FESTA ALBANESE


di LUIGI SCARDIGLI

Persone oneste, uomini e donne di buona volontà, che avrebbero voglia di ringraziare la terra che li ha accolti, non di doversi giustificare

PISTOIA. Le donne sono quasi tutte vestite a festa; gli uomini controllano, guardinghi, che tutto proceda per il meglio. I bambini giocano spensierati, per fortuna: sono nati qui, a Pistoia e ignorano che i loro genitori, oltre che riuscire a sbarcare onestamente il lunario, devono anche combattere, tutti i giorni, un’altra sottilissima battaglia: quella della discriminazione.

Ma non hanno paura. Sono persone oneste, uomini e donne di buona volontà, che avrebbero voglia di ringraziare la terra che li ha accolti, non di doversi giustificare. Ma oggi è un giorno di festa e nonostante resti vigile l’attenzione e la consapevolezza dell’affermazione della loro dignità, oggi si balla, si canta, si ride e si scherza; oggi è un giorno di tregua, oggi è domenica e il loro dio, che è lo stesso che preghiamo noi, del resto, ha detto loro di riposarsi e di fermarsi. A riflettere.
Ci pensano parecchio quelli della comunità AssoAlbania, nonostante siano impegnatissimi a portare avanti oltre 1.000 aziende e a gestire altrettante attività, senza dimenticare i rapporti diplomatici, culturali, sociali. E oggi infatti sono tutti in piazza Gavinana, dove in collaborazione con il Comune e la Provincia, entrambi rappresentati dai loro più alti personaggi, Samuele Bertinelli e Federica Fratoni, hanno organizzato un lieto evento, una festa. Prima qualche intervento di rito, poi spazio alle musiche e alle danze. Stasera poi, in piazza Giovanni XXIII (ingresso del vecchio ospedale), alla presenza del regista Roland Seiko, verrà proiettato il film La nave, pellicola del 2012 e che rappresenta la prima tappa di avvicinamento e, speriamo, definitiva integrazione, della rassegna L’Italia che non si vede.
L’Italia che non si vede – o meglio, che qualcuno finge di non vedere – è quella costituita anche dalla nutritissima comunità albanese, che specie sul territorio pistoiese ha da tempo ramificato la propria tradizione e fondato le basi per il loro-nostro futuro.
«Organizzo eventi culturali – racconta Ardian Mehmeti, uno degli onnipresenti a qualsiasi incontro promosso dalla comunità albanese – e questo di oggi non ha un valore specifico se non quello di ribadire la nostra altissima dignità, la nostra capacità di adattamento, ma anche la nostra preoccupazione: siamo stanchi delle discriminazioni, spesso gratuite, che ci piovono, indistintamente, sulle spalle e iniziano a scarseggiare anche le prospettive per riuscire a costruire un futuro che sia definibile tale; molti dei nostri figli, nati qui, hanno da tempo deciso di lasciare questo Paese per andare a stabilirsi altrove, dove ogni persona onesta è la benvenuta».
Una delle più attive, anche oggi, come al solito, è la poliglotta Aferdite Shani, impegnata su tutti i fronti, da quello diplomatico a quello elettrico: mancano pochi minuti alle 16 e non è ancora arrivata la corrente, dice scherzando Aferdite guardando l’orologio.
La piazza si riempie, la musica, finalmente, accompagna ricordi e delinea sogni. Accanto a me un artigiano, albanese, che mi mostra un anello che porta all’anulare della mano sinistra. Me lo ha regalato mia madre, tanti anni fa, il giorno prima che partissi alla volta dell’Italia: mi ha detto di non toglierlo mai e mi ha ricordato di guardarlo attentamente ogni volta che allungo una mano, soprattutto se lo facessi per fare qualcosa di ingiusto. Questo anello le è costato molto, a mia madre: non posso deluderla!
In piazza Gavinana, oltre a qualche spuntino della cucina albanese, la Comunità distribuisce anche un pieghevole: I principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, dove all’interno sono riportati i primi dodici articoli; in molte lingue. Molti di loro, infatti, ne sanno perfettamente più d’una!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di luigi Scardigli.
[Domenica 28 aprile 2013 | 20:13 - © Quarrata/news]

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