Renzo Berti |
di LUIGI SCARDIGLI
Cosa
strana in una città che riempie a stento la saletta della libreria “Lo Spazio” e
che non si accoda nemmeno per farsi autografare un libro da Luis Sepulveda
PISTOIA. Cristina Privitera, caposervizio de La Nazione di Pistoia, ha provato, rompendo il ghiaccio, bollente,
a chiedere, vista la ressa, se Renzo Berti si stesse per candidare, a sua
insaputa, a qualche nuova scommessa politica.
Un
sorriso ironico da parte del destinatario, seguito dal silenzio, ha indotto la
giornalista –che con il collega Tiziano Carradori ha introdotto, nel
pomeriggio, presso il salone della biblioteca San Giorgio la presentazione del
libro, Tra dire e il fare, scritto da
Renzo Berti, dall’ex ultimo Sindaco di Pistoia –,
a sorvolare.
La
domanda però, soprattutto in relazione ad un’inaspettata ed in aspettabile
moltitudine di curiosi, è sorta doverosa, più che spontanea, visto e
considerato, tra l’altro, che nessuno dei presenti, in coda per oltre mezz’ora
a farsi autografare il volume acquistato un attimo prima, il libro l’avesse
ancora letto.
La copertina |
Riconoscenza,
messaggi trasversali alla nuova Amministrazione, segnali forti del Partito?
Non lo
so, ma un atto d’amore così grande, numeroso e sentito verso l’ex primo
cittadino di Pistoia, uno di quelli inoltre che non ha lasciato tracce
indelebili del suo doppio mandato, medico prestato alla politica amministrativa
e tornato subito dopo in camice bianco, con un trascorso bibliografico
decisamente modesto, è parso, non solo a me, voglio augurarmi, se non sospetto,
almeno anomalo.
D’accordo,
la sala pullulava di ex compagni di viaggio dell’autore, autorità ed addetti ai
lavori; lettori qualsiasi, nonostante si fosse alla San Giorgio, non ce n’era,
insomma, ma l’esplosione di curiosità e soprattutto il pellegrinaggio per la
dedica mi ha decisamente impressionato.
Carradori, Privitera, Berti |
Uno
scrittore d’occasione, Renzo Berti, che ha sentito il bisogno,
comprensibilissimo, di voler lasciare tracciato su carta il proprio percorso di
Sindaco e che riceve, al buio della lettura, un successo del genere, è
decisamente cosa strana, in una città, oltre tutto, che riempie, a stento, la
saletta della libreria Lo Spazio
anche quando arriva un autore doc (mi viene in mente Ascanio Celestini) e che
non si accoda, pazientemente, nemmeno per farsi autografare uno dei capolavori
– lo dico con assoluta certezza, senza temere contraddittori – di Luis
Sepulveda (venne al Bolognini, qualche anno fa).
Del libro
non posso dirvi nulla perché sono abituato a recensire alla luce di quello che
leggo, così come esprimo sensazioni solo dopo aver assistito ad uno spettacolo,
aver sentito un concerto o visto un film.
Ho
chiesto ad Antonio Pileggi, presente alla San Giorgio, uno dei tanti ex addetti
ai lavori che con Berti, tra l’altro, guerreggiò democraticamente, ma
duramente, per la candidatura alla corsa del Pd per Sindaco ai tempi del primo
mandato, cosa ne pensasse di questa inconsueta adunata umana: ma no, è solo la voglia di stare tutti
insieme.
E a
questo, credetemi, non ci avrei proprio mai pensato…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 19 aprile 2013 | 20:42 - © Quarrata/news]
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